Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.

Marista
Siete in: Home arrow Articoli arrow La Ministra Cancellieri prova a mettere una toppa che è peggiore del buco
Ricerca personalizzata
Amministrazione
La Ministra Cancellieri prova a mettere una toppa che è peggiore del buco PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
martedì 07 febbraio 2012


Viminale Salone  ingresso del Viminale

Benedetto Governo  sta messo maluccio con  i suoi Ministri che, e li capisco,dai saloni del super potere burokratico, felpati e lontani, sono stati, felici ed inconsapevoli, improvvidamente  catapultati a dovere fare i conti con la realtà della vita dei sudditi.
Poverini, sono pesci fuor d'acqua,  inanellano quindi una serie di inconsapevoli stupidate  che  ai sudditi fanno venire l'orticaria.
  Gli Italiani  ormai hanno ben chiare le  responsabilità della  ricchissima classe dirigente  e sono imbufaliti  al di la di ogni aspettativa da parte di quanti, lontani dal mondo in questi lunghi anni di pacchia per pochi e di affanno per molti, hanno vissuto  fuori del Paese reale, a contatto di “servitori cortesi”  resi tali dalla necessità o  dalla  piaggeria.
Non si rendono conto poverini che  sono stati fatti danni enormi  da  quei ricchi e remoti saloni,  e la odierna crisi li sta facendo venire a galla.  Come fare?









Anzitutto lor signori dovrebbero comprendere in un moto di eroica consapevolezza, che non sono più tempi in cui colpevolizzare la vittima rende, l'Italia s'è quasi desta, i giovani poi sono desti e incavolati, visto che sono le principali vittime delle dissennatezze e ruberie compiute da cicale perverse ed indifferenti.

La Ministra Cancellieri, come tutto il Governo, non vogliono capire, o meglio,non possono capire, ergo ,  sono inadatti a governare.

Il  guaio è che tra i privilegiati, viziati , lontani anni luce dal paese e dai cittadini, di adatti al governo non ne vedo uno , in realtà siamo afflitti da una classe dirigente mediocre ed altezzosa che ritiene, come il giovine Martone, che basti studiare, magari in discesa, ricevendo graziosamente titoli, voti e strette di mano ( ma capitava anche ai tempi miei veder rotolare verso il traguardo giovinotti alla Martone, si diceva allora, con un po' di cattiveria, ma spesso realismo: nati col cucchiaio d'oro in bocca) per entrare da vincitori  nel “mercato del lavoro” e menar quindi  vanto di una bravura tutta da dimostrare, ma data per scontata e premiata " in previsone", magie del bel paese!

Ieri, sempre nello stesso surreale clima martoniano che affligge questo Governo,   la Ministra Cancellieri se ne è uscita fuori col solito attacco ai giovani ed al posto fisso, si è rivolta a migliaia di precari e disoccupati dimostrando di essere la solita marziana  caduta per sbaglio sulla terra, mostra  serena  di ignorare quanti dei nostri giovani sono costretti per vari motivi a fare le valigie ed emigrare, ignora le cifre che dimostrano che noi istruiamo a caro prezzo centinaia di migliaia di giovani, e poi  non siamo in grado o non vogliamo farli lavorare, costringendoli a fuoriuscire dal Paese mentre  importiamo per  l'interesse spicciolo e meschino  delle marcegaglie, manodopera a basso prezzo, che si è dimostrato non rende  un piffero al sistema Paese, ma rende alle Marcegaglie che possono sfruttarli come bestie. 
Questo produce un danno economico quantificabile e quantificato all'Italia, ma la Ministra Cancellieri  se ne esce fuori, con tutto il rispetto per la funzione, con discorsetti da bar sui giovani che vogliono il lavoro accanto a mamma.. parli per se e per sua figlia che di posti fissi ne ha due , dicono.
Oggi la Ministra che già qualcuno ha provveduto a  rinominare come  Maria Antonietta Cancellieri, e con ragione, così' risponde alle  rimostranze suscitate, mostrando di non aver compreso :


"Ho usato una frase infelice, non intendevo mancare di rispetto.  Era un'esortazione ad abbandonare modelli di vita che non esistono più: ragazzi, il mondo oggi vi chiede il massimo della competitività".

