Toni antitedeschi ed antiitaliani derivano da giochetti di governanti europei poco lungimiranti

Scritto da Marista Urru   
marted́ 07 agosto 2012
europa unita una trappola per i popoli

Una crudele tagliola, rappresenta bene a me pare il  sentire dei popoli intrappolati con  destrezza in una infinita deprivazione dei loro beni per conferirili a Banche e speculatori. Su questo aggiungiamo il comportamento sconsiderato dei politici che ci debbono condurre al macello, senza che ce ne rendiamo troppo conto..

Molti nei giorni scorsi hanno letto e condiviso i numerosi post risentiti contro la Bild - Zeitung che aveva letteralmente preso in giro le atlete olimpioniche meno avvenenti ed era stata particolarmente sgradevole con la nostra capitana della squadra di pallanuoto. Tra i blogger che hanno reagito sentendosi offesi c'ero anche io QUI

Comunque ho ricevuto in proposito un commento al post che trovate in calce allo stesso, ed una mail dalla Germania che mi critica con deciso garbo per il tono , e che porta argomentazioni valide, mio malgrado, alla convinzione che questo rimpallarsi di accuse fra i popoli, non solo non è produttiva, ma se mai è cosa dannosa, tanto più aggiungo io, che a ben pensarci questi sentimenti di fastidio di un popolo contro l'altro , derivano direttamente dall'atteggiamento assai poco lungimirante dei rispettivi politici, ci cui pare anche inutie disquisire tanto offensivo per noi  è il modo con cui  tentano di farci ingurgitare la sbobba  scelta  contro di noi popoli europei.  Per completezza dell'argomento, sia pure datato, vi riporto “il carteggio”, le mail che ci siamo scambiati con Daniel Abbruzzese, che mi sembra aprano una possibilità di spiraglio almeno per uanto riguarda le relazioni fra popoli accomunati da questa triste deriva della storia.





Certo popolazioni unite  potrebbero arrivare ad essere molto più consapevoli del furto di libertà e di risorse che stanno subendo!


Gentile Signora Urru,
Ho provato a lasciare un commento al suo post che commentava con toni risentiti degli articoli apparsi sulla Bild-Zeitung, ma, non so esattamente per quale motivo, non sono riuscito a postarlo. Poco male. Provo a farle pervenire le mie impressioni, insieme a qualche consiglio, in via privata. Vede, sono molto impressionato dai toni critici nei confronti dei Tedeschi che sempre più spesso trovo su molti blog e siti di informazione italiani. Mi sembra che ci sia un errore di fondo non solo anacronistico, ma decisamente pericoloso: un popolo non corrisponde al modello economico in cui è costretto a vivere - la Merkel non è la Germania, e neppure i Tedeschi (e questo farebbero bene a tenerlo presente, sarà d'accordo con me, anche le testate "autorevoli"). Allo stesso modo, Monti non rappresenta in alcun modo gli Italiani, così come essi non sono rappresentati da Balotelli, da Fabrizio Corona, dalla Repubblica o dal Giornale. E, per proprietà transitiva, la Bild non è in alcun modo rappresentativa della cultura o del popolo tedesco. Le dirò di più: la Bild, pur essendo il quotidiano più letto, soprattutto negli strati sociali meno benestanti, è da sempre uno dei quotidiani più controversi del panorama tedesco. Nessuno, neanche i suoi affezionati lettori, prende realmente sul serio la sua retorica becera, reazionaria e populista. Essa viene considerata come un vizio di forma, i cui effetti, tuttavia, si fanno sentire in una semplificazione della realtà. Per fare un paragone, si potrebbe parlare dei programmi della De Filippi... E, mi creda, una popolazione che, in vasti strati, è stata costretta all'abitudine di vivere con 400 euro al mese, a tutto pensa, meno che a sentirsi "il primo della classe".
A proposito della Bild-Zeitung, le consiglio caldamente la lettura di un romanzo di Heinrich Böll, quell'"Onore perduto di Katharina Blum", che illustra la celebre e tragica querelle tra il Premio Nobel per la Letteratura e il tabloid conservatore, e che forse Lei conoscerà già, essendo stato Böll uno degli scrittori più apprezzati nei decenni scorsi, anche in Italia. Forse neanche questo scrittore è più rappresentativo della cultura tedesca, purtroppo, ma, se non altro, è di qualche decennio più attuale del buon Goethe. Mentre scrivo, mi viene il dubbio se abbia ancora senso parlare di culture nazionali, nel momento in cui un pensiero unico, sintesi della cultura pop americana e di quella più retriva dell'Europa, ha triturato ogni dettaglio, restituendocelo in chiacchiere... Ma rimaniamo al tema, e ripartiamo dalla speranza che il legame tra popoli vicini sia più forte del dominio che vorrebbero imporci.
Cordialmente

Daniel Abbruzzese


Gentile Signor Abruzzese,

ho davvero apprezzato molto  la sua mail, e visto che sua intenzione era di renderla pubblica, la posterò io stessa a suo nome  stasera nei commenti, e domani, se mi darà un cenno di consenso,  come post. Le sue argomentazioni  sono più che ragionevoli e mi sembra giusto  dar loro quella visibilità che posso.
Conosco alcuni Tedeschi e per mia fortuna sono persone  sulle quali non credo nessuno potrebbe aver alcunchè da ridire. Ma  ammetterà che  le dichiarazioni dei politici, e peggio,  dei burocrati tedeschi e non solo, possono provocare reazioni di intolleranza anche ad un santo, figurarsi a chi come noi Italiani si sente sbeffeggiare, insultare  e non solo in questo frangente. Son molti anni , ma passando per la Germania con mio marito decidemmo di non fermarci e proseguire oltre, i soliti ragazzi di strada, assai poco rassicuranti, ci avevavo presi di mira solo perchè Italiani.  Sciocchezze? Non tanto, mi risulta che son cambiati poco da allora. Anche noi abbiamo le nostre periferie, i nostri ragazzi abbandonati, i nostri anziani ridotti a meno di 400 euro al mese , ma le assicuro che se non ci avessero provocato , i nostri toni sarebbero stati ben altri. Oggi è un gioco di politici di poco valore? Forse, ma nessuno dei nostri politici, che pure valgono poco, si è mai permesso di usare simili toni con nessun popolo. Sia pure in minima parte io temo che i politici esprimano il sentire di una nazione. I nostri non son santi e non son mammole, ma  non si son permessi di strapazzare nessuno fuori dai propri confini.  Più ancora che gli inganni economici di questa finta crisi di cui dovrebebro rispondete tutti, banche , burocrati e politici di tutti i paesi, ci ha disamorato del progetto europa il clima di inimicizia che  si è instaurato fra i popoli, e non è partito dall'Italia.
Certo , queste possono  essere e probabilmente dovranno essere questioni di nessuna rilevanza, essendo più naturale e logico unire i popoli in un comune progetto. Al momento ammetterà che sembra utopico, eppure io avevo aperto il mio sito ad un italiano in Germania che scrivesse brevi  post sulla Germania, proprio per mettere la mia piccola tessera pro amicizia, immagini come son rimasta delusa quando è sembrato anche lui aver subito l'influsso del clima anti italiano.

Leggerò appena possibile il romanzo che mi consiglia. Spero davvero che noi tutti si riesca a mantenere non solo il ricordo delle rispettive culture nazionali nel rispetto delle culture altrui, ma che si sia   capaci di non farle morire.
Cordialmente
Marista Urru





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