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Velo islamico: le norme vanno rispettate sempre o a seconda..? PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
giovedì 28 agosto 2008
















Chi c'è dietro questo velo? Non è dato saperlo. Però  esiste in questo  paese pasticcione e confusionario la norma che vieta di girare mascherati fuori dai periodi permessi dalla legge (ad esempio, il Carnevale), si da il caso che il velo islamico non è una maschera, ma l'esigenza che ha fatto si che quella norma venisse emanata in Italia, resta tutta.

Esiste  anche  una sentenza della Corte costituzionale che giudica ammissibile, al fine di salvaguardare l´ordine pubblico, la limitazione della libertà religiosa, forse dovremmo nell'ambito della discussione futura tenerne debito conto.

Esiste ineludibile la esigenza di sicurezza per la cittadinanza, la esigenza dell'obbligo del riconoscimento della persona che  incontriamo per strada, che entra nei luoghi pubblici, che ci è vicina sull'autobus.

Che il velo islamico non possa e non debba essere paragonato ad una maschera è ovvio, che sia necessario non lasciare la regolamentazione  alla fantasia estemporanea dei cittadini o anche dei pretori e delle loro personali convinzioni,  dovrebbe essere  altrettanto ovvio per tutti.
Chi siamo come sempre in ritardo , creando problemi agli Italiani ed agli Islamici, è evidente, come lo è che i politici invece di ottemperare ai loro doveri, tirino per la giacca i diritti di questo e di quello, aiutati anche dai politici  di questo o quello schieramento come pedine inserite negli organi della Giustizia ,  e questo è semplicemente vergognoso ed intollerabile
Ci sarà un motivo se anche i partecipanti di un congresso debbono mettere una targhetta identificativa.

Sappiamo tutti come sia necessario poter prontamente identificare le persone: immaginiamo un male intenzionato/a, con velo islamico ( che poi non è detto sia islamico  sotto il velo ci si può nascondere chiunque) entrare in luogo pubblico, il sorveglinte insospettito , graziosamente gli si avvicina per chiedere le generalità, ma ci vuol un attimo ad accoltellare o sparare.
Gli Islamici stessi potrebbero, se sensibilizzati , capire che è anche nel loro interesse in questo caso il conformarsi alle abitudini e norme del Paese ospitante, come noi facciamo quando andiamo nei loro rispettivi Paesi.
Certi principi, come quello di reciprocità, è bene cominciare a farli comprender da subito, che poi sarà troppo tardi.

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