"La mia generazione - ammette il ministro - è stata fortunata. Ci si chiedeva solo di studiare, laurearci e fare i concorsi. C'erano posti pubblici e posti fissi. La vita, tutto sommato, era semplice. Con la globalizzazione, la concorrenza è esasperata. Ai giovani si chiede flessibilità, disponibilità a spostarsi".
Ancora una volta mi chiedo se la Signora Cancellieri sa di cosa sta parlando.

Il ricercatore Lorenzo Beltrame (autore del paper “Realtà e retorica del brain drain in Italia”) ha stimato in 410mila i laureati italiani all’estero. Il saldo netto tra “cervelli” in entrata e in uscita è sfavorevole: uno contro tre. L’immigrazione in Italia appare scarsamente qualificata, mentre la nostra emigrazione è -al contrario- qualificata. Per l’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del Cnr, circa 25mila professionisti italiani occupano posizioni di alto livello negli Usa. 3500 di loro ricoprono posizioni di ricerca o docenza nelle università americane. Per la ricercatrice Simona Monteleone (autrice del paper “Analisi Multivariata delle tendenze migratorie dei ricercatori italiani all’estero”), il 70% dei ricercatori “under 40″ intervistati mostra bassa o nulla propensione a rientrare in Italia. Per Almalaurea, oltre il 50% dei laureati italiani all’estero afferma di non pensarci proprio, a rientrare (il flusso in uscita è quadruplicato -secondo Almalaurea- in meno di dieci anni). Infine, secondo il ricercatore Alvise Del Prà (centro Altreitalie), Barcellona e Berlino sono tra le città-simbolo della nuova emigrazione giovane. Il capoluogo catalano ha registrato in dieci anni (dal 2000) un +400% di italiani residenti: il 70% di loro ha meno di 35 anni. 

Sistemata la disponibilità a spostarsi, che da tempo c'è  e quindi si informi, per quanto riguarda la mobilità nel Paese, i giovani e i meno giovani sono disponibilissimi.  basta che chi si sposta  venga poi pagato quanto basta per una camera, due pasti, le bollette ( a Roma un letto in stanza di tre letti costa in nero almeno 500 euro. Ora un minimo di consapevolezza anche agli dei si chiede:  si è disposti al massimo a pagare un giovane flessibile 850 euro, provi a farsi dei conti, ma sappia che non tutti hanno dei genitori che possono accollarsi costo di bollette, vestiario cibo, auto ecc) .

la Signora  Cancellieri invoca la concorrenza, cosa intenda con questo richiamo alla concorrenza non è chiaro, forse intende dire che le Imprese Italiane  per concorrere hanno bisogno di manodopera a bassissimo costo e che quindi i nostri giovani debbono “smammare” dal Paese visto che appunto non possono farcela a meno di dormire sotto un ponte, quindi meglio importare manodopera a bassissimo costo, è questo che sta dicendo? Penso di si

Se così fosse mi confermerebbe nella idea che questo Governo è inadatto a governare la situazione presente, cosa sperano di copiare e con ritardo, la ricetta tedesca?  E si, perchè la stupidata di aver mandato fuori della Germania ragazzi formati  a caro prezzo per importare  immigrati malpagati, da formare onde rendere competitive le imprese , la ha già fatta a suo tempo la Merkel, e il gioco  , nonostante gli indubbi successi iniziali, una manosanta per le esportazioni , si è dimostrato col tempo  per quello che era, avido e miope e costoso,  e presto verranno a galla  gli effetti.   Forse ancora una volta copiamo e copiamo in ritardo e male da icone malmesse ed  in via di disarmo.

Il Governo, le Marcegaglie, sono preoccupati della competitività,  ma sanno in realtà di cosa parlano? No visto che immaginano che per essere competitivi basta affamare le forze lavoro o sostituirle con schiavi importati. Tanta miopia la si comprende nelle Marcegaglie, ma lascia interdetti quando colpisce  governanti  corredati da titoloni di studio e riconoscimenti. Forse hanno studiato troppo  e non hanno avuto il tempo di leggersi il

 Global Competitiveness Report 2011-2012 elaborato dal World Economic Forum. I maggiori problemi che bloccano la competitività in Italia sono l'inefficienza della burocrazia e le aliquote fiscali, ma anche l'accesso al credito, regole restrittive sul mercato del lavoro e il livello inadeguato delle infrastrutture.

