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La favola del topo, del passero e dell'istrice prepotente PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
sabato 27 dicembre 2008



Viveva in un bosco un topolino simpaticissimo, chiamiamolo Ben.

 

Ben  teneva moltissimo alla sua casa, l’aveva ricavata sotto le radici di una grande quercia ed era ampia e pulita, tenuta benissimo , come pochissimi topi sanno fare; era  piena di ogni ben di dio, nocciole, bacche, e pezzetti di torta rubacchiati  nelle case dei contadini poste nei pressi del bosco. Si riteneva  a ragione fortunato e pensava di  esser  certo il migliore degli abitanti del bosco, di sicuro avrebbe conquistato importanza nella comunità.

 

Un mattino spalava neve davanti alla sua piccola reggia, quando un passero comune, con una ala offesa, gli chiese ospitalità  per la notte in vista di una ricca nevicata , visto che per lui sarebbe stato difficile tornare al nido.

 

Il topo guardò il passero e pensò che dall’ospitarlo non gliene sarebbe venuto nulla, né lustro, visto che si trattava di un animale comune, né aiuti di nessun genere, visto che non aveva né padroni né padrini. E gli rifiutò  aiuto.

 

Poco dopo , sul fare del tramonto, si presentò un istrice: bello ed imponente, era animale temuto per i suoi aculei e nel bosco era rispettato, aveva amici ricchi e potenti, era amico della volpe più anziana ed astuta, quella cui il cibo non mancava mai, sapeva bene come arraffarlo ai più deboli del bosco quindi  anche se al momento l’istrice  sembrava povero e malmesso, pensando alle “protezioni” che poteva vantare, Ben  fu felicissimo di aprirgli la porta della sua casa e di mettere a sua disposizione parte delle sue ricche provviste.

 
















L’istrice  entrò, si guardò intorno e … lanciò i suoi terribili aculei, trafiggendo parecchi dei topolini, figli del topo , ed alle sue rimostranze  rispose con una risata ed una alzata di spalle : “ E tu sciocco davvero credevi che avrei potuto dividere la tana con una accolita di rognosissimi topi?”

Al poveretto non restò che lasciare la sua casa,  e con il resto della decimata famiglia andarsene per il bosco in cerca di un qualsiasi buco per riparo, mentre la furba e potente volpe rossa si intrufolava nella sua tana ridendo sotto i baffi!!

 

La morale? Attenti  a chi aprite la porta della vostra  casa. Fare la carità per amore è giusto, farla per calcolo ed opportunismo con  un occhio attento ai voleri dei potenti prepotenti porta dritti dritti a fare la  fine di Ben e dei suoi incolpevoli figli.Wink


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