l'Italia non c'č pių, questa Italia non appartiene a troppi di noi ormai |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
sabato 12 gennaio 2013 | ||||||||
Italia: una palude, sotto il velo verde marcisce la vita e si moltiplicano i parassiti che del marcio si nutrono.
Non so se voterò, più no che si. Il rifiuto della farsa, la stanchezza per le bugie, i pressappochismi, le frodi, le iniquità, di una classe dirigente amministrativa e politica, è fortissimo. Ormai mi appare evidente la inemendabilità del sistema: marcio, colluso da troppo tempo, incancrenito nella convinzione. in coloro che vi partecipano, di non dover operare per il bene del proprio Paese e dei propri connazionali, ma solo e soltanto per realizzare interesse a vanità personale . Chi arriva a ricoprire incarichi in posti chiave appare distaccato dalla realtà del Paese e le sue azioni appaiono volte per lo più ,o ideologicamente contro questo o quello, o semplicemente al proprio personale interesse . Si respira aria, tanfo, di degrado ovunque, mancanza totale di principi. Politici in guerra, contro “nemici “ creati a bella posta, perchè alla fine della fiera chi vince la guerra sia legittimato ( ormai si legittima di tutto ) a cuccarsi la pentola d'oro dei danari dei contribuenti, e magari, perchè no... possa arrivare ad appropriarsi delle spoglie e dei beni dei vinti, legittimando copertamente tale sozzura ovviamente, come fin ora hanno più meno nascostamente fatto, anche se lo negheranno, aiutati dalla Stampa che sempre sta col regime, visto che non è capace di pagarsi col proprio lavoro. Ma chi è stato bruciato sa bene CHI lo ha bruciato, chi scientemente ha impoverito alcuni facendo pagare la crisi delle care amiche Banche solo ad una parte degli Italiani , preservando l'altra. Non posso lasciare questo Paese, ma , con dolore, non sono più Italiana, non di questa Italia marcescente.
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