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L' Oleandro o Nerium oleander, ornamentale da saper usare PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
venerdì 10 luglio 2009

Oleandri in natura flora sarda
Montelinas flora spontanea in Sardegna

 
Non  amavo gli oleandri, il mio ricordo  era legato agli  striminziti alberelli in certe vie assolate e nude della periferia romana  , o sul lungomare di Santa Marinella nel dopoguerra, polverosi, cancerosi, pieni di formiche , i cui fiori non potevano esser colti per via del latte tossico  che la pianta emette copioso e questo per noi bambini era un difetto grave.

Col tempo  mi sono ricreduta,  in effetti non è l'oleandro che vale poco, è l'uso improprio che se ne fa nell'arredo urbano  che  salta agli occhi di un osservatore attento .







Pink Oleander foto druida
Pink Oleander  di <druida>


Anche nei nostri giardini  facilmente li costringiamo, li mortifichiamo, li potiamo male e peggio. Parlo anche per me che per anni ho subito degli oleandri male piantati e diversi da quelli  originariamente ordinati al vivaio, male curati all'origine dai giardinieri che si sono avvicendati, una tristezza,  ma non trovavo il coraggio di eliminarli, un errore sugli errori altrui: si deve aver coraggio, eliminare dagli spazi verdi quanto è in eccesso, quanto proprio non va.
Con l'esperienza ho capito  e infatti   pian piano  li vado eliminando, di tanti solo due resteranno,  quelli che si sono ambientati   bene ed un terzo sorto spontaneo su un poggetto;  sono belli :  liberi e  cespugliosi ricchi di fiori e di vita, farfalle , occhiocotti a caccia di insetti ed a sera di furtivi  e misteriosi  luì.

Il meglio di sè non c'è che dire, l'Oleandro lo da quando cresce spontaneo e selvatico in vicinanza dell'acqua,  come quello illustrato  qui, "la rosa cresce presso al fonte" si diceva nell''Ecclesiaste e pare che  si indicasse  appunto  l'oleandro, Nerium da neros : acqua.
In Francia è  chiamato anche fiore di San Giuseppe, con riferimento a una tradizione  riportata nei libri apocrifi che narrano  di un miracolo operato da san Giuseppe:

" Il Gran  Sacerdote quando venne il momento di dare in sposa la Vergine  di Galilea, Maria  , incerto su chi scegliere fra i pretendenti, per prender tempo , chiese ai giovanotti di portare sull'altare un  ramo, Giuseppe tra loro  scelse un ritto ramo di oleandro che posato sull'altare subito germogliò foglie e fiori bellissimi, il Sacerdote interpretò il fatto come segno divino e diede in sposa Maria a Giuseppe." Resta un poco miserella come storia, ma altro non ho trovato al riguardo.


Coltivare l'Oleandro

Anzitutto comperatelo quando è in fiore, non fidatevi di foto, cartellini  o assicurazioni del vivaista, solo  vedendo  voi stessi il fiore  saprete cosa piantate e di che colore e portamento sarà la pianta che vi portate in casa.. imparate dal mio errore di gioventù.

Terreno

Dovrebbe andare bene qualsiasi terreno, in realtà preferiscono terreno sciolto e povero con una concimazione di letame leggera e se mai  il chimico in aggiunta ricco di fosforo e potassio  somministrato quando la nuova vegetazione, passato del tutto  l'inverno si è completata, doveste fertilizzare di letame e di chimico troppo presto, avrete molte foglie e niente o pochi fiori.

Innaffiature

Abbondanti in primavera ed estate

Talea

Sin da ora potete  fare talee, prendete un ramo giovane, anche se fiorito, tagliatene un rametto lungo un palmo, togliete i fiori ed immergete in  contenitore d'acqua per due terzi, meglio se il fondo del ramo non tocca il contenitore, io uso la carta di alluminio per alimenti a coperchio del contenitore in cui praticare un foro  di modo che il ramo infilato nel foro resti   staccato da fondo e pareti, ci vuole solo un poco di pazienza.

Malattie

Afidi: 

i prodotti sono noti e li trovate in comode bombolette spray in qualunque super mercato, ma se l'infestazione non dovesse essere importante ricorrerei a lavaggi con lo spruzzo , anche a pennello imbevuto di alcool al mattino prestissimo o a sera.  Afidi sugli oleandri li ho visti sempre e solo su piante già indebolite, cercherei piuttosto la causa dell'indebolimento, badate che sto scrivendo sulla sola base di mie personali esperienze

 

Cocciniglie:

Aspidiotus Hederae, scudetti anche sulle foglie oltre che sui rami e sulle radici

Diaspis Pentagona : le diaspine sono cocciniglie  di piccole dimensioni (1-1,5 mm) e non producono melata, ma  formano  croste a più strati sulla pianta, per questo sono necessarie  le spazzolature invernali

Biancolio e spazzolatura invernale delle parti infestate il rimedio migliore.


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