A Roma una fontana dalle acque magiche potenti rimedio contro il malocchio |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
sabato 16 gennaio 2010 | ||||||||
Questa fontana si trova a ridosso dell’obelisco lateranense, innalzato nella piazza da Domenico Fontana nel 1588,.
Abbiamo spesso scherzato da giovani sulla fontana contro il malocchio, sapevamo della leggenda che vuole che se nella notte di San Giovanni ti bagni le mani nella acqua della bella fontana ai piedi del grande obelisco , terrai lontano da te i malefici delle streghe e il malocchio. Era quindi abbastanza diffuso l'uso di fare una tappa, per propiziare i prossimi esami della sessione estiva, o per tovare il giusto fidanzato in barba al malocchio gettato dalla vicina invidiosa o dalla amica gelosa, alla fontana di Piazza San Giovanni la notte tra il 23 ed il 24 giugno . La costruzione della fontana risale al pontificato di Clemente VIII (1592-1605) fu poi proseguita da Leone XI Medici (1605), che volle due gigli medicei e una statua di S. Giovanni Evangelista in bronzo posti sul piano in alto dei quali troviamo traccia nelle antiche stampe e che ora sono scomparsi, pare che un fulmine abbia colpito la fontana rovinandoli irrimediabilmente. Fu infine completata da Paolo V Borghese (1605-1621) nel 1607. La conchiglia è sorretta dalle code intrecciate di due delfini, dalle cui bocche escono zampilli. Così addossata al maestoso obelisco , il più grande conosciuto, è stata a lungo dimenticata, un altro ricordo del passato è infine riaffiorato anche grazie al restauro da poco ultimato. Il giorno di nascita di San Giovanni, precursore di Cristo, fu fissato dalla Chiesa al 24 giugno visto che le Scritture ci dicono che Maria, subito dopo l'Annunciazione, intorno alla fine di marzo, visitò la cugina Elisabetta, che era incinta di sei mesi, calcolo che pone la nascita di questo santo in un giorno già sacro dall'era precristiana quando rappresentava in un certo senso un capodanno con conseguente tradizione di cogliere presagi in ottemperanza agli antichi culti solari, cade infatti in pieno solstizio estivo in tempo di mietitura. In questo giorno si svolgevano gli Ambarvalia, sacrifici alla dea Cerere, dea delle messi , che servivano per purificare i raccolti ed allontanare influssi negativi. Queste tradizioni non si sono mai interrotte e sempre la notte del 24 giugno è stata considerata notte di prodigi e fatti misteriosi, fino a diventare la notte delle streghe che la notte fra il 23 ed il 24 giugno in fase di luna crescente, si radunavano per il loro sabba annuale, nella piazza della grande Basilica di San Giovanni, arrivandovi in volo a cavallo delle loro scope. Una delle tante leggende in proposito vuole che fra le streghe vi siano anche Erodiade e la figlia Salomè che , avendo fatto decapitare San Giovanni, sono state condannate a vagare in eterno per il mondo a cavallo di una scopa con.. le altre streghe Da qui la necessità di proteggersi per gli umani, ecco quindi la funzione delle erbe di san Giovanni riunite in un magico mazzetto: iperico, artemisia, ruta, menta e salvia. L'iperico una piantina perenne e tappezzante con fiori gialli che sfregati tra le dita colorano le mani di rosso , quindi viene detta anche "sangue di San Giovanni"; l'artemisia, avrebbe poterecontro il malocchio; la ruta chiamata anche "erba allegra"avrebbe proprietà curative; la menta e la salvia se bagnate dalla rugiada della notte di San Giovanni garantirebbero lunga vita. Mentre l'uso di mangiare le lumache proprio in quei giorni verrebbe dalla considerazione che le corna che evocano il malocchio, potrebbero portare discordia ( senza contare che quelli sono i giorni in cui la raccolta delle lumache è più ricca ed il loro gusto, a detta degli intenditori, migliore), quindi niente di meglio che esorcizzare la paura mangiandole per evitare liti e tradimenti. Giovanni Battista festeggiato a Giugno viene dal popolo ricordato come il Giovanni che piange, il popolino immagina un Battista piangente a causa del triste destino che lo attende. In questo modo la tradizione cristiana si sposa con le credenze e le tradizioni dei riti solari: il sole nel giorno del solstizio d'estate inizia un cammino a ritroso che lo porterà ad indebolire la sua forza sino a raggiungere il punto più basso sull'orizzonte alla fine di dicembre, porta per gli inferi. Mentre il San Giovanni celebrato il 27 dicembre al solstizio d'inverno, è l'Evangelista, chiamato anche il "Giovanni che ride", secondo tradizione popolare cristiana sarebbe felice per il suo contribuito come apostolo , ma andando ai riti solari è questo un momento di gioia, il sole, esce dalla porta degli inferi, la luce vince sul buio ed il sole nasce in tutto il suo splendore. La tradizione Cristiana si innesta in questo modo ancora una volta su antiche credenze legate all'eterno ciclo delle stagioni , al culto ed amore per la natura e per l'ordine naturale. Non dimentichiamo che i due San Giovanni vengono considerati patroni dalla massoneria: la antica tradizione massonica è caratterizzata infatti dalla venerazione della gran madre natura oltre che dal dogma della ragione simboleggiata dalla squadra, dalla riga e dal compasso, strumenti per studio della geometria, naturale che i massoni festeggino i due apogei del sole benefico.
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