Verso il solstizio d’Inverno ed il Natale Aggiornato |
|
Scritto da Marista Urru | |||||||||
giovedì 11 dicembre 2008 | |||||||||
Albero secco
Fuori dalla mia finestra Solitario Leva nel cielo freddo I suoi rami bruni: Il vento sabbioso la neve il gelo Non possono ferirlo. Ogni giorno quell’albero Mi da pensieri di gioia, da quei rami secchi indovino il verde a venire
W. Ya –p’ing
Il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno. Stiamo assistendo in questi giorni, dopo l’equinozio di autunno, al lento rinchiudersi della terra in se stessa. E’ un poco come veder lentamente ritrarsi la spinta vitale, in un certo senso la natura apparentemente muore poco a poco. Durante la malinconica bellezza dell’Autunno abbiamo assistito al lento spegnersi delle fiamme dei colori nello spogliarsi silenzioso ed inesorabile della vegetazione, poche specie sono infatti attrezzate a mantenere le foglie durante i rigori invernali, la linfa vitale delle piante sembra ritrarsi quasi che la natura stesse concentrandosi in sé per racchiudere ogni forza, ogni umore, nelle radici. Anche le vita degli insetti e degli animali sembra sospendersi, rallentarsi sonnacchiosa in attesa che, con la Primavera, si rimettano in moto le forze vitali, la gioia di correre, giocare, incontrarsi. Quando il sole si troverà allo zenit del tropico del Capricorno, la durata della luce sarà la più breve: 8 ore e 50 minuti, e da quel momento il sole riprenderà la fase ascendente del suo cammino. Da questa osservazione ne derivò che nel mondo Romano tra il 21 ed il 25 dicembre venisse solennemente celebrata la rinascita del sole, l'Imperatore Aureliano introdusse il culto del dio Mitra (di orifine indo iraniana) , fece quindi erigere in quella che ora è Piazza San Silvestro, il Tempio del nuovo dio e le festività per il sole furono incluse nell’ambito dei Saturnalia che dai tempi di Cesare si tenevano dal 17 al 25 di dicembre. Bellissimo era anche il mito di Saturno, sempre ispirato anche alle antiche tradizioni dell'eterno ritorno della Luce che vince su le Tenebre: Saturno è il dio che, emergendo dalla confusione del caos del vecchio Cosmo, arriva al nuovo Cosmo, ed approdato sulle nostre sponde, trova Giano, il misterioso dio Italico dalle due facce, dio del tempo, custode della porta che dalle tenebre porta alla luce,( solstizio di inverno) , simbolo di rinascita spirituale, di immortalità, che si trova in varie forme in tutte le religioni del mondo. Dio bifronte, è custode anche della porta che dalla Luce introduce alle Tenebre, la porta d'oriente o porta degli uomini in contrapposizione con la porta degli dei, quella che dalle tenebre porta alla luce( Solstizio d'estate) Questo guardiano inquietante e misterioso fu raffigurato sulle monete più antiche con una delle due facce barbuta e con l'altra imberbe, si pensa significasse l'unione della natura maschile e femminile, sole e luna.
Varrone scrive della dea Diana, dea
della luce lunare e la chiama “Jana Luna”, protettrice dei
boschi e delle fiere, ed afferma che Janus era invece il “dio
del cielo” e lo identificava addirittura con Juppiter, cioè con
Giove stesso !
Vissuti questi momenti sempre come momenti magici, Stonehenge è legato al solstizio di inverno come Newgrange in Irlanda, nella Yulè dei popoli germanici si festeggia questo mito come anche la rinascita del dio sole era nelle tradizioni dei Galli – celti, nei Russi e così via. A ben vedere quasi tutti i Popoli celebrano o hanno celebrato la nascita dei propri esseri divini intorno alla fine di dicembre. Anche Cristo nasce alla fine di Dicembre, il 25 dicembre, e una luce illumina il mondo. Giovanni Battista nasce durante il solstizio d'estate nel culmine dello splendore della luce del sole,e si vuole abbia affermato rivolgendosi a Gesù :“ Bisogna che egli cresca ed io diminuisca”, alludendo al nuovo cammino spirituale che Cristo indicherà. Giovanni Evangelista, discepolo del Battista, viene venerato come portatore di luce, e festeggiato nel giorno del solstizio di inverno nel momento in cui la luce del sole sembra morire, per subito risorgere, quasi a simboleggiare la luce della rivelazione che vince sul buio del passato
Dal punto di vista iniziatico il solstizio invernale simboleggerebbe il momento in cui l’iniziato,passando attraverso la porta solstiziale mediante la morte iniziatica della natura umana, permetterà al sole di portare avanti il suo cammino verso lo zenith invernale, in altre parole, con l’aiuto del fuoco filosofico l’uomo arriva alla porta estiva, riuscendo a passare dalla conoscenza alla saggezza, allora comprenderà che la bellezza è armonia e che l’Amore altro non è che amore per il prossimo. Un cammino faticoso ed impegnativo coadiuvato dal fuoco del pensiero che ci porterà a scoprire il divino che è in noi da rapportare al divino che è nell’universo, fino a comprendere e sentire Amore per la Umanità tutta, parte del divino universale. Nel passaggio dalla porta solstiziale si evidenzia il simbolismo della tradizione della caverna Cosmica, luogo dove si ha la interiorizzazione dell'essere, che poi è la seconda nascita dell'iniziato. Aggiornato al 14 Dicembre 2011
Riporta quest'articolo sul tuo sito!
Powered by AkoSuite 2007 |