Franco Parpaiola ci racconta del daino bianco in Baviera |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||||
martedì 26 gennaio 2010 | ||||||||||
Lasciati raccontare ora la storia del Daino albino avvistato in Baviera l’Anno scorso. Lo volevano abbattere, sai uno di quei Forestali con il dottorato in Agraria e Scienze Forestali, con il Loden lungo fin quasi alle Caviglie, Cappellino alla Tirolese con il Fiocco di peli di Barba di Stambecco, ed uno schioppo da Caccia di parecchi migliaia di € in Spalla, tutto marziale ammazza sette, diceva a quel tempo alla tv, con cipiglio rambesco, che bisognava abbattere il Daino albino perchè le sue chiappe non erano di razza pura. Le Leggi Forestali Tedesche, che regolano anche il colore della selvaggina non ammettono miscugli e tanto meno lasciano in vita cervi e daini che presentano delle anomalie delle Corna, la chiamano selezione e correzione degli sbagli della Natura. Insomma voleva fare quello che i nigeriani fanno con i loro concittadini albini, li ammazzano perchè differenti,e secondo loro,controverso al volere di Madre Natura, te capì? Questo succedeva in Baviera l'anno scorso, nella stessa ragione che abbatterono, Bruno l'orso venuto dal Bel Paese. Personalmente senza battere ciglio, io avrei abbattuto il Dottore in Agraria e Scienze Forestali, con una mazzata in Testa. (non sto scherzando affatto) Due giorni dopo ne avvistarono un altro nel bel mezzo della Germania, a oltre 500 Km di distanza dal primo avvistamento, dopo di che non se ne sentì più nulla di nessuno dei due. ( dal blog di Marcello Foa) Salutönen. da Franco Parpaiola l Una storia triste questa che mette il dita sulla piaga della umana stupida cattiveria, ma anche da noi i daini bianchi non hanno vita facile. Albini dal manto bianco, sono vulnerabilissimi a causa della loro visibilità che li rende facilmente individuabili da predatori e bracconieri. Anni fa nel Pavese uno degli ultimi esemplari che vive allo stato brado è stato trovato dalla forestale in una trappola posta dai soliti cacciatori di frodo, curato e rifocillato è stato liberato, ma la piaga dei bracconieri non da molte speranze di vita alla fauna selvatica. Fortuna migliore sembra che abbiano tre esemplari che hanno trovato ricovero nel Parco degli Aironi a Gerenzano ( Varese). Fortunati gli abitanti di quelle zone, qui dalla mia parti nel profondo ed infelice Lazio ed in particolare in quel di Santa Marinella , altro che parchi, la macchia è torturata dalle ruspe e dai costruttori che stanno facendo di tutto per toglierne anche il ricordo, mentre cacciatori della domenica sparano a ruota libera su ogni animaletto, evidentemente la vita a coloro da un gran fastidio: lepri, conigli, pernici, gallinelle d'acqua, palombacci, colombe, tortore, corvi, persino gruccioni... nessuno sfugge, volpi, tassi, hanno fatto piazza pulita, beoti e stolidi non sanno neanche capire che sono andati contro i loro interessi di cacciatori, ed ancora più beoti i pubblici amministratori laziali in genere che, di ogni segno e colore sarebbe utile mandare in qualche landa sperduta, dove non possano fare danno, a spaccare le pietre a vita. Parco Comunale degli Aironi a Gerenzano
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