Inceneritore Monopoli paure e polemiche dopo intervista a F. Parpaiola Italgreen risponde ma...

Scritto da Marista Urru   
luned́ 15 marzo 2010
monopoli inceneritoreItal Green espone la sua versione dei fatti  riguardo alla ipotesi di  emissioni sopra la norma da parte dell'inceneritore di Monopoli, ma   dalla redazione di monopolitube  si risponde controbattendo in merito anche a   modificazioni successive dell'impianto con aggiunta di tubi non previsti.
Franco Parpaiola precisa e chiarisce la importanza di eventuali simili aggiunte su un inceneritore che  se installato ed  usato come si deve è assolutamente sicuro e pulito, mentre  quello impiantato a Monopoli, nasceva male  in quanto come  afferma Parpaiola : " il problema si trovava e si trova a quanto pare tutt'ora nel sistema di pulitura dei filtri stessi, questo succede in modo automatico usando aria compressa, fornita da due compressori volumetrici a bassa pressione, dove l'aria compressa a 3,5 bar viene contenuta in due contenitori (Airvessels in Inglese, in italiano ??) appositi."

seguono le tre posizioni : Italgreen , Monopolitube e  i  necessari chiarimenti tecnici di Parpaiola

 



ITALGREEN  afferma:

 
In un'intervista rilasciata ai microfoni di Canale 7 la dirigenza della Ital Green Energy srl si difende in merito all'inchiesta in corso sul nostro sito ( Monopolitube) ed all'interrogazione parlamentare dell'Onorevole Zazzera.

"Non ci sono emissioni sopra la norma." - afferma il dirigente Renna -  "Per quanto concerne il documento dell'ARPA presentato dall'Onorevole Zazzera si tratta di analisi che effettuiamo noi in continuo ed è capitato che per pochi secondi una CO, un parametro è salito leggermente sopra la norma e l'ARPA lo ha segnalato. Né più, né meno. Tutti gli altri parametri sono nella norma, ma anche quello stesso per tutti gli altri giorni e le altre rilevazioni. Non c'è la minima preoccupazione. Per quanto diceva l'onorevole sugli idrocarburi policiclici aromatici e sulle diossine, non è vero. Noi facciamo i controlli effettuati da laboratori esterni e periodicamente questi controlli vengono inviati al Comune, alla Regione e alla Provincia ed all'ARPA. C'è un monitoraggio continuo di alcuni parametri e di quelli più pericolosi si fa un monitoraggio per una periodicità più lunga".

Si è parlato di uno strano traffico di camion in  notturna (non sappiamo tuttavia in quale nostro articolo il collega Catucci abbia letto questa affermazione!).

"Queste sono elucubrazioni di chi la notte non dorme per scrivere qualche articolo su internet. Ci sono i controlli ed anche serrati. Il traffico non esiste. E' pura invenzione. Oltre ai nostri documenti contabili ci sono le verifiche periodiche degli organismi di controllo. Ed oggi con il SISTRI è previsto un nuovo monitoraggio che il NOE può effettuare".

15 marzo 2010-03-15

 
A stretto giro la risposta della redazione di Monopolitube:

Immissione diretta dei gas nell'ambiente

Saranno stati nottambuli ed "elucubratori" della notte anche i carabinieri della sezione Noe (Nucleo Operativo Ecologico) quando, sulla base delle indicazioni dell'Anpana (Associazione con compiti di polizia ecozoofila),effettuarono controlli e posero i sigilli all'impianto Ital Green Energy il 15 Giugno 2006.

Solo quattro anni fa.


"«L' impianto per l' emissione dei fumi era stato modificato rispetto al progetto approvato dagli organismi di controllo. C' erano tubazioni aggiuntive poste all' interno del circuito di scarico, tali teoricamente da consentire l' immissione diretta dei gas nell' ambiente, aggirando i filtri».

Da Repubblica del 15 Giugno 2006


Quando i Noe si presentarono in via Baione per i controlli, l'impianto non era in funzione. Ma era impossibile non notare "qualche tubo posticcio"- non presente nel progetto- che fece scattare il sequestro cautelativo.

 
Ovviamente i proprietari contestarono e dichiararono che la centrale "ha ottenuto recentemente la certificazione Iso 14001», in una strategia di «impegno per il continuo miglioramento delle prestazioni ambientali». Tutte le analisi, quelle di routine e quelle periodiche, «sono a completa disposizione delle autorità»"


L'esito della vicenda non ci è noto.

 
Sappiamo solo che, nonostante i sigilli, l'impianto continuò a funzionare poiché fu concessa la "«facoltà d' uso», legata al rispetto delle prescrizioni date ai responsabili", anche se secondo gli 007 dell'ambiente la centrale creava  "«un alto tasso di inquinamento prodotto dall' emissione di ceneri, polveri e fumi di provenienza incerta», come da dichiarazioni del tenente Gennaio Badolati. (fonte: Repubblica 15 Giugno 2006)

A questo punto, avrebbe detto Lubrano, la domanda nasce spontanea!
Vorremmo chiedere al dirigente Renna:

Come si è concluso il sequestro? A cosa servivano i tubi "posticci"? Chi garantisce ai cittadini il corretto funzionamento dell'impianto (che in ogni caso non produrrebbe vapore acqueo ma tutte le sostanze descritte nel precedente articolo)?


