Concertiamo? E' la "politica sindacale "che lo vuole |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
domenica 22 luglio 2007 | ||||||||
Più o meno è un anno che le sinistre sono tornate al governo
e più o meno è un anno che discutono e battibeccano con i Sindacati.
Viene da pensare che i poveri sindacalisti si stiano finalmente battendo come leoni, ci dovremmo sentire ragionevolmente tranquilli e protetti, qualcosa uscirà pur fuori da una concertazione lunga 1 anno! Già, il nuovo corso, la concertazione, cerco sullo Zingarelli, voglio capire e trovo : concertare = mettersi d’accordo, specialmente in segreto. Mi allarmo, come sarebbe a dire, la parola implica in sé che ci sia un “segreto”, e perché mai?.......
Cerco di approfondire, la antifona non mi piace, indago e scopro in un sito sindacale , il "Periodico di informazione culturale e sindacale", l’importanza massima della concertazione, difatti recita il sito “…la concertazione è dialogo, la concertazione sindacale è il momento del confronto e del successivo compromesso, la concertazione sindacale, così intesa, è la politica sindacale.. “ ; capito, il cerchio si chiude in due righe, il sindacato come vediamo tutti, fa politica, “sindacale si intende”, cioè concerta = si mette d’accordo, (ipotizza lo Zingarelli , che deve esse un po' malpensante : specie in segreto). Sono scoraggiata, informarmi non mi è servito, tutto questo lo sapevo già, ho perso inutilmente tempo a documentarmi in pseudopolitichesindacalsinistre, quando la situazione era già stata descritta mirabilmente da un geniale scrittore italiano, ovviamente poco letto : Achille Campanile, nelle” Vite degli uomini illustri”. In un autentico quadretto, gustoso e sapientemente tratteggiato, lo scrittore ci descrive un Vittorio Alfieri che per principio non accettava di discutere se non con coloro con cui era d’accordo nelle linee generali, questo è in linea con il modo di rapportarsi di gran parte degli appartenenti alla area di sinistra, inutile negarlo. E a ben vedere c’è della saggezza : in questo modo parecchi ostacoli cadono; aveva ragione Vittorio Alfieri, che era un grande : se prima di discutere, ti metti d'accordo (secondo lo Zingarelli in segreto, e in effetti credo sia giusto anche questo particolare), ti eviti un sacco di grane , direi che questo accordo di base è il cuore della concertazione, no?
Per capire meglio, torniamo a Campanile: Insomma traccheggiano un po’, infine il Contraddittore cede ed accetta di finger di esser anche lui favorevole alla guerra pur di discutere con Alfieri. ( effettivamente sappiamo che il contraddittorio è il sale della democrazia, non si deve mai rifiutarlo, solo che si può soccombere, allora ottima idea è farlo con chi la pensa come noi : sublime!) Ne viene comunque un gustoso duetto, in cui i due, alzando il tono della voce, e usando parole diverse, dicono la stessa cosa, cambiando insignificanti particolari ai rispettivi assunti, e la bravura del “discuter in regime di democratica concertazione " è tutta li’ : sembrano essere agli antipodi, ma sono d’accordo.
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