Un lupo andava al seguito di un gregge di pecore, senza far loro alcun male. Il pastore, sulle prime, lo teneva a bada come un nemico, e lo sorvegliava con estrema diffidenza. Ma quello ostinatamente lo seguiva, senza arrischiare il minimo tentativo di rapina. Così gradatamente il pastore si convinse di avere in lui un custode, piuttosto che un nemico intenzionato a danneggiarlo. Un giorno ebbe bisogno di recarsi in città, gli lasciò le pecore in custodia e partì tranquillo. Ma il lupo seppe cogliere l'occasione: si lanciò sul gregge e ne fece strage sbranandone una gran parte. Il pastore, quando fu di ritorno e vide la rovina del suo gregge, esclamò: - Mi sta bene! Quale stupidità mi ha spinto ad affidare le pecore ad un lupo?
Allo stesso modo, coloro che affidano i propri beni a persone avide naturalmente li perdono.Ogni riferimento a banche e finanziarie è puramente casuale. Inoltre, possiamo dire che.... Il lupo impersona gli avidi, per i quali neanche la amicizia vale. Il pastore , la stoltaggine di taluni che mal ripongono la fiducia e concedono la seconda e la terza chance e oltre a chi non lo merita, il pastore stolto, viene danneggiato economicamente, le pecore perdono la vita.
La cronaca degli ultimi tempi è piena di episodi in cui chi dovrebbe vegliare sui cittadini, preferisce pensare ai lupi, più che alle pecore... continuerei la favola facendo fare alle pecore abbandonate e superstiti dalla strage, una bella riunione nel bosco, lì potrebbero decidere di armarsi di bei nodosi bastoni, profittando del numero, bastonare il lupo come merita, aspettare il pastore e.. dargli il resto.
In effetti le pecore impersonano bene quei pecoroni che non considerano che il numero..fa la forza. Non senza considerare che noi non essendo pecore possiamo evitare di usare la forza bruta, decidendoci infine a adempiere fino in fondo ai nostri doveri, per informarci quindi dei nostri diritti, e di conseguenza pretendere che questi ultimi siano rispettati.
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