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Il segreto di pulcinella: Togliatti e Nilde Iotti un amore con aborto comandato dal Partito PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
domenica 31 gennaio 2010
Iotti e Togliatti
La Iotti: una  donna severa, riservata,  grigia e triste, con una perenne piega amara  della bocca che le segnava il viso spegnendo uno sguardo   a tratti vivo  e inquieto. Questo il mio ricordo, non so  quanto preciso, infatti  risale  ad impressione  ricevuta ai tempi della scuola, quando accompagnava la figlia adottiva al liceo Giulio Cesare di Roma.

Sui banchi di quel Liceo appresi che la signora era tanto triste, a detta di bene informata ed introdotta compagna di classe, perché il Partito l'aveva costretta ad abortire, lui "il migliore" ( mai capito  rispetto a chi fosse il migliore, ma ero anche allora di crassa ignoranza dei valzer della politica), era  già sposato e si sussurrava avesse un figlio.. una enormità che  avesse  una compagna  per la morale borghese del tempo.


Anche se in realtà ci sarebbe da fare una ricerchina per vedere quanti  borghesucci, come con disprezzo i comunisti  appellavano chi non la pensasse come loro, allora ebbero il coraggio di infischiarsene della morale borghese del tempo e, senza clamore e senza suonar trombe e tromboni per  sfruttare anche la popria vita sentimentale,  vissero la nuova vita pienamente e serenamente,  senza passare sul corpo nè sul desiderio di maternità  di nessuna donna,  combattendo se mai con discrezione  quella battaglia sociale che lentamente influì sul costume, ma questa  sarebbe una storia di vita vera e non di  rappresentazione teatrale  della politica.

Per tornare agli anni del mio liceo: chiedemmo lumi ai nostri insegnanti , eravamo assai curiosi   riguardo alla Iotti, anche perchè la signora veniva ricevuta  con tanta reverenza dalla Preside della  scuola media annessa.
Allora l'aborto era considerato quasi un crimine,  e non capivamo perchè abortire per poi adottare una bambina, quelli  perentori ci proibirono di impicciarci di fatti che non ci riguardavano  (giustamente) e ai più insistenti  fecero notare che , essendo vicenda di partito politico che incideva dolorosamente oltre tutto nella sfera privata di due persone,  era doppiamente necessario tacere.

Capimmo chiaramente solo  che i nostri insegnanti avevano paura, una paura evidente,  ma già da allora i comunisti  ed il loro potere occulto facevano paura, pensate  molti  nostri insegnanti  venivano a scuola con l'Unità sotto il braccio bene in vista,  lo spauracchio era il trasferimento e guai non meglio specificati rispetto alla carriera, quindi  bandivano  però con cura ogni discorso che implicasse la politica   del momento.

Presto  dovemmo sperimentare che i veri professori ideologizzati ed etero diretti dal PCI, non portavano l'Unità sotto braccio. Era  sul finire  del mio percorso liceale,  ed arrivarono  i nuovi insegnanti  che  fecero politica in classe, sulla nostra pelle, e per prima cosa abbassarono i voti a tutti quelli che non erano "figli del popolo", allora essere figli di impiegati non con tessera PCI poteva essere grave,  chi aveva danari  davvero mise i figli nelle scuole private,  e spesso si accomagnavano , ben accetti con i  figli della intellighentia e dei politici di sinistra, ma noi  piccolo borghesi , cresciuti in pratica insieme ai figli del popolo,  eravamo da eliminare dalla futura classe dirigente ( se ne parlava molto tra gli insegnanti di dover formare  una nuova classe dirigente per incidere sul Paese) e faticammo da pazzi  grazie a i primi elementi politicizzati alla scuola delle frattocchie, tutti presi dall'introdurre nell aule il principio della differenza di classe, onde fomentare la lotta di classe. Una  criminale disinvoltura  di tipo sociologico, a mio modo di vedere.
Con noi non riuscirono ovviamente , e vittime in realtà   furono anche  i nostri compagni del "popolo"  che avevano in pratica lo stesso tenore di vita nostra, modesto e sano,  che quindi  si sentivano peggio di noi: erano avviliti , spesso si vergognavano delle evidenti e sciocche disparità quando se ne parlava tra noi, ma era l'ultimo anno e  rimanemmo tutti comunque amici e abbastanza consapevoli di quello  che stava succedendo,   in pieno accordo tacemmo per paura, anche dietro la  promessa esplicita che la commissione d'esame sarebbe stata neutra, e così fu. Con noi non riuscirono a  fomentre divisioni e lotte, e saltarono almeno una generazione per ottenere comode marionette  - pecore politicizzate.

