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Perché proposta di compromesso della Danimarca su OGM è indecente, e Clini inaccettabile PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
venerdì 16 marzo 2012

Danimarca e proposta compromesso su ogm

Slow Food , dopo l' intervista -  propaganda pro OGM che il Ministro Clini ha dato al Corriere quale commento alla sua apertura alla proposta danese di modifica della Direttiva 2001/18/CE del Parlamento e del Consiglio del 12 marzo 2001 sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati, ricorda quale quanta è la La Task Force Per un'Italia libera da Ogm, ed enumera:

 Acli, Adoc, Adusbef, Aiab, Amab, Campagna Amica, Cia, Città del Vino, Cna alimentare, Codacons, Coldiretti, Crocevia, Fai, Federconsumatori, Federparchi, Focsiv, Fondazione Univerde, Greenaccord, Greenpeace, Lega Pesca, Legacoop Agroalimentare, Legambiente, Movimento difesa del cittadino, Slow Food, Unci, Vas e Wwf .








 

La posizione dell' Italia in senso anti OGM è certa e nota quindi molti si sono chiesti come mai questo Ministro tecnico che non rappresenta nessuno, ha deciso di entrare a gamba tesa in una decisione politica sconfessando posizioni consolidate,  mentre a rigore un appartenente ad un governo tecnico non potrebbe affatto arrivare a scardinare posizioni politiche precedentemente raggiunte, e oltre tutto a grandissima maggioranza! Inaccettabile !

Indecente poi la pretesa della Danimarca che avrebbe voluto addirittura nei fatti che gli Stati legittimassero le Multinazionali, soggetti privati e non legati alle considerazioni cogenti del pubblico interesse, a trattare da pari a pari con gli Stati stessi. Una follia senza spiegazione valida, una mostruosità che andrebbe ad aggiungersi ad altre mostruosità che ci stanno massacrando già abbastanza. Questo sarebbe l'effetto di arrivare a permettere che uno Stato Europeo possa si decidere di vietare gli OGM sul suo territorio, ma solo dopo un NEGOZIATO con la multinazionale interessata ad introdurre gli OGM. Da pazzi, a quando il governo alle multinazionali dopo aver subito quello delle Banche?

Sta di fatto che Clini può esser soddisfatto , per ora, come lui stesso fa notare senza remore nella intervista al Corriere: «A Bruxelles per la prima volta si è spaccato il fronte degli Stati membri che sono sempre stati contrari agli Ogm, a prescindere». «Alcuni Paesi, fra cui l'Italia (e la Spagna e la Svezia e l'Ungheria), hanno accolto la proposta della presidenza danese, ovvero: il fatto che la Ue possa concedere sì le autorizzazioni agli Ogm, ma che poi ogni singolo Stato membro ha il potere esplicito di vietarle al suo interno».

Questo cosa significa? Che anche l'Italia ha intenzione di aprire agli Ogm?
«Non un apertura tout court , però...».
Però?
«Dico che in Italia bisogna aprire una seria riflessione che deve coinvolgere la ricerca e la produzione agricola sul ruolo dell'ingegneria genetica e di alcune possibili applicazioni degli Ogm».
Cosa vuole dire?
«In Italia la posizione contro gli Ogm è bipartisan e da sempre compromette, in generale, la ricerca sugli ingegneria genetica applicata all'agricoltura, e alla farmaceutica, e anche a importanti questioni energetiche. Un grave danno».

Queste ed altre affermazioni discutibili sugli OGM lasciano esterrefatti, proprio quando stanno aumentando , e non solo in Italia , le conferme che i dubbi e le paure sugli OGM non sono affatto campati in aria, e mentre la posizione della maggioranza degli Italiani non è affatto cambiata .

