Fedro/ La volpe e l'aquila.. e la lobby bancaria

Scritto da Marista Urru   
sabato 19 gennaio 2008
La volpe e l' aquilaaquila reale rapace

Una volta un'aquila prese  dei cuccioli di volpe  e li pose nel nido per i  suoi piccoli perché  se ne  cibassero.
Intanto la madre  la inseguiva da terra e la  pregava affinché non le arrecasse un così grave dolore .

Quella, sprezzante e sicura della posizione alta del suo nido posto in cima ad un albero, non si curò della volpe che disperata corse  ad un altare e rubò una fiaccola ardente così che  circondò di fiamme tutta la pianta.

L'aquila, per strappare i suoi piccoli dalla sicura morte, supplicò  lei la volpe e rese prontamente i  volpacchiotti incolumi alla madre.

oggi mi sento di raccomandarvi di leggere questa favola  andando con la mente alla potente lobby dei banchieri che non vogliono  assumersi la responsabilità dei danni e degli errori accumulati in anni di strapotere, e mai lo faranno: il potere incontrastato corrompe le anime, e costoro di norma, neanche hanno consapevolezza delle loro colpe, convinti come sono di eercitare dei diritti in quanto commercianti di danari altrui, a noi fargli capire che abbiamo finalmente capito, di che pasta sono, visto che è il futuro dei nostri figli che si sono giocati.





 
L'esperienza del vivere ce lo insegna presto: coloro che si senton in posizione di forza, sono arroganti con quanti gli appaiono più deboli.

Il debole che supplica ha poche speranze di essere ascoltato. Fedro parla di vendetta, solo che non di vendetta si tratta in questo caso, ma di difesa dei propri figli verso chi li vuole danneggiare.

Proviamo ad attualizzarlo  : in Italia stanno danneggiando i nostri figli gli stanno letteralmente rubando il futuro, e noi sembra che  possiamo poco: interessi e lobby  ci sembrano troppo forti, tanti più che fra tutti noi  generalamente le più danneggiate sono le persone miti ed oneste e i meno abbiente, mentre da troppo tempo  i "lupi"  hanno successo insieme ai furbetti, specie se non individuabili come lupi, ma abilmente camuffati.
Quindi va da se che  se vogliamo pensare al bene dei nostri figli, dobbiamo aguzzare l'ingegno, dobbiamo usare le armi  che  ci sono congeniali : l'intelligenza accompagnata a quelle che ci offre la democrazia, almeno quella parvenza di democrazia residuata e che la decenza verso il mondo li costringe a lasciarci.
Pensateci bene, non è poca cosa, forse è ora di rimboccarsi le maniche e smetterla di ascoltare ciance , ma prender coscienza dei diritti che ci negano andando al cuore delle questioni e non alla superficie che le lobby, ormai individuate, ci offrono per salvare la propria cotenna dura. Esercitiamo i nostri diritti con la sicurezza e la calma di chi sa di esser nel giusto, senza lasciarci fermare.

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