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Animali e civiltà : Canili lager per ora possono continuare allegri e beati. PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
venerdì 11 dicembre 2009
Nel nostro Paese  moltissimi affermano di amare gli animali,  nei fatti  siamo molto indietro rispetto al mondo civilizzato, da noi gli animali non godono di una vita facile, ma in compenso spargiamo ipocriti messaggi d'amore.

Sta di fatto che ancora abbiamo canili lager ed una mentalità mediamente becera nei confronti degli animali in genere

Nonostante battaglie e proclami degli animalisti, siamo sempre più o meno allo stesso punto ed in fatto di animali si procede col passo del gambero: il dio danaro vince sempre e tra i  deboli che in questo Paese non hanno fortuna gli animali non mancano.

Questa estate  il Sottosegretario alla Salute aveva firmato una ordinanza recante misure per garantire la tutela e il benessere degli animali di affezione anche in applicazione degli artt. 55 e 56 del D.Lgs 12 aprile 2006 n. 163, firmata lo scorso 16 luglio dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini.




Di seguito il Comunicato stampa Ministero Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
16 Luglio 2009

L'Ordinanza firmata oggi dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini blocca la possibilità di trasferimento e gestione dei cani attribuiti tramite regolare gara d'appalto a strutture incompatibili con il benessere degli animali.

In particolare il provvedimento dispone che i Comuni prevedano principi di prelazione a favore delle strutture che garantiscono maggiore tutela della salute e del benessere degli animali e che siano più vicine al luogo di rinvenimento dei cani. Le strutture non dovranno ospitare più di 200 animali e dovranno garantire l'apertura al pubblico almeno 2 giorni a settimana, di cui uno festivo o prefestivo, per almeno 4 ore al giorno e attività che aumentino l'adottabilità dei cani. E' prevista anche l'affissione presso l'albo pretorio o altri spazi pubblici di informazioni e foto dei cani adottabili e la pubblicazione sui siti web. I Sindaci dei Comuni di provenienza dei cani oltre ad effettuare verifiche periodiche (almeno una volta l'anno) sullo stato di salute e benessere dei propri animali dovranno darne comunicazione al Consiglio comunale anche nel Rendiconto della gestione.

Il 3 DICEMBRE 2009, accogliendo  una protesta di federFauna Il Tar del Lazio sospende l'ordinanza Martini:

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dall'ufficio legale di FederFauna, contro il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ed ha di fatto annullato, previa sospensione d'efficacia, l'Ordinanza recante misure per garantire la tutela e il benessere degli animali di affezione anche in applicazione degli artt. 55 e 56 del D.Lgs 12 aprile 2006 n. 163, firmata lo scorso 16 luglio dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini.Il provvedimento della Martini - come si legge nella sospensiva del Tar del Lazio - non sembra possedere i caratteri che giustificano il ricorso al potere di ordinanza contingibile ed urgente", in quanto già nelle premesse della stessa si ribadisce tra gli obiettivi della sua emanazione l'attesa di intervenire in via legislativa.

FederFauna fa sapere che da subito aveva sottolineato che il provvedimento avrebbe avuto piu' effetti negativi in termini di costi ed obblighi per i proprietari dei canili e per le gia' in difficolta' Amministrazioni Locali, che non realmente positivi per gli animali, e che gli unici a guadagnare degli spazi, oltre a nuovi ulteriori privilegi, sarebbero stati solo gli animalisti.

 

Il 10 dicembre 2009 il Sottosegretario Martini annuncia  il ricorso al Consiglio di Stato  per la difesa della su detta ordinanza del 16 Luglio avente ad oggetto la tutela del benessere dei cani, sospesa dal Tar del Lazio su ricorso di alcuni canili privati Afferma il Sottosegretario: «La questione non si chiude assolutamente così» e precisa di essere più che  determinata a «proporre ogni più opportuna iniziativa, inclusa quella dell'impugnazione innanzi al Consiglio di Stato», per difendere l'ordinanza del 16 luglio scorso per la tutela del benessere dei cani, oggetto di una sospensiva del Tar del Lazio su ricorso di alcuni canili privati.

 «La questione non si chiude assolutamente così», assicura Martini, e spiega : «L'ordinanza del 16 luglio  ha il preciso scopo di evitare che nelle gare di appalto per i servizi di mantenimento e gestione dei cani randagi si valutino unicamente parametri economici, a discapito delle norme che regolano il loro rispetto. In attesa di una attenta valutazione delle motivazioni del provvedimento sospensiva del Tar del Lazio, questo Ministero ribadisce il grave vulnus che verrebbe provocato alla salvaguardia del benessere degli animali ripristinando, di fatto, le condizioni per il dilagare del fenomeno dei canili lager e della deportazione di centinaia di cani da una parte all'altra della penisola, fatto eticamente deprecabile nonchè lesivo dell'immagine del nostro Paese»

 Secondo una denuncia della Aidaa Associazione italiana difesa animali ed ambiente, sono 294 i canili lager, tra pubblici e privati, in Italia. Si tratterebbe di canili e canili rifugio che non sarebbero conformi ai criteri di gestione stabiliti per legge. I canili lager, che si trovano principalmente in Puglia, Campania, Abruzzo, Lazio e Sicilia, ospitano in tutto circa 28.000 cani.

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