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LA BOUGANVILLEA PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
sabato 16 agosto 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa bellissima pianta non è originaria del nostro continente, quindi da noi non si riproduce spontaneamente e la sua coltivazione abbisogna di alcuni accorgimenti.

Tanto per curiosità, ricordiamo che un navigatore , un francese, tal Louis Antonie de Bouganville lo importò in Europa da Rio de Janeiro.

Ormai in commercio vi è una messe di ibridi, enumerarli è impossibile: i colori ormai oltre al solito violetto, comprendono il bianco, l’arancio, il rosa.

Anche il periodo di fioritura non è facilmente determinabile, la prima fioritura in genere è a maggio.-giugno,  e può continuare in alcune zone dello stivale, rigogliosa per tutta l’estate, con una ripresa a Settembre. Per esempio io ho delle piante di bouganville comune, la glabra, unica che cresce nel mio terreno difficile, bene le piante meno fiorite d’estate , ma ben riparate dai venti, per Natale  quasi sempre mi regalano alcuni bei rami fiorilissimi, che ci affrettiamo a raccoglier prima delle gelate ovviamente.

 

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Attenti alle cocciniglie PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
mercoledì 06 agosto 2008

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Le camelie perdono le foglie PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
sabato 19 luglio 2008



Se le camelie perdono le foglie,  potremmo travarci di frinte ad un caso di marciume da Phytophthora , in tale caso avremo che le punte delle foglie seccano, segno di ristagno d'acqua , poi avremo un imbrunimento delle foglie con le nervature che rimangono in rilievo e spesso una graduale e progressiva defogliazione. Durante i periodi più umidi L'intera pianta può avvizzirecompletamente di colpo, come se fosse colpita da apoplessia.

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DA CESOIA E RASTRELLO : GERANI- LE TALEE PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
giovedì 17 luglio 2008

Il geranio è popolare e diffuso, anche se in realtà di questa pianta normalmente sappiamo poco.

Non tutti conoscono il vero geranio , geranium

pianta spontanea che   come vedete è  di  scarso ornamento e  poco appariscente come invece sono i pelargonium, originari del Sud Africa ed introdotti in Italia verso la fine del secolo XVII da Olandesi ed Inglesi. Ora voglio aggiungere che a mio avviso il geranio vero e spontaneo, meriterebbe maggior considerazione: ha un buon portamento tappezzante, cresce bene in ombra e va benissimo per ingentilire  angoli rocciosi e vecchi muri, solo che io sappia non è facile trovarlo in commercio e  nel mio quasi giardino per esempio , ha l’abitudine di crescer spontaneo e rigoglioso dove non serve e stentare dove cerco di trasferirlo.

Le varietà che troverete in commercio sono  che io sappia 4

1)      – zonali

2)      – edera

3)      – a grandi fiori

4)      – ibridi

Gli zonali

 

debbono il nome al fatto di avere nelle foglie una zona nero verde che le divide in tre zone, e giuro, sta cosa la ho scoperta da poco, se lo chiedevo ai fiorai mi rispondevano in modo laconico , senza spiegarmi e tutt’ora non so bene come sia nata sta denominazione.

Comunque sono pelargoni a fiore semplice , o doppio, o semi doppio

 

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I MELONI PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
lunedì 02 giugno 2008

 



Mi avete scritto in parecchi, pare che i meloni diano problemi. A suo tempo li ho coltivati per gioco e per scommessa: un vicino con un orto super, sosteneva che il mio terreno roccioso mai mi avrebbe permesso una decente raccolta di meloni. Ho faticato assai, ma ci sono riuscita discretamente

Ora o avete già le piantine, oppure le dovete comperare al mercato o dal vivaista, visto che la semina andava  fatta tra Aprile- Maggio, per raccogliere a fine luglio, primi di agosto,  in questo modo: il seme deve germogliare rapidamente in 4 o 5 giorni: mettetelo in terriccio a 2 cm di profondità in vasetti di 8 cm di diametro da tenere al riparo , al caldo o su un davanzale o in cassone scaldato se lo avete. Quando le piantine hanno 4° 5 foglie potete mettere a dimora.

Seminare a dimora: buche larghe e profonde 50 cm, sul fondo della buca mettete del letame ben maturo e anche un pugno di chimico ad hoc se credete, ricoprite con terra, formatene un cumuloi n cui ponete i semi da 4 a 6.

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ASPARAGI PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
martedì 20 maggio 2008

 

La raccolta avviene tra metà Aprile e metà giugno. Essendo molto costosi, conviene imparare a coltivarseli da soli.

Ovviamente la coltivazione per seme è la più lunga, è meglio procurarsi le “zampe”, i rizomi della pianta, di almeno 1 o 2 anni.

Tra Febbraio e Marzo potete cominciare.

Preparate bene il terreno, scavate con la vanga solchi profondi 20 cm, distanti uno dall’altro almeno 1 metro, pensate che le piante che troveranno dimora nei solchi dovranno avere spazio per allargare le radici, fate comunque in  modo che la terra nei solchi  sia disposta a bauletto, poi prendete le zampe e piantatele nel solco a 50 cm di distanza una dall’altra, distendete bene le radici e ricopritele presto col terriccio. Poi pianeggiate in pratica i solchi con uno strato uniforme di terriccio. Tenete presente che , gradualmente nel periodo estivo, dovrete aggiungere terriccio, di modo che verso ottobre il terreno risulta piano.

Tenete libero dalle infestanti, zappettate leggermente. A fine ottobre, taglite le foglie a tre cm da terra, poi concimate con letame ben maturo o con fertilizzante organico. A primavera concimate i solchi, fatevi consigliare al Consorzio  un fertilizzante complesso.

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