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Scritto da Marista Urru   
domenica 23 dicembre 2007
La viola tricolore o viola del pensiero

Viene usata in erboristeria in caso di malattie cutanee croniche (crosta lattea), ha  azione espettorante e diuretica. Lo sciroppo, il decotto e l'infuso sono usati in caso di orticaria, dermatosi ed anche disturbi delle vie respiratorie. Con i cataplasmi di foglie fresche schiacciate si ottiene un  infuso che favorisce il cicatrizzarsi di piccole ferite o piaghe. Il decotto dei fiori nel latte può essere impiegato per ammorbidire la pelle di mani e viso.

se non ci sono allergie specifiche non presenta particolari controindicazioni. Somministrare sempre sotto controllo di esperti.

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E' un fiore legato all'amore ed al ricordo, si narra infatti che una freccia di cupido cadde su di una viola del pensiero. I bonapartisti ne fecero il loro simbolo, in contrapposizione al giglio dei Borboni.


La Viola del Pensiero fu uno dei simboli utilizzati durante l'Impero di Napoleone dai suoi sostenitori ,  pare infatti che  Viola del Pensiero fosse la parola d'ordine  utilizzata. La mitologia greca ci racconta della   bellissima ninfa Io, di cui si innamorò perdutamente Giove, e che  proprio per questo, fu trasformata per volere di Giunone in giovenca. Giove avrebbe fatto nascere intorno a lei tante viole del pensiero perchè fossero il suo pasto. Simboleggia il ricordo

Coltivazione.

qualunque  terreno va bene purchè sia abbastanza fertile.
Gradisce esposizione in pieno sole, data l'epoca precoce della fioritura. Al'ombra fiorisce poco.Annaffiare senza esagerare, ma attenti che il terreno non si indurisca spaccandosi, badare a non bagnare il gambo, sia s è in piena terra o in vaso, per evitare il marciume
Semina in agosto, trapianto in vivaio o vasetti in settembre ottobre, messa a dimora tra l'autunno e la primavera. Dopo la fioritura le piante vanno butatte via.

Malattie: mal bianco, carbone; pidocchi.


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