La notte dei cristalli e il “ miracolo” di Leopoli : la salvezza della Torah di Yanov |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
luned́ 10 novembre 2008 | ||||||||
Ricorre oggi l'anniversario della notte dei cristalli, ed è una data spesso dimenticata,
spero che oggi i blog, tutti i blog e tutti i media riprendano
e rammentino questi fatti in tutto il loro dolore ed in tutta la loro enorme
mostruosità del tentativo di sopraffazione di un popolo; e che si evidenzi il valore umano e culturale degli uomini e delle donne
che furono attori di un dramma tanto grande da diventare spesso , specie per i
nostri giovani, incompreso ed
incomprensibile, tanto abnorme ed inimmaginabile il Male concepito ed attuato.
I fatti della notte dei cristalli presero spunto
dall’atto di un giovane a Parigi che avendo
chiesto un visto per il passaporto, vedendoselo per l’ennesima volta negare,
esplose dei colpi di pistola al consigliere Von Raft, lo ferì gravemente, tanto
che Von Raft morì il 9 Novembre1923. La conseguenza fu una carneficina barbara certo orchestrata ad arte contro la comunità ebraica tedesca: migliaia di vetrine di negozi ebrei furono infrante a colpi di mazze e bastoni; sessanta sinagoghe incendiate; trentamila ebrei raggiunti nel cuore della notte, in parte ammazzati a bastonate mentre i superstiti vennero arrestati per essere inviati a morire a Dachau e a Buchenwald.
Nelle piazze delle città ardevano i falò delle migliaia di libri che i nazisti non gradivano.
Iniziava così il calvario degli ebrei: milioni di uomini, donne, bambini, esseri umani
trucidati, torturati , eliminati. Fatti sconvolgenti che dovremmo tenere sempre a mente e mai dimenticare, chè indicano fino a che punto la umana follia può arrivare e fino a che punto si può arrivare a chiudere gli occhi di fronte all’orrore o per indifferenza o per difesa, conta poco : molti, troppi , chiusero gli occhi. In occasione di questo anniversario si suole ricordare il "miracolo" iniziato a Leopoli: il salvataggio della Torah di Yanov nel campo di concentramento , per poi arrivare a fare approdare il Sacro testo negli stati Uniti Dal Corriere di ieri a pa g. 13 , una rievocazione di Paolo Salom : «L'omaggio alla Torah che sopravvisse all'Olocausto» segue:
Un autentico miracolo avvenuto a Leopoli — Il miracolo della «Torah di Yanov» viene raccontato ogni anno in occasione dell'anniversario della Notte dei cristalli, il primo pogrom organizzato su larga scala nella Germania nazista quando, tra il 9 e il 10 novembre 1938, gli sgherri di Hitler rasero al suolo 267 sinagoghe, devastarono migliaia di negozi e abitazioni, e uccisero 91 ebrei rinchiudendone 13 mila nei campi di concentramento.Di lì a poco, il flagello dell'Olocausto avrebbe portato morte e distruzione nei ghetti di tutta Europa. Ma il miracolo che viene raccontato ancora oggi nella sinagoga di Los Angeles annessa all'Istituto religioso ebraico — non lontano dall'Università di Southern California — è la testimonianza di come, anche nei momenti più bui, la luce della speranza e della fede siano ingredienti illimitati nella lotta per la sopravvivenza. È un miracolo che chiama in campo il coraggio ma anche le più sofisticate credenze ebraiche riassunte nella Cabbala, con il mito della dispersione nel mondo delle dieci sefiroth (le espressioni divine) e l'urgenza di rimetterle insieme per preparare l'avvento del Messia. Qual è il miracolo? Facciamo un passo indietro. Zoom su Lvov (Leopoli), allora parte della Polonia occupata. Come altrove, i nazisti avevano costruito lì vicino il campo di concentramento di Yanov dove avevano rinchiuso gli ebrei. Era un campo di lavoro, in cui i prigionieri erano utilizzati fino allo sfinimento. Ma aveva una particolarità: anche le guardie avevano fame. E dunque avevano incoraggiato i loro «schiavi» a farsi portare pacchi dono da amici e parenti ancora in libertà. Un sistema che aveva garantito qualche proteina in più e una speranza di arrivare alla fine della giornata ai molti ridotti pelle e ossa. Ma che aveva spinto alcuni ebrei a osare l'inosabile: trafugare una Torah, ovvero il Pentateuco (i primi cinque libri dell'Antico Testamento), per poter mantenere viva la scintilla della fede anche nell'inferno della persecuzione. I prigionieri — a rischio della vita — avevano ricevuto pezzi della Torah nascosti sotto i vestiti, nelle scarpe, e li avevano poi «sepolti» sotto le assi del pavimento nelle baracche, nei tubi dell'aerazione, dentro i materassi. Di notte venivano dissepolti i brani utili a celebrare il Sabato e altre ricorrenze: un espediente che permetteva a molti di conservare durante la prigionia nel Lager nazista la consapevolezza della propria umanità. « Il libro sacro aveva quindi varcato l'oceano per finire nelle mani di Rabbi Hermann, cui era stato ceduto perché i Rit erano troppo poveri e avevano bisogno di denaro. Hermann, accettandolo, aveva probabilmente pensato alle sefiroth e a quanto sostiene Il libro salvato Dopo Il rito Due fedeli srotolano la «Torah di Yanov» nella sinagoga dell'Istituto religioso ebraico di Los Angeles. La Torah, ovvero l'Antico testamento ebraico, era stata fatta a pezzi e nascosta nel Lager di Yanov, nella Polonia occupata dai nazisti Paolo Salom Due fedeli srotolano la «Torah di Yanov» nella sinagoga dell'Istituto religioso ebraico di Los Angeles. La Torah, ovvero l'Antico testamento ebraico, era stata fatta a pezzi e nascosta nel Lager di Yanov, nella Polonia occupata dai nazisti Paolo Salom
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