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Le Foibe e la memoria impossibile. Lettera di Togliatti PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
martedì 09 febbraio 2010
10 febbraio il giorno della memoria
Le foibe, parlarne è ancora difficile,  il nervo resta  scoperto anche se per legge finalmente si è   istituito il giorno della memoria : il 10 febbraio.
Leggendo l' articolo che  Franco  Cardini    ha scritto per il proprio blog, mi è venuta in mente un considerazione, Cardini ci racconta della  fatica del ricordo per chi ha sofferto, ma tutti noi  dobbiamo   forse  cominciare a prendere atto della IMPOSSIBILTA'  del ricordo  che ancora oggi e per larghi strati della popolazione è realtà

Molti sono i crimini negati in questo ipocrita paese  e le foibe tra questi primeggiano
I ricordi, se sfrondati dei fronzoli  messi ad abbellire l'oscenità e l'abominio, posso essere insopportabili ed insopportabile è il ricordo nudo e crudo  dell'abominio delle foibe che vide Italiani collaborare con i carnefici ad ammazzare  fratelli Italiani,  che vide le ruberie nelle case vuotate, che vide la viltà di chi volle negare visibilità  agli esuli, trattati  come ingombrante fardello.


Vili le ragioni del silenzio, per motivazioni  a me incomprensibili, per quanto  me le abbiano spegate mille volte, fin dai banchi della scuola,  si è volutamente mantenuto in Italia un clima da guerra civile, sono più di 60 anni nei quali  viene ricordata ogni responsabilità di certuni, avendo cura di velare le responsabilità di certi altri , responsabilità grosse e gravi che pure ci furono, ma  furono lasciate cadere per comune accordo DC e PCI.

Comunque è un fatto: non potranno mai dimenticare i profughi che autentici collaborazionisti Italiani hanno  aiutato gli Slavi  a gettare nelle foibe contadini innocenti, donne, bambini, animali di casa, in una furia   omicida  ed assassina che molti in Italia hanno ben conosciuto ed assaporato, ma non se ne vuole parlare mai a fondo:  si uccideva  e si massacrava gente comune ed indifesa,  gente  che con la politica e le oppressioni non ci entrava affatto, poi ci si impossessava dei loro beni, e  questi carnefici non furono solo slavi  oppressi,  ci furono i  colleghi di quelli che in Italia uccisero innocenti, violentarono le donne ammazzarono vecchi e bambini, derubarono le case e portarono le spoglie  appresso , come i barbari .
D'altra parte la storia negata di Italia è colma di vittime innocenti.

Quante ricchezze spocchiose  sono macchiate del sangue degli innocenti  ed originano da un furto : da barbariche spoglie di guerra!

Poi su tutto  questo caos e dolore si è innestato anche  il freddo calcolo politico, quello che ha permesso a Togliatti di scrivere la famosa lettera a Gasparotto e che  qui in calce riporto: gli Italiani TUTTI senza distinzione, andavano abbandonati alla vendetta degli Iugoslavi.. un grande e nobile uomo non c'è che dire.

Quelli erano tempi feroci ed essere più feroci  pagava, e pagò, come  pagò bene abbandonare quei combattenti  del PCI  Italiani che egli stesso aveva mandato  di supporto a Tito ( è  vezzo comune alle due parti anche l' armiamoci e combattete a quanto pare), e giovani ed entusiasti  furono lasciati  carne da macello alle purghe titine, già,  l'altro grande uomo,  di quei giovani idealisti ed innamorati del "Migliore" ( ma migliore rispetto  a  chi resterà un mistero) ne fece ammazzare tanti, solo perchè Italiani,  un bel modo di ringraziare, naturalmente il Migliore, tacque,  ovviamente, tanto le persone non contavano  e non contano per certi animi nobili  e forti che debbono "fare la storia" mandando avanti gli altri.

Non so se certi personaggi  hanno fatto la storia, ma certo di morti ammazzati ne hanno fatti tanti .

Ed eccoci al dunque: la memoria, la memoria che dovrebbe unire nel dolore, nella pietas, è stata negata per 60 anni, quelle vittime innocenti non meritavano il ricordo e gli esuli dovevano farsi piccoli piccoli.

