Rosario Castronuovo e Le Maschere di Teana

Scritto da Marista Urru   
giovedì 07 febbraio 2013

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Un “librino”, così definisce Rosario Castronuovo il racconto dell'antico Carnevale a Teana, una poderosa rappresentazione corale alla quale partecipa il Paese tutto, seguendo una regia complessa che altro non è se non espressione dell’identità del Paese in cui l'autore è nato e si è formato.

Un racconto che raccoglie la testimonianza del passato della Lucania, imbevuto di quei valori immutabili, tramandati di padre in figlio con cura e amore, in quanto guida capace di ingenerare aspettative realistiche, forse ingenue, ma solide. Valori indiscutibili, emanazioni di principi antichi, fonte di stabilità per la piccola comunità contadina




. Forse noi, che ormai li abbiamo persi e dimenticati, senza trovare e nemmeno cercare se e come sostituirli in questa nostra instabile, arida e insicura società del mercato che interpreta e comprende ogni cosa, solo nell'ottica dell'interesse, potremmo trarre un minimo di speranza ritrovando in questo, come in altri racconti e poesie di Rosario Castronuovo, una realtà che ai giorni nostri è stata ammutolita, nascosta, calpestata: l'Uomo, la persona come centro di interessi, necessità, sogni, relazioni.

E' piacevole leggere questo librino, immergersi sia pure per poco, nella vita di una comunità del nostro antico Sud, essenzialmente contadina, segnata dalla vita, difficile ma temperata dal solido rispetto delle tradizioni, del principio inviolabile, perché radicato e accolto da tutti, del mutuo soccorso, sentito e percepito come una realtà imprescindibile.

Castronuovo ci introduce, con delicatezza e senza parere, in un mondo per molti di noi ormai sconosciuto, in cui vive e opera l'individuo con la sua specificità: uomini, donne e bambini sono visti non come mero centro d’interessi in mancanza dei quali non si è, fino a diventare invisibili, ma come esseri partecipi di un mondo semplice di bisogni primari, di affetti profondi, di civili e dignitosi compaesani che, nel rispetto della propria comunità e nel senso di appartenenza, trovano la capacità di spontanei gesti di reciproca solidarietà che non abbisognano di sollecitazione e richiesta alcuna. Era la nostra civiltà contadina del pane segnato dalla croce cristiana, in un segno che ora non usa più imprimere sui nostri pani lavorati, ma che era pregno di significati. In fin dei conti è giusto così: la condivisione l’abbiamo dimenticata, il significato di quel segno lo abbiamo dimenticato nella lunga strada verso la così detta modernità che, non nascondiamocelo, sta prendendo una strada imprevista, ricca di accenti d’indifferente barbarie e ferocia verso il prossimo, e questo in nome del nuovo dio, il mercato, sul cui altare l'Uomo trova la sua fine.

Le maschere di Teana vanno quindi preservate, ricordo del passato e tenue speranza di un futuro meno sordo e cieco. Il Carnevale dalla complessa regia che si ripete ogni anno senza stancare perché espressione genuina dello spirito lucano, non deve svanire, esso ci tramanda il piacere del dono, quello della partecipazione alla vita comune indipendentemente da quanto si possiede. La mascherata, ricca di lazzi e scherzi, è in sostanza più che seria: tutto è misurato al comune sentire: i giochi, le filastrocche, gli scherzi. Si cerca di non offendere chi troppo povero, chi in lutto o in qualche difficoltà. Ogni intervento delle maschere, ogni loro rappresentazione, si arricchisce, dietro le rustiche apparenze, dei concetti magici del tempo che fu: rispetto, responsabilità, condivisione, amore per la terra, per quella natura alla quale si è legati indissolubilmente, perché da lei tutto dipende, il raccolto, la salute, la malattia, la vita, la morte.

Il Carnevale di Teana è la rappresentazione spettacolarizzata della vita del Paese e dei suoi abitanti immersi nell'antico ciclo uomo /natura. Per questo è così importante che i bambini partecipino, che imparino, che siano dolcemente e naturalmente portati all'antico sapere trasmesso per mezzo del gioco. Avranno, senza esserne spaventati, la consapevolezza delle difficoltà da superare, del piacere dell’onesta conquista del benessere e dello svago meritato dopo aver compiuto quei lavori di agricoltura e pastorizia tramandati dai nonni e dai padri. Questo, e molto altro troverete nel racconto di Rosario Castronuovo, che non vuole lasciare andare i ricordi genuini di ciò che fummo recidendo con stolta violenza quelle meravigliose radici di antica saggezza che sola potrà aiutarci a progredire, ma nella giusta, sana e valida direzione verso un futuro non angoscioso e incerto, ma arricchito, reso stabile, da radici poderose e dalla saggezza della nostra civiltà contadina.


Per acquistare questo volumetto, da leggere tutto d'un fiato:

http://www.ibs.it/code/9788896171653/castronuovo-rosario/maschere-teana.html


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