Morti sul lavoro: basta lacrime da coccodrillo

Scritto da Marista Urru   
venerd́ 01 agosto 2008

 


Facciamo un rapido excursus sugli ultimi morti e feriti sul lavoro: è giusto ricordarli tutti, ma sarà bene anche per il futuro cercare di approfondire il perché di tanti incidenti  sul lavoro, tenendo presente che almeno di fronte alla morte, si deve portare rispetto tutti e che almeno da morte le persone sono tutte uguali. Questo credo sia il minimo per non doverci proprio vergognare, qualora non fossimo capaci neanche di fronte ai morti di depositare le opinioni personali e il patos della politica, in un angolo nascosto.

E’ mia opinione, e come tale opinabile, che appunto ci gioveremmo tutti ed in particolare i lavoratori, della chiarezza ferma e serena, non macchiata o macchiata il meno possibile dal patos politico che, abbiamo ben visto in questi anni: permette che alla fine niente cambi.

Spero che i Sindacati, in un sussulto di orgoglio e di lucidità, accantonino le beghe politiche e finalmente si occupino del lavoro e dei morti sul lavoro, evitando strumentalizzazioni ridicole; ridicole perché è ormai sotto gli occhi di tutti che se responsabilità politica c’è, questa è equamente divisa e quindi sarebbe ora di pensare davvero ai lavoratori morti   col dovuto rispetto e poi passare al rispetto per i vivi, senza aspettare che siano morti per pianger lacrime da coccodrillo.

E’ evidente anche se non siamo in grado di sapere e di essere esattamente informati, ma il sospetto è che i controlli da tempo sono stati insufficienti, che vi è stato del pressappochismo; alcuni addirittura sussurrano di corruzione, di bustarelle.. certo cogliamo spesso impreparazione professionale, ma c’è anche che le dotazioni di sicurezza, tipo caschi, guanti, stivali… pare che facilmente siano oltre che costose.. palesemente inadatte, e allora entra in campo il discorso degli appalti alle ditte.. quanta carne al fuoco, che si perde nelle lamentazioni e nelle grida!! Senza contare che nella incertezza , qualunque sussurro, qualunque veleno, diventa plausibile.

Forse sarebbe ora di crescere, forse sarebbe ora che ognuno impari a prendersi le sue responsabilità, forse sarebbe ora che chi sa parli, non contro qualcuno, ma   a favore della salute e della vita di chi lavora, che poi sarà a favore del paese tutto.

E ora elenchiamo questi ultimi morti e feriti della fine di Luglio, e precisamente del solo giorno 30 Luglio.: cercherò di non tralasciarne nessuno:

Ieri a Gardaland è morto Alessandro Fasoli diciottenne rimasto schiacciato tra due vagoncini del treno monorotaia. Si sta ancora vagliando la posizione lavorativa di Fasoli : era uno stagionale assunto il 19 giugno   che avrebbe terminato l’incarico il 9 settembre - ma, si apprende dagli investigatori, non sarebbe emersa per il momento alcuna irregolarità amministrativa.

Nuoro: una ragazza di 12 anni è morta fulminata in una azienda agro-pastorale della famiglia,un apparato di mungitura che il padre stava lavando ha prodotto una scarica elettrica. Posta sotto sequestro la mungitrice e chiusa   l’azienda.

Cremona: morto in un cantiere per la realizzazione degli spogliatoi di un impianto sportivo un moldavo di 22 anni, nello stesso incidente un italiano di 42 anni , residente e Brescello (Reggio Emilia) è stato ricoverato per trauma cranico. I due operai sono stati schiacciati dal braccio pompante di una betoniera. L'incidente, secondo quanto riferiscono i carabinieri   che sono intervenuti subito sul posto, si è verificato durante una colata di calcestruzzo.

Cremonese:   In mattinata a Vailate,   durante interventi di ristrutturazione di un ex convento si è ferito un operaio albanese di 21 anni, residente nel bergamasco e dipendente della ditta che svolgeva i lavori. Il giovane si trovava su un ponteggio quando è stato travolto dal crollo di un muro perimetrale. è in prognosi riservata.

Vicenza Un immigrato serbo di 35 anni , Nenad Markovic, è morto oggi stritolato da uno dei macchinari della conceria dove lavorava .   L'incidente   è avvenuto mentre era impegnato nelle operazioni di pulizia all'interno della fabbrica , gli abiti dell'operaio sono rimasti impigliati in una parte in movimento del macchinario. L'allarme è stato lanciato immediatamente , ma   l'operaio è morto prima dell'arrivo dei soccorsi.

  I sindacati confederali sottolineano con supremo sprezzo del ridicolo , a meno che non di fabbrica si stia trattando, che per evitare questa ennesima morte sul lavoro «sarebbe stato sufficiente il rispetto delle procedure di sicurezza». «Nenad è morto mentre stava sistemando l'ingranaggio di un bottale - si rileva - e stava operando con il bottale in movimento, cosa assolutamente rischiosa e contraria ad ogni basilare norma di sicurezza». ( ma i sindacati in fabbrica che cappero fanno?)

Como Placido Fusco, 44 anni di Cermenate, operaio, è stato travolto e ucciso da una pala meccanica in movimento nella ditta di legnami Bellotti di Cermenate (Como). Sul posto per i soccorsi sono intervenuti i vigili del fuoco di Cantù e il personale del 118 che però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo. I

 

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