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CESOIA & RASTRELLO : La Fillirea o Olivastro PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
giovedì 25 giugno 2009



foto da Monte Linas la flora della Sardegna


Tra le varie piante della flora mediterranea nella macchia o  se  percorrete  una strada di campagna  o di collina,  questo alberello vi apparirà poco decorativo, senza dubbio poco appariscente. Le foglie sono semplici, opposte, coriacee,  lanceolate o anche  rotondate  a volte  a seconda della specie sono  integre o seghettate ai margini,  sempre di colore verde-scuro e lucide di sopra, più pallide di sotto,  viene anche detta olivastro, i suoi fiori sono pochissimo evidenti, verdastri  e  lievemente profumati, all'alba  il loro profumo se le piante intorno son parecchie, si sente, dolce e lieve.Il suo frutto è una drupa globosa che da rossa quando è matura diventa nero. Il legno è molto duro  e per questo viene usato per piccoli lavori, ma soprattutto  fornisce ottimo carbone.

 







Leggenda vuole  che  una ninfa Filira fosse tanto bella che di lei si innamorò Cronos il padre di Zeus, che  per non esser sorpreso ad amoreggiare con la fanciulla, pensò di trasformare  se stesso e Filira in una coppia di cavalli, e dal loro amore nacque il famoso centauro Chirone, ma la  povera ninfa quando vide il figlio che le parve mostruoso, mezzo uomo e mezzo cavallo, si angustiò tanto che chiese agli dei di trasformarla in albero ( va a capire perché ), fu accontentata.

Trovo utile piantare questo alberello in giardino perché attira grazie alle sue piccole drupe dolci uccelli silvidi , i pettirossi per esempio ne fanno gran mangiate quando scoprono i "magazzini dei topolini di campo o delle formiche, anche l'occhiocotto e la magnanina a volte si degnano, specie quando hanno figliolanza e nei mucchietti messi da parte per l'inverno da non so che animale alla base degli alberi , ho spesso scoperto i ricci abboffarsi spudoratamente.  Come pianta poi pretende poco e si ammala pochissimo, la vedo attaccata solo a volte dalla fumaggine.

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