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Api agricoltura e tumori infantili i Neonicotinoidi Seveso non dimentichiamolo PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
domenica 29 aprile 2012

ape e pesticidi

La moria delle Api continua in realtà nonostante una sospensiva che da quanto  risulta nei fatti è di facciata,  visto che neonicotinoidi ed altri pesticidi continuano ad esser venduti ed usati , testimonianza  diretta della sottoscritta:  i bombi qui stanno diminuendo ed arrivate le api erano in evidente stato confusionale ,  se questa definizione si addice a questi insetti, si assalivano una con l'altra e.. morivano, il mio prato fiorito oggi  è senza api. Gli  OGM, le monoculture , i semi del Mais  hanno nella concia neonicotinoidi, e nel mondo i danni alla salute, anche se non ce lo raccontano a voce troppo alta, ci sono eccome: SI MUORE ragazzi, non si prende un raffreddore.. SI MUORE , come le API, dopo le API

Leggo in merito alla sospensiva  su federapi



Il provvedimento sospensivo, riferito ai prodotti insetticidi utilizzati per la concia delle sementi di mais, viene così confermato sino alla data del 30 giugno 2012. Un esito ancora positivo, scaturito dall'azione di rappresentanza svolta dalle Organizzazioni apistiche nazionali (FAI e UNAAPI) nei confronti dei Ministeri competenti (Politiche Agricole e Salute), ma al quale non è seguita un’adeguata copertura politica da parte delle Regioni. Sembra si stia sfaldando, infatti, quel fronte compatto che in altri tempi aveva sostenuto l’allora Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia, promotore del primo provvedimento sospensivo sui neonicotinoidi. Non pare vi sia convergenza tra gli attuali esponenti, tutti leghisti, oggi titolari degli Assessorati all’Agricoltura dell’area padana (Claudio Sacchetto per il Piemonte, Giulio De Capitani per la Lombardia, Franco Manzato per il Veneto e Claudio Violino per il Friuli Venezia Giulia). In attesa che queste Regioni facciano la loro parte, documentando idoneamente l'entità dei danni realmente subiti dal comparto apistico a causa delle semine del mais, il Ministero della Salute ha intanto deciso di trasferire la competenza sulle future decisioni, per la revoca o la conferma del provvedimento sospensivo, anche all'EFSA, l'Autorità europea per la Sicurezza Alimentare.

Leggi il Decreto 25 Ottobre 2011

Appello-Denuncia del Prof. Giuseppe Altieri agli organi istituzionali competenti

Vietare immediatamenti i Pesticidi Neonicotinoidi tossici e gli altri Agrofarmaci chimici di sintesi sostituibili con tecniche alternative biologiche registrate al commercio e, pertanto, efficienti;
E sospendere immediatamente i pagamenti agroambientali regionali alla presunta agricoltura integrata, basata su semplici elenchi di prodotti chimici consentiti.
Riconvertire l'Agricoltura Italiana al biologico con i 10 Miliardi di € ancora disponibili nei Piani di Sviluppo Rurale delle regioni per il 2012-2013
(Si richiede l'adesione al presente documento a tutti gli interessati e alle associazioni del settore)

E' necessario Vietare immediatamenti i Neonicotinoidi e gli altri insetticidi chimici tossici, sostituibili con tecniche alternative biologiche efficienti.
Tali prodotti sono stati eliminati dall'uso come concianti dei semi, in quanto pericolosi a distanza di mesi sulle api che venivano in contatto con i fiori o le altre parti di piante nate da semi trattati chimicamente (con microdosi di neonicotinoidi)...
...ma gli stessi prodotti chimici vengono ancora incredibilmente irrorati, in quantità molto maggiori, con pericolo grave ed attuale per la salute degli operatori agricoli e dei consumatori, sulle coltivazioni stesse per controllare afidi e altri insetti dannosi, che possono essere ridotti al disotto delle soglie economiche di danno attraverso l'impiego di insetti utili e/o insetticidi naturali, quali saponi potassici, olii piretro naturale, azadiractina ed altri prodotti "biologici" tutti regolarmente registrati al commercio e, pertanto sottoposti alle relative prove di efficacia.

Vista la pericolosità dei Neonicotinoidi è pertanto necessario applicare il principio di precauzione con comparazione di tecnologia, sospendendo immediatamente l'uso dei neonicotinoidi in ogni ambito.
Gli apicoltori del Piemonte sono stati in sciopero della fame per tutto il 2011e il procuratore Raffaele Guariniello ha aperto un'indagine a tal proposito.
Si allega il Report del Prof. Stefano Maini, Entomologo dell'Università di Bologna.

E si fa appello e denuncia alle autorità competenti,
per un divieto immediato di tutti i Pesticidi chimici di sintesi sostituibili da tecniche biologiche registrate al commercio e sottoposte a prove di efficacia.

Si ricorda inoltre che gli agronomi e gli agricoltori sono tenuti in primis ad impiegare e prescrivere tutte le tecniche disponibili, regolarmente registrate al commercio, alternative all'uso di Pesticidi e diserbanti chimici, pericolosi per la salute e l'ambiente, al fine di rispettare i diritti inviolabili tutelati dalla Costituzione (Art.32 e 9). E in base al principio di precauzione.
Nello stesso tempo i commercianti di Prodotti chimici di sintesi o gli agronomi a loro collegati da interessi commerciali non possono prescrivere gli interventi sulle coltivazioni, in quanto trattasi di abuso di professione nell'ambito dell'atto fitosanitario, delegato alla professione dell'Agronomo iscritto all'Albo professionale (vedasi relativa circolare sull'atto fitosanitario e deontologia professionale dell'agronomo).