Torniamo alla grande rappresentazione del teatro politico del PCI, lo storico Piero Melograni ospite della Lilli Gruber ad Otto e mezzo  ha ricordato l'episodio dell'aborto comandato dal partito ed ha spiegato che tale bislacca cosa sarebbe avvenuta non solo in quanto i nostri comunisti  sono moralisti e bacchettoni  ed in un modo tutto loro, ma anche perché, strettamente legati a Stalin, dovevano sottostare alle  regole  rigide imposte da quel dittatore. Spiega Melograni di acer già accennato al fatto alla Camera nel 1994, quando  la Nilde Iotti era deputato, e lei non smenti'.

D'altra parte   chiarisce  Melograni: «Semplicemente non bisognava far sapere che il compagno Togliatti aveva lasciato per sempre la moglie, Rita Montagnana, storica militante del partito, unendosi a una donna giovane e bella per godersi la vita».
Godersi la vita poteva significare venir meno a una visione della politica intesa come missione totalizzante..."

Insomma ipocrisia della specie più pura, hanno adottato una forma di violenza politica,  hanno sacrificato una donna,che ha dovuto vivere all'ombra del  "migliore" , defilata e ad occhi bassi, mentre ufficialmente si adoperavano per la emancipazione femminile ,  le donne votano, altro non conta ora e non contava allora.

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  Commenti (6)
1. Scritto da gianni website, il 02-02-2010 14:39
macchè, figurati...un saluto
2. chi lo sa...
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 01-02-2010 22:59
Ciao Gianni, tu ci credi davvero a quello che mi scrivi? 
Io invece credo che nessuno sia essenziale, io credo che se Amendola se ne fosse andato facendosi sostituire da qualcun altro, visto che lì non è andato solo, la storia non sarebbe cambiata di una virgola ed Amendola si sarebbe comportato da padre invece che da uomo di apparato , forse ne avrebbe risentito la sua carriera personale, fa un po' ribrezzo pensarci,mi fa impressione gente del genere.. impressione negativa.  
 
Preferisco politici umani, gli eroi, veri o presunti, stanno bene nelle tragedie greche, nei romanzetti, mentre nella vita basta essere intellettualmente onesti, retti, e sani di mente. Per un partito , per il potere farsi lobotomizzare è nel mio piccolo mondo cosa impressionante, specie se si pensa cosa potrebbe arrivare a fare gente simile per il bene del Partito e per fare la Storia agli altri, comuni mortali. infatti lo abbiamo visto la fede cieca nei totalitarismi a cosa porta, destra/ sinistra portate all'estremo e vissute come religione in questo pari sono: due facce di una stessa medaglia mostruosa. Mi sembra davvero strano che esista un Gianni che la pensa in questo modo, evidentemente sono troppo limitata per comprendere certe grandezze. 
E poi se ti debbo dire,cadendo nel futile, Amendola, solo a guardarlo, mi era profondamente antipatico. 
 