 
E per nascondere tutta questa bella merce in salsa rossa  e nera di sangue e tradimenti, DC e PCI hanno taciuto per decenni, uniti in un patto   scellerato che ha permesso il degrado materiale e morale di questo Paese fondato su insabbiamenti e  bugie di troppi furbi e ricchi che ben hanno saputo assopire le coscienze della rispettiva base: una parte giaculava in Chiesa e l'altra cantava in corteo, ambedue avevano in comune: povertà, idee poche e confuse, preconcetti tanti.

Fatica nel ricordare certo , per chi ha sofferto ed ha visto soffrire, ma per tutti gli altri credo ci sia ancora  la diffusa  impossibilità alla memoria condivisa, quella che si completa nella pietà per i morti e nella certezza che davvero "mai più" sono  due parole  di verità che scorgano dal cuore ed arrivano alla mente.

Invece siamo per molti ancora ai ricordi negati, ai distinguo, alle mezze verità, alle mezze bugie.


Tutto questo è furbo, solo  infantile,o totalmente  irresponsabile ?

LA LETTERA DI TOGLIATTI

Roma , li 7/2/1945

Caro Presidente,

Mi è stato detto che da parte del collega Gasparotto (ndr ministro Aeronautica e padre di Poldo ucciso a Fossoli nel '44) sarebbe stata inviata al C.L.N.A.I. una comunicazione, in cui si invita il C.L.N.A.I. a far sì che le nostre unità partigiane prendano sotto il loro controllo la Venezia Giulia, per impedire che in essa penetrino unità dell'esercito partigiano jugoslavo. Voglio sperare che la cosa non sia vera. perché, prima di tutto, una direttiva di questo genere non potrebbe essere senza consultazione del Consiglio dei Ministri.

Circa il fondo del problema, è a prima vista evidente che una direttiva come quella che sarebbe contenuta nella comunicazione di Gasparotto è non solo politicamente sbagliata, ma grave, per il nostro paese, dei più seri pericoli. Tutti sanno, infatti, che nella Venezia Giulia operano oggi le unità partigiane dell'esercito di Tito, e vi operano con l'appoggio unanime della popolazione slovena e croata. Esse operano, s'intende, contro i tedeschi e i fascisti. La direttiva che sarebbe stata data da Gasparotto equivarrebbe quindi concretamente a dire al C.L.N.A.I. che esso deve scagliare le nostre unità partigiane contro quelle di Tito, per decidere con le armi a quale delle due forze armate deve rimanere il controllo della regione. Si tratterebbe, in sostanza, di iniziare una seconda volta la guerra contro la Jugoslavia !. Questa è la direttiva che si deve dare se si vuole che il nostro paese non solo sia escluso da ogni consultazione o trattativa circa le sue frontiere orientali, ma subisca nuove umiliazioni e nuovi disastri irreparabili.

Quanto alla situazione interna, si tratta di una direttiva di guerra civile, perché è assurdo pensare che il nostro partito accetti di impegnarsi in una lotta contro le forze antifasciste e democratiche di Tito. In questo senso del resto la nostra organizzazione di Trieste ha avuto personalmente da me istruzioni precise e la maggioranza del popolo di Trieste, secondo le mie informazioni, segue oggi il nostro partito. Non solo noi non vogliamo nessun conflitto con le forze di Tito e con le popolazioni jugoslave, ma riteniamo che la sola direttiva da darsi è che le nostre unità partigiane e gli italiani di Trieste e della Venezia Giulia collaborino nel modo più stretto con le unità di Tito nella lotta contro i tedeschi e i fascisti.

Solo se noi agiremo tutti in questo modo creeremo le condizioni in cui, dimenticato il passato, sarà possibile che le questioni della nostra frontiera siano affrontate con spirito di fraternità e collaborazione fra i due popoli e risolte senza offesa nel comune interesse.

Voglio sperare che la informazione che mi è stata data non corrisponda a verità. Ad ogni modo credo sia bene ti abbia precisato qual è il proposito della nostra posizione, la sola, io ritengo, che rifletta i veri interessi della Nazione italiana. Soltanto a questa posizione corrisponderà l'azione del nostro partito nella Venezia Giulia e non a una direttiva come quella accennata, soprattutto poi se emanata senza nemmeno la indispensabile previa consultazione del Gabinetto.

