Europa guerra finanziaria ai Piigs e siamo alle nuove invasioni barbariche? |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
martedì 10 luglio 2012 | ||||||||
Ne sono convinta, anche se in fondo al cuore spero di
sbagliare. C'è nei fatti, a me pare, una specie di guerra
raffinatissima in Europa rivolta contro i Paesi del Sud Europa. Son
furbi i cuginastri: non distruggono i beni materiali, quelli restano
tutti sani pronti per il vincitore: si distruggono invece le persone,
se ne corrode la dignità, le si colpevolizza, le si paralizza, le si
deruba senza pietà, le si lavora ai fianchi per creare i perfetti
schiavi – lavoratori , poveri, privati lentamente persino delle
loro tradizioni culturali , confusi e rintronati , sollecitati e
scazzottati senza pietà.
Sono le nuove invasioni barbariche dal
Nord dell'Europa che, provo a dire, probabilmente è spinto anche
dallo stato di terrore causato dalla globalizzazione inarrestabile.
Se arrivano a ritenere che si debba e si possa essere competitivi con Cina ed India , dove un indiano fa vivere decentemente una famiglia con 300 euro al mese, vuol dire che questi disgraziati hanno perso la testa. Son Paesi di forti tradizioni coloniali, e quale folle pensiero sembra a volte affiorare dai loro cuoricini tempestosi ed arroganti? Diventare competitivi con nazioni emergenti si può, basta abbassare il tenore di vita del nostro Sud Europa, cosa facile al sistema della speculazione, così ci creeremo materiale umano solerte, passivo. I segnali di questo sciagurato retropensiero sono molti, ed immagino che le amate banche del Nord, c'entrino qualcosa. Cavalcare l'onda delle crisi globali, non subirla la globalizzazione, ma usarla per la guerra più subdola e crudele che mai si possa immaginare con il fine di sottomettere intere economie, e schiavizzare interi popoli, e lo si fa dietro il paravento di una Europa Unita, utilizzando burocrazie rigide, tecnocratiche, prive di senso della politica che, felicemente in tandem con le banche, si appaiono, nella Europa tutta, a politici mediocri a volte corrotti, ignoranti sempre. Ben altra cosa avrebbe dovuto essere l'Europa unita e assai diverso il ruolo, non secondario, delle Banche. Invece questi ottusi irresponsabili ci portano la guerra in casa: in Grecia vecchi e bambini vengono privati persino del cibo, poi toccherà a noi a quantu pare. Unione Europea: un cavallo di Troia, ci ha spinto con l'euro a metterci il cappio al collo, ora chi tiene il cappio corre comodamente a cavallo, e noi stremati e strascinati, cerchiamo di ritardare la fine correndo, mentre gli aguzzini ci irridono. Barbari, tutto questo si ritorcerà anche contro di loro. A questo proposito nel suo sito icebergfinanza, così commenta Mazzalai: E’ principalmente un problema di debito privato che si sta cercando di spacciare per un problema di debito pubblico. Uscire dall’euro o minacciare di farlo come la Finlandia e’ puro folklore anche se sarebbe una soluzione che farebbe tremare i polsi a molti. O l’euro si disintegra per il fallimento di piu stati e per una guerra commerciale o continuerà ad esistere. Preferirei osservare cosa accade a Usa Uk e Germania se la BCE assumesse il ruolo di prestatore di ultima istanza anche sui debiti sovrani come fanno palesemente tutte le altre banche centrali Si, grande Andrea Mazzalai, tutto si gioca sul ruolo che si è voluto affibiare alla BCE, o forse è meglio dire: sul ruolo che non si è voluto riconoscere alla BCE, come invece era stato bene raccomandato dal volutamente negletto Werner. Rapporto Werner “ la costituzione del sistema comunitario delle Banche Centrali potrebbe essere ispirata ad un organismo del tipo della Federal Reserve System. Una Istituzione che sarà abilitata a prendere, in funzione delle esigenze della situazione economica, delle decisioni di politica monetaria interna per quanto concerne i tassi di interesse, la liquidità, la concessione di prestiti al settore privato e pubblico “
Lineare mentre l'accrocco ideato a misura del sistema bancario e non della inesistente Comunità Europea, è cosa ben diversa e sembra nato proprio per ottenere che il debito privato lo si possa spacciare per debito pubblico.
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