Infine una domanda fino ad ora sottovalutata: chi controlla il tasso di inquinamento e lo sversamento delle acque reflue frutto di questa attività?

 
Fermo restando che l'obiettivo comune è capire ed approfondire, per fugare ogni giusto dubbio- non certo rovinare aziende serie ( se tali sono) e famiglie di lavoratori- riconfermiamo alla proprietà ed alla dirigenza della Ital Green Energy la nostra disponibilità per un'intervista chiarificatrice!

  CHIARIMENTI TECNICI DI FRANCO PARPAIOLA alla redazione

Tuberie aggiunte

Quella delle tubature di scarico aggiunte alla ciminiera del Termovalorizzatore  ( inceneritore) del Ital. Green Energy non la sapevo proprio  e le considero un atto non solo incosciente ma dir poco criminale.

A ragion del vero, su questo fatto prendo pertanto senza mezzi termini, senza se e senza ma,  posizione come segue:

I filtri del fumi del Termovalorizzatore dell' Ital. Green Energy di Monopoli sono due e servono appunto a filtrare la cenere fino a particelle (se mi ricordo bene) con una grandezza di dieci Micron.

Le posso garantire pertanto che quei fumi cosi filtrati, sono ancor più puri, e sono meno nocivi della polvere che solleva un TIR correndo in Autostrada.

La ragione di una delle mie battaglie contro la Siemens fornitrice dell'Impianto e della Wehrle quale fornitrice della Caldaia (udite gente udite, intralciato anche dai dirigenti Ital. Green Energy, il che dimostra che la Madre degli imbecilli è sempre incinta) fu proprio sul sistema di filtraggio dei fumi da me ritenuto e comprovato già nel 2003/4 non adeguato.

Il problema si trovava e si trova a quanto pare tutt'ora nel sistema di pulitura dei filtri stessi, questo succede in modo automatico usando aria compressa, fornita da due compressori volumetrici a bassa pressione, dove l'aria compressa a 3,5 bar viene contenuta in due contenitori (Airvessels in Inglese, in italiano ??) appositi.

La pressione normale di lavoro di quei filtri dovrebbe variare tra gli 800 ed i 1350 Millibar di contro pressione per poi raggiunto il valore massimi appunto di 1350 mb di staccarsi e automaticamente cambiare set di filtri già puliti nella precedente sequenza di lavoro e di lavaggio. (con aria compressa)

Il problema durante il mio periodo di collaudo e messa in funzione fu più volte raggirato aumentando la contro pressione dei filtri prima del lavaggio pneumatico dove, dopo aver raggiunto la criminale contropressione di 3500 millibar con pericolo (e speranza da parte mia ) di un "burnout", cioè di un bel Falò dei filtri stessi, seguirono solo in parte il mio consiglio di aumentare la pressione dell'aria di lavaggio, (all'inizio era di solo 2,5 bar) a 4 bar e di aumentare la sequenza di lavaggio dei filtri stessi.

Inoltre chiesi l'installazione di almeno altre due contenitori Autoclavi d'aria compressa e di aumentare la sequenza di lavaggio finché  la contro pressione minima d'inizio lavoro di filtraggio non fosse scesa a 750 millibar.

Dimostrai che in controllo manuale era possibile raggiungere questi livelli di pulizia e bassa contropressione, allungando il periodo di lavaggio pneumatico, anche solo con un aumento  della pressione dell' aria di pulitura da 2,5 a 3 bar.

Quanto da me ora detto  dovrebbe essere facilmente riscontrabile nelle registrazioni dei parametri e criteri di lavoro del Impianto registrati nel Marzo del 2003.


Se certuni dirigenti dell'Ital Green Energy (non mi sorprenderebbe affatto) hanno costruito loro stessi queste tuberie aggiunte. senza interpellare i costruttori o se hanno permesso una porcata simile, allora sbatteteli senza battere ciglio in Galera, non si meritano altro.


Quel termovalorizzatore è funzionale e sicuro, e a parte del mal odore che sprigiona dalla Sansa, meno nocivo all'ambiente della colonna di TIR che ogni notte dal Süd sale su verso in Nord con la verdura e la frutta fresca per i vari Mercati di Milano e Torino.

Ma nessun Termovalorizzatore al Mondo  è  sicuro quando è in mano a degli incoscienti.

Sfido qualsiasi tecnico dell'Ital. Green Energy a provarmi il contrario.

Cordiali Saluti e buon lavoro.

Franco Parpaiola

Bremen-de 15/03/2010.

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