Ritorno in Sardegna |
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Scritto da Marista Urru | ||||||||
martedě 24 febbraio 2009 | ||||||||
Ritorno in Sardegna: le piccole donne
Suoni e colori consueti mi accolgono al mattino: è il cicaleccio allegro delle ragazze che, timide
gazzelle, ridendo sciamano verso la
Chiesa. Sono belle con i loro abiti colorati, rigido e composto il camminare, lucenti gli sguardi rapidi trattenuti a forza, che tradiscono l’attesa dell’incontro,di velluto gli occhi che traspaiono promesse e speranze.
Poco più in là, timidi ed impacciati i ragazzi Si danno un tono, quasi facendosi coraggio in gruppi, falsamente sfrontati, si lasciano ammirare,valutare. Un piacere ed una speranza guardarle queste piccole donne, sono poco più che bimbe , eppure, pronte ai primi innocenti giochi d’amore appaiono già forti e sicure, è bello indovinarne le ingenue attese, e sapere che nelle loro mani , nelle mani delle piccole donne di Sardegna è il futuro.
da gentedisardegna Ancora non è giunta primavera ma le margherite gialle scendono a cascate dai dirupi e toccano l’asfalto e si impegolano nei fossati Le aride spine insieme ai fichi dai rami neri come il carbone le tengono a bada e i superbi pioppi come gendarmi son pronti a frenare ogni slancio che viene da terra. Ancora non è primavera. Ma a mazzi le margherite irrompono e poi si dividono seguendo mille percorsi diversi infine si tuffano insieme in un mare di giallo.. Ancora però non è primavera. E intanto più avanti anche gli alberi di mandorlo esplodono in un canto di gioia e che importa loro? Per loro è già primavera: è primavera del cuore. Albertina Piras
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