Si rammenta inoltre che i Neonicotinoidi come moltissimi altri Prodotti chimici di sintesi sono inseriti e consentiti (in quantità molto superiore al normale uso convenzionale) nei cosiddetti disciplinari di Produzione agricola Integrata, attraverso i quali si stanno sperperando le enormi risorse agroambientali europee e regionali, destinate in realtà all'agricoltura biologica e alla "sostituzione" dei pesticidi chimici di sintesi in agricoltura, ovvero all'Agricoltura Integrata, con priorità di applicazione di tutti i mezzi biologici disponibili sul mercato, cosi come definito dall'allegato (Norme OILB sulla Produzione Integrata) alla decisione CE 30-12 1996, sulla stessa produzione integrata.
Si rammenta che i Pagamenti Agroambientali furono istituiti proprio per i maggiori costi e minori ricavi eventuali, conseguenti all'uso dei mezzi tecnici biologici, prioritari ed obbligatori nella Produzione Integrata. Mentre vengono erogati da amento 15 anni per presunte riduzioni di impiego di prodotti chimici di sintesi, non verificabili, ne tantomeno controllabili.
Uno scandalo di cui si è parlato da un decennio a Report, Ambiente Italia, e in altri mass media nazionali e regionali, che dura ormai da oltre 15 anni, puntualmente censurato dalla Corte dei Conti Europea (Relazione n.3/2005).
E che bisogna ora di interrompere d'autorità , da parte delle procure regionali e nazionali della Corte dei Conti e degli altri organi competenti, istituzionali e giuridici, regionali e/o Europei


L'Italia (Dati OMS) ha raggiunto il record mondiale dei tumori dell'infanzia (con tasso doppio di tumori neonatali rispetto ad alla media UE) e l'aspettativa di vita sana nel nostro paese è crollata di oltre 10 anni dal 2004 ad oggi (Eurostat), mentre il mercato degli agrofarmaci chimici di sintesi, principali concause aggravanti di moltissime malattie degenerative umane, invece di ridursi, com'è accaduto in altri paesi europei in modo drastico (in certi casi di oltre l'80%, grazie a programmi agroambientali adeguati), in Italia è aumentato continuamente, sostenuto da Pagamenti Agroambientali dei PSR Regionali (attivi dal 1992) il cui obiettivo avrebbe dovuto essere invece la "sensibile riduzione degli stessi prodotti chimici di sintesi".

Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo
Docente Ist. Agrario "A. Ciuffelli" Todi
Studio Associato Agernova, Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca
Massa Martana (PG)

Per meglio sottolineare la necessità che anche l'opinione pubblica si allerti   e alzi la voce su questo enorme problema, anticipo  qui una parte di un documento interessante preso dal sito labiolca sui risultati allarmanti  degli studi su effetti di  fitofarmaci  che provocano linfomi e leucemie , infatti moltissimi  pesticidi sono contaminati dalle diossine er cui "
le alterazioni indotte sui linfociti  da questi agenti  sono del tutto sovrapponibili a quelle che si riscontrarono in seguito all'incidente di Seveso."

Un  recente studio,  condotto su una coorte di agricoltori in Francia (21) ,  ha permesso di mettere in luce i meccanismi molecolari alla base dell' aumentato rischio di linfomi. In questo studio è stata studiata una coorte di  agricoltori francesi esposti a pesticidi e seguito per 9 anni. Si è dimostrata in questi lavoratori una drammatica espansione di cloni di linfociti con traslocazione (14;18),  primo passaggio per la successiva evoluzione linfomatosa.  Questo studio è di fondamentale importanza perché per la prima volta è stata fatta luce sui meccanismi molecolari che mettono in relazione l'esposizione ai pesticidi con  le malattie del sangue. Ciò consente anche di fare interessanti considerazioni con quanto successo a Seveso, in quanto, come si vedrà, i meccanismi molecolari sono identici nella coorte francese esposta a pesticidi e negli abitanti di Seveso. 
Ricordiamo che a Seveso avvenne un incidente in una fabbrica chimica della Roche che produceva clorofenolo, un precursore dell'"agente orange", il defoliante usato nella guerra in Vietnam. Con l'esplosione si liberò una grande quantità di diossina (2,3,7,8 tetra-clorodibenzodiossina - TCDD - o "diossina di Seveso"); nella popolazione esposta a tale disastro si sono evidenziati importanti rischi proprio per i tumori del sangue. Dai dati pubblicati a 25 anni dall'incidente (22) il Rischio Relativo (RR) di morte per emolinfopatie è nell'area più inquinata (zona A), pari a 5.38, quindi un aumento del rischio del 438%, risultato statisticamente significativo. Altre patologie per le quali si evidenzia un rischio statisticamente significativo,  sono risultate i Linfomi Non Hodgkin (+235%),il mieloma multiplo (+334%), le leucemie acute (+73%).
E' interessante notare (23) che negli individui maggiormente esposti ( zona A) di Seveso, in cui era più alta la presenza di TCDD nel sangue, aumentava proporzionalmente nei linfociti circolanti la presenza della traslocazione (14;18), tanto che nel gruppo  con maggior concentrazione di TCDD nel sangue  la frequenza di linfociti "traslocati"  era quasi 10 volte  più alta rispetto alla popolazione meno esposta. La traslocazione (14;18) rappresenta un evento cruciale nella linfomagenesi e la si  ritrova in  oltre il 70% dei linfomi Non Hodgkin centrofollicolari e con minor frequenza anche in altri istotipi e rappresenta sicuramente un primo gradino nel processo di trasformazione  tumorale. Dal momento che molti pesticidi sono "contaminati" da diossine  non stupisce quindi che le alterazioni indotte sui linfociti  da questi agenti  siano del tutto sovrapponibili a quelle che si riscontrarono in seguito all'incidente di Seveso.

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