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DRAGHI UN MOSTRO di Paolo Barnard: La chemioeconomia del Mostro che conta . PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
giovedì 15 dicembre 2011

wto schiavizzazione mondialeIl programma criminale continua indisturbato, la BCE procede come un rullo compressore sui popoli,  ancora una volta in tandem con la Germania che intende davvero ritornare ad essere la GRANDE GERMANIA a spese dei popoli europei . Draghi è un mostro, e noi saremo gli schiavi di questa gente, concordo in pieno con Barnard. ( Marista )



E’ Draghi, non Monti. Io, il 15 novembre scorso, ho urlato (ho dovuto urlare) a Matrix di Canale 5 che Mario Draghi, governatore della Banca Centrale Europea (BCE), è un golpista. Mi sbagliavo: è un mostro. In diversi interventi scritti a seguire ho fornito le prove del coordinamento fra Draghi e il servo di scena Monti, e fra Draghi e la Merkel nel consolidare il golpe finanziario.

La Merkel = gli interessi del Neomercantilismo, dei Neomercantili.*

Neomercantili = le mega industrie europee multinazionali che vivono di export, e per export intendo l’export del futuro: cioè, non la vecchia versione dove per esempio la Germania esportava in Italia o in Grecia, ma la nuova versione, dove i Neomercantili esporteranno verso mercati 4 volte più grandi, quelli di Cina, Brasile, India e Sud Est asiatico. Di vendere a noi non gli frega più nulla, siamo quattro gatti, e anche viziati.





Incappo in un articolo a firma dell’economista Andrea Terzi di Lugano (http://www.mecpoc.org/2011/12/not-only-in-germany-the-ecb-now-wants-export-driven-growth-for-whole-europe/), che ha raccolto poche battute di Mario Draghi a una oscura conferenza stampa della BCE datata 8 dicembre. Terzi, che è un vero economista di ricerca, sviluppa un’ottima critica alle parole di Draghi, ma stranamente gli sfugge l’essenza del crimine mostruoso. Il governatore dice a un certo punto che “in effetti nel breve termine l’austerità e l’aumento delle tasse (pacchetto Monti) causeranno impoverimento economico”. Ma aggiunge subito che si tratta di un effetto collaterale sulla via di una splendida guarigione per un motivo: perché mentre verrà applicata l’austerità, confermata come essenziale (sì, dobbiamo sanguinare), i popoli europei sottoposti a questa cura diventeranno “competitivi, potranno contare sull’export”. Cinque parole che rivelano un'apocalisse in arrivo.

Diventare competitivi nell’export, si fa in 2 modi:  si svaluta la propria moneta sovrana, quindi i propri prodotti risultano per gli acquirenti stranieri più a basso prezzo di quelli della concorrenza; oppure, se uno Stato non ha una moneta sovrana, svaluta gli stipendi di quelli che li fanno quei prodotti, così risulteranno egualmente più a basso prezzo di quelli della concorrenza e si otterrà il medesimo risultato. Noi abbiamo l’Euro, che non è sovrano in Italia, non possiamo svalutarlo, e quindi svaluteremo gli stipendi, semplice. Ma svaluteremo stipendi già svalutati dall'austerità, un lago di lacrime e sangue. Questa è la ricetta Draghi. I Neomercantili, ci arriverebbe un bambino, sono in tripudio, pagheranno salari da galera. Per i lavoratori e le relative famiglie è una sciagura, per generazioni.

Ma attenzione ora al riassunto 1) Le nazioni come Italia, Spagna, Portogallo, Belgio ecc. non devono avere moneta sovrana, se no la svalutano, diventano competitive e fregano l’export tedesco, quindi devono rimanere nell’Euro. Ecco il preciso motivo dell’insistenza fanatica della Merkel per difendere l’Eurozona a qualsiasi costo. Riassunto 2) L’austerità, cioè la chemioeconomia, deve permanere ad ogni costo, per impoverirci e sospingerci così alla corsa a trovar denaro nell’export, che però causerà le doppie conseguenze salariali di cui sopra. Ecco il preciso motivo del rifiuto di Draghi di usare i poteri della BCE per alleviare la stretta economica che ci impone proprio di applicare questa chemioeconomia dei redditi.

