Già lo so, qualcuno leggendo il titolo penserà: ecco la solita menata sulla magia della neve. A parte che la magia della neve è cosa seria, come tutto quello che riguarda la magia nelle sue varie sfaccettature, seria e preziosa tanto più in un mondo arido e desolato come quello che ci stanno calando dall'alto tronfi omuncoli sciocchi e senza anima.

Ma voglio dimenticare simili errori di natura per tornare alla neve ed alla magia.

E quel magico pulviscolo che , ancora una volta ci ha donato momenti di estasiato stupore, ha nei fatti portato un bel po' di lavoro qui alle basi dei monti della Tolfa: portare dentro la legna per il camino, controllare le vasche d'acqua per gatti ed animali selvatici, erano tutte gelate, andava tolto il ghiaccio, pulita l'acqua.

C'era da tranquillizzare il papero bianco ( un germano timido e scontroso che ha paura di tutto), in crisi d'ansia per lo strato di ghiaccio su l'acqua gelata probabilmente, distribuire cibarie per gli uccelli e qualche boccone per animali più grossi che talvolta passano di qua, tutto andava fatto di  fretta, mentre la neve infittiva, rimaneva ancora da coprire le aromatiche al meglio dopo che il vento della notte aveva ben distrutto il mio lavoro precedente, il prezzemolo ormai era decimato,il timo impallidito, la giovane salvia di colore incerto faceva pensare al peggio , solo la cicoria catalogna svettava indifferente su tutti.

E poi finalmente mi sono potuta permettere un bel giro per il giardino che è stato illustrato dalle foto della druida  che vedete in questo post

Il mirto imbiancato, le ragnatele trasformate in preziosi merletti, il corbezzolo fiorito con le prime bacche rosate ed innevato , non so se sono riuscita a farne una foto visibile, ma era uno spettacolo, come la palma che si vede dalla mia camera, maestosa e , chi sa, infreddolita.

Guardavo quella bianca coltre che man mano copriva il mio giardino e ne smussava asperità, rocce, copriva i rami secchi e i germogli nati un po' troppo presto, tutto quel bianco, quel candore che nascondeva il bello ed anche il brutto dei gradini di tufo  che portano al prato un po' sconnessi, mi affascinava .

E mi son trovata a pensare a quale mano santa, quale miracolo potrebbe ricoprire le brutture, le miserie che si sono accumulate intorno e dentro di noi italiani negli ultimi decenni. E' stato un attimo di profonda tristezza, solo un attimo, poco prima di scorgere in un cespuglio di lentischio, un buffissimo e terrorizzato topo che si era immobilizzato al mio passaggio stringendo tra le zampe una striminzita pigna.  Che dire, vedere quella bestiola mi ha riscosso dai tristi pensieri ed ho posto attenzione al piccolo universo intorno a me, alle  gazze indaffarate,  alle  cince, pettirossi ed occhiocotti, chee ignari del bello e del brutto, del buono o del cattivo, innocenti creature  si affannavano a viverla la vita, piuttosto che a sottrarla ad altri  ingannandoli o peggio. Ed ho visto la saggia natura, la libertà e la possibilità d'amore che ci sono state date: pur  sempre bello  vedere, sapere che ancora briciole di dio ci sono, magari nascoste fra i cespugli di un giardino trasandato.

A sera , ho messo sul muretto in pietra accanto al cespuglio dei grani e delle bucce di mela.

Commenti (2)

2. Il grande freddo. Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 19-12-2010 06:38 Ciao Marista, nagari quello deve ancora venire, però non ti preoccupare che è in viaggio, sto parlando del Mese di Gennaio, questo e quello umido che ti arrivera nei prossimio giorni non è niente in confronto a quello ancor più umido che arriverà verso la metà di Gennaio.  Sì lo so, sono veramnete bravo a dare le cattive notizie.  Ciò che vedi nel tuo Giardino lo hai descritto molto bene, veramte con pura e semplice e schietta passione per la Natura, congratulazioni.  Ciao.  PS  -14°, ora faccio colaziione e poi, vado a dormire, buona Domneica. Segnala

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