Spero di non averti offeso in qualche modo, ciao 
marista
3. Scritto da gianni website, il 01-02-2010 21:08
Amendola si trovava in Russia quando la sua figlia prediletta moriva. Lui non tornò per il funerale perchè ad Est stava decidendo delle sorti del partito e di altre questioni per lui storiche. Questa è grandezza, gli uomini e le donne che mettono da parte loro stessi e i loro affetti per fare la storia sono avvolti nella grandezza. tragica grandezza...grandezza tragica. Ti sembrerà cinico ma pensa ai nostri politici di oggi e capirai che differenza di stoffa...
4. grandezze ed ipocrisia
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 01-02-2010 13:21
Gianni , non mi son saputa spiegare se pensi che io abbia scritto il post con lo spirito di chi guarda dal buco della serratura, in tale caso non mi sarei stata zitta per tanto tempo.  
Io, ora che altri ne ha parlato, mi sento finalmente libera di esprimere quello che ho sempre pensato, in base a questa ed altre espeirenze vissute in quel di Roma: eravamo immersi nella ipocrisia più bieca, io non sono una ipocrita che predica bene e razzola male,ma l'ipocrisia la so riconoscere, e c'era quella cattolica e c'era quella di chi , come il PCI all'epoca, costringeva una donna ad abortire per vivere una sua storia privata con un uomo che era anche un politico. Questa la storia in povere e nude parole, Tu li vedi come "grandi", una tua opinione, per me i grandi son altra cosa , per me Togliatti e Iotti sono due persone i cui sentimenti e la cui vita è stata mostruosamente distorta ed adattata con burocratica crudeltà alla lotta per il POTERE. Dove è la grandezza ? Io non la vedo, ma son idee e tutte son belle. 
 
Resta una vita vissuta nella menzogna, nel nascondere un fglio perchè non normale, resta la scissione profonda fra quello che si è e quello che si fa apparire , resta tuuta la miseria di un Partito burocraticamente inpostato e restano foto come quella che ho messo: due persone grigie, tristi e spente, mi chiedo se valeva la pena, se davvero valeva la pena che il "migliore" lasciasse crepare tanti dei suoi, se valesse la pena ingannare la gente, infiltrarsi nel proprio Paese come cospiratori per cercare di prendere il potere appoggiandosi, prendondo sldi da uno stato straniero, da amorali queli erano,  
 
Grandi cose? Questo ha riferito il buon D'Alema essergli stato detto da Berlinguer: 
Enrico Berlinguer, dirante i funerali a Mosca di Jurij Andropov: «Vedi, questa è la prima legge generale del socialismo reale. I dirigenti mentono, sempre, anche quando non sarebbe necessario»,  
 
Grandi menzogne che sarebbe ora che anche coloro che si sentono di sinistra, conoscano, comprendano ed archivino, pena la loro stessa estinzione: la favola bella dei grandi uomini di sinistra, della superiorità della sinistra, è finita, è andata in frantumi con un fracasso che solo a sinistra fanno finta di non sentire. Il centro destra ha le sue pecche , i suoi nei, che però gli vengono rinfacciati, ingranditi, sbandierati, ogni tre per due, bene così, chi l'ha detto che una persona come tutte le altre se diventa funzionario di partito, solo per questo diventa un grande? Che enorme scemenza è questa di esser costretti a tacerne e coprire errori e magagne? Perchè distruggere o comunque criticare la Chiesa se poi se ne crea una altra più ipocrita ed aggressiva? 
Intellettualmente gradioso: Leonardo da Vinci 
Galileo, Newton, darwin, Marie Curie, einstein, Lorenz, Marconi ed altri, sii onesto , ti pare che si possa aggiungere il "migliore" con tutto il rispetto dovuto ad un uomo di apparato?
5. Scritto da gianni website, il 01-02-2010 11:12
Queste storie mi mettono una gran tristezza perchè di fronte a persone di tal caratura dobbiamo metterci a guardare dal buco della serratura... Diceva Russel, se non ricordo male, che certi personaggi intellettualmente grandiosi, umanamente sono sempre al di sotto della loro statura di pensiero. Mettiamoci l'anima in pace e giudichiamo i grandi per quello che fanno pubblicamente, senza idealizzarli perchè le miserie umane sono altrettanto mastodontiche.
6. Nilde Iotti
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 31-01-2010 15:34
gran bel pezzo di gossip, cara Marista. E qui potrei aprire una di quelle mie parentesi rabbiose nei confronti di coloro che se ne strafregano non solo delle donne, perchè mi sembra che qualcuna sappia difendersi molto bene anche a danno del prossimo (vedi alcune ex pornostar in rai a curare rubriche di benessere! benessere de che?)E qui mi fermo. perchè non vorrei danneggiare questo meraviglioso spazio. quindi un caloroso saluto a tutti a te, un bacio. Mari

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