Ora  mi piacerebbe assai che il Governo, abbandonate le chiacchere da bar, ci spiegasse come  possa servire a rimediare  al ritardo di competitività  ( siamo al 40 posto nel mondo ),  accumulato da soggetti   evidenziati dal documento : BUROCRAZIA, BANCHE,  CORPORAZIONI  e SINDACATI,  MANCATO  SVILUPPO ED INFRASTRUTTURE, sottopagare e precarizzare le forze lavoro. Si certo  le imprese  debbono poter licenziare  nei momenti  di  basso lavoro,  e non possiamo più depredare le casse INPS, per cassa integrazione,  non per niente la FIAT ci ha lasciato, era stato munto tutto il mungibile, se no l'avremmo ancora qui , ma cominciare  la lunga strada verso la competitività , come degli aspiranti cavalieri,  che acquistano il frustino senza avere il cavallo, non porta a niente di buono, ed il cavallo ve lo ho scritto in evidenza, anche se so che continuerete a non  tenerne conto, visto che porta in causa la Classe dirigente, le ruberie, gli interessi, le manchevolezze, la avida miopia, meglio colpevolizzare chi colpevole non è e da tempo sta lasciando questo paese di vecchi ed inutili marpioni


«L'Italia - si legge nel rapporto - resta il paese del G7 con il ranking più basso. Il paese continua a far bene nelle aree più complesse misurate dall'indicatore, in particolare la raffinatezza del tessuto imprenditoriale, che la pone al ventiseiesimo posto, grazie alla produzione di beni di elevato valore con uno dei sistemi imprenditoriali migliori del mondo (secondo posto)». «L'Italia - prosegue il Wef - beneficia inoltre del nono mercato del mondo che le consente significative economie di scala».

La competitività complessiva dell'Italia, avverte però il rapporto, «continua a essere minata da alcune critiche debolezze strutturali». In particolare, «il mercato del lavoro resta estremamente rigido, con un'efficienza del mercato del lavoro che la pone al 123/mo posto, bloccando la creazione di nuovi posti, e i mercati finanziari non sono abbastanza sviluppati da fornire i fondi necessari per lo sviluppo delle imprese (97/mo posto)».
«Altre debolezze istituzionali - prosegue il Wef - comprendono alti livelli di corruzione e di crimine organizzato e una mancanza di indipendenza percepita nel sistema giudiziario, che aumenta i costi per le imprese e mina la fiducia degli investitori: l'Italia è all'88/mo posto per il suo contesto istituzionale».

Nei piani alti della classifica Singapore strappa il secondo posto alla Svezia, ora terza, mentre gli Usa scendono al quinto posto cedendo il quarto alla Finlandia. Completano la 'top ten' Germania, Olanda, Danimarca, Giappone e Regno Unito. Fanalino di coda, alla centoquarantaduesima posizione, il Ciad. Penultimo e terzultimo Haiti e il Burundi. (S.Nat.)

Scrivi Commento
  • Si prega di inserire commenti riguardanti l'articolo.
  • Commenti ritenuti offensivi verranno eliminati.
  • E' severamente vietato qualsiasi tipo di spam. Cose del genere verranno cancellate.
  • I commenti verranno approvati dall'Amministratore prima di venire pubblicati.
  • Ricordarsi di inserire il codice numerico nell'apposito box
  • Se il codice è errato riaggiornare la pagina (refresh)
Nome:
Sito web
Titolo:
Commento:

Desidero essere contattato quando vengono pubblicati altri commenti


Riporta quest'articolo sul tuo sito!

  Commenti (1)
1. Scritto da Giovanni N., il 09-02-2012 22:30
Ma quale crisi?

Powered by AkoSuite 2007

Condividi con
 
< Prec.   Pros. >
Libri da non perdere

 
Downloads
     
 
 
     
 
 


Segnalato su:
 
     
il Taggatore  
     
Viadeo  
Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.