Ma a questi tecnici ed alle Banche che li supportano, non interessa un accidente di quello che noi vogliamo sia fatto o non fatto con i nostri danari, questi pretendono comandano, e non sarà affatto facile farli schiodare dalle poltroncine raggiunte, così termina la intervista, con la solita sicumera di questi nuovi aspiranti “padroni”:

 

Come ci mettiamo in Europa, alla fine? «A Bruxelles abbiamo deciso di rinviare tutta la discussione al prossimo giugno, sostanzialmente dopo le elezioni francesi. Ma credo che la direzione di lasciare lavorare l' Ue sull' ingegneria genetica anche nel settore degli Ogm non verrà abbandonata. Con la sovranità dei Paesi membri di avere il potere di vietare, ovviamente». Ipocrisia allo stato puro, avremo le multinazionali padrone in casa come abbiamo avuto le banche, il sistema è identico, il risultato sarà ancora più disastroso. Qui  testo intervista


Leggete, tanto è breve, a che conclusioni sono arrivati in Francia i ricercatori riguardo agli effetti degli OGM sulla salute dei sudditi, che evidentemente a costoro non interessa un fico secco, come non gliene è fregato nulla di portare a fame, malattie e desertificazione le popolazioni del terzo mondo e non solo.



api vittime di OGMLe api sono le prime vittime degli ogm. Un campo di colza ogm e vederle morire a mucchi, questi sono dati di fatto, desertificazione, inaridimento dei terreni, fame e povertà.. fin  ora questi i risultati, oltre ad aver assorbito una enormità di contributi:sono stati versati nelle casse della ricerca sulle biotecnologie vegetali oltre 133 milioni di euro, contro i 41 che arrivano al bio, mentre numerosissime sono stati gli appelli per sapere che fine abbiano fatto i circa 15 milioni di euro l'anno del fondo derivante dal prelievo del 2% sulla vendita dei pesticidi che il Ministero dell’Economia trattiene nelle sue casse, invece di destinarli al Fondo per la ricerca agricoltura biologica. Da almeno quattro anni, infatti, tale prelievo è bloccato e non produce benefici per il settore, e un’interrogazione parlamentare in merito è ancora in attesa di risposta”. ( AIAB )


 

RICERCA
Mais OGM, nuove evidenze di rischio

Studio francese evidenzia effetti tossicologici sulle cellule umane dovute agli erbicidi a base di glifosato e alle tossine insetticide prodotte dalle piante transgeniche
di Nicoletta De Cillis

27 febbraio 2012 - Le tossine Bt ad azione insetticida, attive nelle piante geneticamente modificate, producono un effetto tossicologico sulle cellule umane e presentano effetti collaterali combinati con altri residui di pesticidi specifici per tali tipi di coltivazioni. È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori guidati dal Professor Gilles-Eric Séralini dell’Università di Caen, in Francia, che per la prima volta hanno testato l’impatto delle tossine Bt Cry1Ab e Cry1Ac, espresse da piante transgeniche quali il mais o la soia, su cellule embrionali del rene umano.
Benché le evidenze di citotossicità siano state osservate con dosi relativamente alte di erbicida, le conclusioni dello studio mettono in discussione il sistema di valutazione ed approvazione delle piante transgeniche, sia europeo che internazionale, in quanto si ritiene che le particolari tossine dovrebbero essere attive solo verso gli insetti bersaglio, quali i lepidotteri o i coleotteri, e non dovrebbero avere conseguenze sui mammiferi o gli esseri umani.
La sperimentazione francese ha inoltre testato l’azione dell’erbicida a base di glifosato, il Roundup commercializzato dalla multinazionale Monsanto, facendo emergere un danno alle cellule umane già in dosi ben inferiori a quelle usate in agricoltura. È quindi evidente, osserva il Professor Séralini, che finora i rischi associati alle tossine Bt e allo stesso glifosato sono stati di molto sottovalutati e che andrebbero condotte ulteriori ricerche sugli impatti delle tossine stesse e sugli eventuali effetti combinatori con altri composti presenti negli alimenti e nei mangimi. Lacune che andrebbero colmate con urgenza, considerato che molte piante transgeniche di più recente generazione presentano diverse tossine Bt nella stessa pianta (ad esempio, il mais SmartStax ) e quindi un maggiore livello di proteine complessivo.


Fonte:http://www.fondazionedirittigenetici.org/news/653/ricerca-mais-ogm-nuove-evidenze-di-rischio



Per saperne di più:
Cytotoxicity on human cells of Cry1Ab and Cry1Ac Bt insecticidal toxins alone or with a glyphosate-based herbicide
Journal of Applied Toxicology




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