 
Cordialmente Togliatti  ( Inviata a Gasparotto )

 
Gli Iugoslavi occuparono la Venezia Giulia,  e la giustizia sommaria delle foibe che Togliatti definì  come "giustizia sommaria fatta dagli italiani contro i fascisti"

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  Commenti (5)
1. L'orto dei Tiranni
Scritto da Franco Parpaiola website, il 11-02-2010 16:01
Adolf Hitler, Bocassa, Amin, quelli erano tiranni nati, tutti gli altri, Stalin incluso, lo diventarono in seguito. 
Togliatti era il tipico candidato a diventarne uno, spietato e gelido come un Frate inquisitore che condanna un povero cristo al rogo solamente perche lo ritiene colpevole di non credere. 
È il credo ideologico che porta gli Uomini a strafare. 
È la convinzione di essere nel giusto, la certezza di sapere tutto, nonché la voglia di cambiare in meglio la Vita della gente che porta ad una fase di indottrinamento politico prima, poi in un secondo tempo a leggi e disposizioni governative sempre più pesanti,mam manoche i sogni del ´grande Capo non si materializzano, e se tutto questo non da al Grande capo i risultati sperati, alle grandi repressioni e purghe dei presunti nemici del Popolo che ne ostacolano la marcia verso un futuro migliore e che inevitabilmente poi, segnano la fine del Regime stesso. 
Difatti è successo sempre così: 
Si potrebbe anche dire allora che l’ideologia è l’orto dove crescono e muoiono i Tiranni. 
Sono convinto che Palmiro Togliatti questo lo sapeva e Pietro Nenni pure. 
Fu Benedetto Craxi a mio avviso a chiudere definitivamente con il passato, e a rivangare l’orto, e gli aguzzini di allora, poi diventati tutti o quasi, giudici, avvocati,notai, e commercialisti con l’acidità di stomaco e l’ulcera cronica, a dilaniarlo. 
Il guaio è che i Tiranni passano nel tempo, la gramigna nell’Orto però non muore mai, bisogna estirparla, altrimenti prima o poi dalle sue radici nascerà un nuovo Tiranno.  
Salutönen
2. italia e comunismo
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 11-02-2010 11:36
Ciao Franco, per come ho vissuto io questi 60 anni, puoi dire al tuo amico di dresda che l'Italia ha già vissuto un regime comunista soft. Hanno infiltrato cellule pazze, chiamiamole così', comuniste, avevano la fissa di spiare e riferire, ( non sto scherzando), ti capitava forse capita ancora, di esser segato nella richiesta di un permesso burocratico, di una pensione ( molti la hanno persa per strane disfunzioni degli uffici in cui manca la trasparenza, un potere occulto che ha rovinato molte vite) Questo ha permesso ad alcuni, al di là di coloro che a vario titolo erano al potere nel compromesso, di vivere di favori, lavoro nero indisturbato, pensioni Baby a spese di altri. Ti dico che se si era di famiglia ricchissima e potente, potevi esser nipote e figlio di fascisti,o fascista tu stesso, se eri solo un borghese o peggio proveniente da piccola nobiltà "agraria", era difficile la tua vita fin dall'asilo , e non scherzo, poteva capitare di sentire sulla pelle l'odio di insegnanti, o altre persone con le quali nemmeno la famiglia di origine poteva aver mai avuto a che fare. 
Anche di questo si deve ringraziare certa DC e la famiglia Savoia: topi terrorizzati dal comunismo tanto da venire a patti col PCI. 
Pubblico oggi un vecchio articolo del corriere che spiega alcune cose. 
Ti dico solo che alcuni fin ora hanno camminato tranquilli in piano o in discesa, altri in salita, anche solo per fare una fila alla posta.. mai potremo esse razzisti noi itliani nel complesso, perchè molti di noi , e non lo confessano nemmeno, una sorta di razzismo lo hanno subito sulla loro pelle. Qui hanno prosperato arricchindosi spesso, certi pseudo resistenti e i fascisti che ebbero la furbizia di passare a sinistra all'ultimo momento con un bel salto della quaglia, ricchezze, onori e libertà di spapereggiamento infinito.. tutti gli altri sono stati fortunati se non hanno giocato a palla con la loro testa come hanno vilmente fatto in Istria , a volte penso che forse per questo la DC si è comportata come sappiamo, ma è stata dura, specie se sapevi che i tuoi col fascio nulla avevano a che fare, quindi nemmeno a dire che le colpe dei padri ricadevano sulle nostre teste, si trattava secondo me, e si tratta ancora, solo di viltà di gentuccola senza qualità che ha cercato di approfittare spesso riuscendoci, della situazione alla faccia di quanti onestamente ed in buona fede hanno aderito al PCI ( ne ho conosciuti molti, ma guarda tu, non hanno fatto scalate al danaro ed al potere) 
un saluto 
 