Avete capito cosa ha nella testa Mario Draghi governatore della BCE? E' un doppio gioco perverso come pochi nella storia dell'economia: l'austerità ci impoverisce, è ovvio, allora per rimediare dobbiamo diventare competitivi correndo all'export, che per accadere richiede però altro impoverimento, che ovviamente richiederà altra austerità, che richiederà altra competitività e altro export che chiede altro impoverimento... Non c'è bisogno di continuare.

Un momento, direte: non c'è una contraddizione? Perché da una parte ci vogliono impedire di competere nell'export, ma poi ci affamano per costringerci a competere nell'export? No, è tutto chiaro: la corsa all’export è già truccata, noi la perderemo di sicuro, e come risultato ci sarà un ulteriore succulento regalo per la Germania. Lo Stato tedesco sono anni che, violando tutte le regole di Libero Mercato il cui rispetto invece pretende da chiunque altro, sta rimodernando a spese proprie le sue mega industrie private. Cioè: ci hanno presi per il collo e sbattuti su una pista dove dovremo gareggiare per sopravvivere, solo che noi abbiamo la bicicletta che ci è rimasta dopo che hanno costretto papà (lo Stato) a toglierci la paghetta, la Germania ha una Maserati pagata proprio da papà, di nascosto.

Risultato 1) Draghi e Merkel ottengono così la fortuna dei Neomercantili tedeschi prima di altri, e affossano noi Paesi del sud Europa costringendoci a una gara truccata in partenza. Risultato 2) Quando le nostre aziende saranno doppiate sul circuito, senza fiato, e licenzieranno migliaia di lavoratori (in aggiunta a quelli già oggi a spasso), la Germania scenderà qui ad aprire filiali con manodopera a prezzi kosovari in un Paese del tutto moderno. Il succulento regalo a Berlino da parte di Messieur Draghi.

I giochi che contano li sta facendo il Mostro che conta, il Mario BCE, non quell’altro della Bocconi. Svegliatevi. Per pietà, non replicate anche questa volta la desolante miopia dei travagliati e santorati tinti di viola che per 11 anni hanno inseguito l’uomo sbagliato.

(quest’ultimo appello è scritto così, giusto per dire)

  * Dalla Treccani:

neomercantilismo Moderna versione del mercantilismo i cui principi sono stati ripresi nella pratica, se non nella teoria, da molti paesi che affermano la necessità, per avviare lo sviluppo economico, di proteggere le industrie nazionali. A questa protezione il n. aggiunge un diffuso interventismo nella politica di controllo dei movimenti di capitale, nello scoraggiare, attraverso barriere all’entrata, l’ingresso di imprese straniere nei mercati nazionali, così come nell’esplicita promozione di certi settori industriali attraverso aiuti e incentivi. Questi possono consistere in sussidi per la ricerca, nella creazione di veri e propri ‘incubatori’ per nuove industrie e/o di agenzie pubbliche che distribuiscono fondi secondo linee strategiche decise dall’alto. Il n. spesso si accompagna a una politica valutaria fondata su cambi fissi o quantomeno manipolati, in modo da trarre il massimo vantaggio competitivo. Queste pratiche esistono, in maggiore o minor misura, in molti paesi, ma il n. ne fa l’obiettivo esplicito della politica economica.

 

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  Commenti (1)
1. Scritto da SILVIO, il 20-02-2012 12:07
MARISTA, 
bravissimi, sia lei che Paolo Barnard!  
Le vostre conclusioni corrispondono a verità. 
Mitterrand (con alle spalle Usa e UK) concesse a Kohl la riunificazione della Germania in cambio del suo ingresso nel progetto Ue (in fase di avanzata gestazione). 
Poi, Francia e Germania pianificarono l'euro in funzione dei loro interessi nazionali. 
Tutto ciò a loro favore e a beneficio dei Paesi nordici, nonché a micidiale discapito degli Stati del Mediterraneo. 
Essi infatti (a causa dei loro governanti, servi e corrotti) non solo pagarono caro i costi indiretti della riunificazione tedesca ma vennero anche decapitati economicamente sia con la deindustrializzazione massiva sia col blocco dei piani nazionali di ricerca e sviluppo, sia con l'impossibilità di potersi avvalere della svalutazione competitiva. 
Ora, il “traditore” Draghi rilancia: ogni risorsa dell'Ue sia impiegata per fare della Germania il gigante dell'export globale in contrapposizione alla Cina). 
E i popoli del Mediterraneo?  
Che crepino pure!  
Come esattamente sta accadendo oggi ai Greci.

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