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Vedova Pinelli e vedova Calabresi , ma per seppellire il passato bisogna conoscerlo davvero PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
lunedì 11 maggio 2009


Dopo l'incontro tra le vedove del commissario Calabresi e dell'anarchico Pinelli, promosso dal presidente della Repubblica, non si può che cercare di riflettere  sul senso di quello che è avvenuto.

A me sembra, e posso sbagliare, che questa riconciliazione fra le due vedove, questo incontro simbolico voluto dal Presidente della Repubblica, sia purtroppo destinato   a restare "immagine", bella e commovente per alcuni, estremamente offensiva per molti degli opposti schieramenti.

Dovrebbe capire il Presidente che un abbraccio simbolico fra due delle  vittime della guerra civile che da decenni sta distruggendo la coscienza di essere popolo in Italia, è troppo poco e per gli uni e per gli altri.

Bella la rappresentazione della forza salvifica del perdono, bella e strana visto che l'imput viene da un non credente, ma siamo abituati alla forza fagocitante della sinistra, niente di strano che il Presidente Comunista ( uno dei migliori Presidenti della Repubblica che abbiamo avuto), abbia  voluto tentare  di imporci la forza salvifica del Perdono di cattolica cultura ,  per  tentare di salvare in corner capra e cavoli, unendo il Paese in un momento difficile ed in vista dei tempi difficili che ci aspettano.

Una impresa disperata destinata all'insuccesso, proprio per come è stata pensata: superficialmente, sperando appunto che  nei tempi della Immagine, questo abbraccio tra le due vedove potesse bastare. Perdonare e dimenticare, perchè avvenga  dobbiamo trovare in noi la pace ed il perdono, ma si perdona quel che si conosce, quello che si sa.

Temo che sia mancata la netta la percezione e la consapevolezza della cesura che si è voluta infliggere al Paese a suo tempo dei morti, delle ingiustizie, dei soprusi inflitti.   Mi chiedo dove fosse Napolitano, e me lo chiedo sempre più spesso.

Non solo Calabresi, non solo Pinelli, tanti altri morti ammazzati  e mille e mille piccoli episodi di odio , di esclusione, di divisione.

Non basta un abbraccio simbolico per spegnere una guerra civile,  specie se c'è chi  su quell'odio campa benissimo da decenni.

Oltre tutto  i responsabili li si vuole tenere come sempre nell'ombra, i morti ed i vivi,  e quelli Italiani ed i tanti da fuori ai quali faceva comodo averci deboli e divisi,  come  dimenticare i servizi dei due schieramenti , la guerra fredda, i terrorismi, la ripresa della guerra civile che non si vuole mai spenta, l'italia  ridotta a campo di guerra: mitra, bombe, terroristi palestinesi, servizi della stasi, famiglie distrutte, famiglie escluse persino dal lavoro, famiglie derubate con pervicace cattiveria.

Figli  di mamma  mandati a morire  in base ad una storia  apparentemente raccontata allo sfinimento, ma  in realtà nascosta e mai completamente disvelata: ragazzi  ammazzati due volte, resiassassini su commissione, senza sapere in realtà  perchè  e per chi combattevano, perché e per chi ammazzavo e venivano ammazzati, mentre sciacalli di ogni tipo banchettavano sui resti della guerra civile allora e sono prontissimi a continuare lo sporco  e redditizio gioco ora.

Le due  vedove hanno fatto una cosa stimabile, hanno parlato parole di perdono. Bene, forse è un piccolo passo avanti,  la pace che porterebbe gli italiani ad essere un popolo,  è però una cosa diversa, la pace si ha solo quando le bugie, i nascondimenti, i depistaggi, le ipocrisie, hanno  fine.

Quando e se si deciderà di togliere i veli,   solo allora le vecchie carcasse verranno  alla luce e  le si potrà seppellire, e solo allora gli sciacalli saranno privati del loro banchetto e come cattivi fantasmi, finalmente spariranno.
                                                                                         

 
scritte anarchiche  alle sedi Pd e della stampa di Torino
il conflitto lo si vuole  tenere ben desto, è un fatto.

Lo Stato deve togliere i vecchi veli : anche questo è un fatto
















Sappiamo che se vogliamo amare veramente,

dobbiamo imparare a perdonare.

Perdonate e chiedete di essere perdonati;

scusate invece di accusare.

La riconciliazione avviene

per prima cosa in noi stessi,

non con gli altri.

Madre Teresa

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