marista
3. Il potere dell'ingnoranza
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 11-02-2010 03:40
Salve. 
Cara Marista come promesso tradussi la lettera di Togliatti in tedesco e ne discutemmo il testo questa sera giù al Club Marittimo qui a Brema (Bremen). 
Questa sera con noi c’era pure un Diacono protestante in pensione e nativo di Dresda (Dresden)il quale aveva vissuto per quasi 40 Anni nella DDR sotto il regine comunista. 
Ci assicuro con tristezza che quella era la prassi e la mentalità dei sinistroidi, e che pur quanto non augurasse a nessuno il male, augurava agli italiani un paio d’anni di regime comunista. 
Noi sappiamo che gli ottusi sinistrati nostrani direbbero subito che un rinato Comunismo, made in Italy, non sarebbe feroce e disumano come quello russo o di stampo Europa orientale, sarebbe peggio dico io. In quanto fatto dei piccoli poveri idioti dalla parlantina sciolta e ricercata, molti dei quali latifondisti e ricchi capitalisti. 
 
Vedi Marista, contro la ferocia abbiamo un antidoto, una vaccinazione al piombo molto efficace e duratura, contro l’imbecillità sinistroide italiana, contro il terrore burocratico e legale, proprio quello che sta sperimentando ora Bertolaso e ben conosciuto da Uomini come Craxi, Enzo Tortora e Berlusconi, ma ce ne sono tanti altri, tanti,troppi anomini e sconosciuti "martiri" rovinti e segnati a Vita, da un senso di Giustizia e di dovere legislativo che si sta dimostrando ogni giorno di più, sempre più grottescamente di parte, e pericoloso per la Nazione Italiana. 
Immer langsam..... 
Salutönen
4. La crudele forza dell'idiozzia.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 10-02-2010 09:10
Salve. 
Il problema con i comunisti in generale e in particolare con quelli italiani è lo stesso che il Mondo ha con gl’idioti. 
Gl’idioti vogliono sempre vincere, e comandare, la possibilità di perdere e di passare in seconda fila in un Team di lavoro per il bene di tutti, non passa loro nemmeno per l’anticamera del cervello. 
Loro si sentono degli eletti, dei chiamati da un essere superiore ad essere dei Condottieri senza paura, di maree di Folla felice e festeggiante, di braccianti e operai in un perenne stato di felicità e senso del dovere. 
Poi magari quando i sinistroidi metteranno la Luce elettrica nei Campi, per farli lavorare anche di Notte, allora succedono le rivoluzioni e gli abbattimenti dei Regimi comunisti che tutti conosciamo. 
Proprio per questo chiodo fisso che i nostri sinistrai si sono piantai in Testa, ne inventano ogni giorno di tutti i colori e di ogni fattispecie per poter raggiungere il loro traguardo e ritornare al potere. 
Ancora no hanno capito in quanto appunto degli idioti, che per poter Governare ci vuole il mandato del Popolo, e non solo Regionale o Comunale. 
Noi però che conosciamo i loro intrecci non ci lasciamo influenzare. 
Ne abbiamo già viste e sentite abbastanza e siamo messi in guardia. 
Guardando poi alle Foibe ai vari Killing Fields, ai massacri perpetrati, (senza scordare quelli dei nazisti) anche leggendo la gelida inumana Lettera di Togliatti, siamo avvisati dei loro turpi scopi, ma guardando ora all’ Italia odierna, anche della loro vigliaccheria e incapacità. 
Salutönen. 
PS 
Grazie per lla lettera di Togliatti Marista, non la conoscevo proprio, oggi la tradurrò in Tedesco e la farò leggere ai miei amici qui a Brema, dove fa freddo da maledetti.  
-6°C il guaio è che tira Vento e forte pure.
5. le foibe:la vergogna dei "liberatori"
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 09-02-2010 19:11
che dire! togliatti era un figlio di stalin e da questo criminale senza onore 
e anima questo ci si poteva aspettare. avrebbe assassinato anche i suoi figli.

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