Sardegna . Il MIRTO in Sardegna le cure e le ricette di Mariella

Scritto da Marista Urru   
sabato 12 settembre 2009

Il MIRTO in Sardegna

Parlare di Mirto vuole dire: pensare all'isola sarda e associarla al  profumo ...di mirto!

E' un arbusto alto, a volte imponente, abbarbicato alle siepi spinose dei fichi d'india, o isolato in mezzo ai campi, per arrivare a sentirne l'odore devi fare lo slalom tra le cacche dei buoi che vi pascolano.

Non ha bisogno di cure importanti, cresce in qualsiasi tipo di terreno, le temperature, in Sardegna, solitamente alte, non lo ingialliscono, a meno che la mano dell'uomo non intervenga ...!!! Il vento, non lo scompone, resiste a qualsiasi intemperia. Essendo una pianta tipica della flora mediterranea può soffrire in caso di gelate. Se allevata in giardino, la pianta, da segni di insofferenza...le troppe coccole non le giovano, smette di fiorire, oppure fiorisce e non dà frutti...capita! Quindi se si possiede un piccolo arbusto, anche in vaso, sarà bene piantarlo in un terreno simile a quello in cui si trovava la "mamma" da cui è stata prelevata la talea.



E' preferibile isolarlo in un angolo assolato del giardino regalandogli una palata di terra di sottobosco e lasciarla vegetare con tranquillità, rispettando i suoi tempi.

In queste condizioni, in primavera si copre di teneri e profumati fiori bianchi, sembrano fiori di zagara, bellissimi.

Nell'antica Grecia lo impiegavano per comporre corone da dedicare a eroi e poeti.

 

Qui in Sardegna il suo uso è tutt'altro che poetico:

viene  solitamente utilizzato come pianta aromatica per carni e selvaggina arrostite.

I Maialetti, ad esempio, dopo che vengono tolti dallo spiedo, vengono sdraiati su un letto di fronde di mirto, così da aromatizzare le carni che acquistano un sapore diverso dalla solita carne arrostita.

 

Non tutti sanno che "Mirto" non è solo liquore...le foglie contengono sostanze astringenti, balsamiche, stimolanti...

Fa bene alla vista. Il suo olio essenziale è ottimo per i massaggi (alcune gocce in una base grassa neutra) giova in caso di gonfiori o fragilità capillare...

 

Per poterlo conservare:

Si raccolgono le foglie, durante l'epoca della fioritura, (maggio-giugno), si fanno essiccare all'aria protette dal sole, si conservano in sacchi di carta o di juta (devono traspirare altrimenti ammuffiscono)

Se si raccolgono le foglie, sarebbe bene evitare di spogliare i rami, ma raccogliere gli apici delle fronde,,,questa operazione non danneggia l'arbusto, al contrario, lo rinvigorisce. In ogni caso, suggerisco , prima di effettuare una qualsiasi raccolta, informare il comando dei vigili forestali, chiedendo se si possono tagliare delle fronde di mirto per proprio uso e consumo. In questo caso si resta nella legalità e nel rispetto della natura che ci circonda.

 

I frutti si raccolgono in pieno inverno, quando sono maturi e gonfi, è preferibile assaggiarli, non devono avere retrogusto amaro.

Devo premettere che il mio discorso si riferisce alla zona della Sardegna centro meridionale (Medio Campidano), alcune notizie possono essere diverse rispetto alle conoscenze delle altre zone nord o sud dell'isola!

La raccolta, nella mia zona, ha inizio in dicembre. Se schiere di famiglie limitassero al proprio fabbisogno la "razzia" di bacche, queste continuerebbero a maturare anche nel mese successivo.

Fino a 15 anni fa, uscivi di casa a fare una passeggiata, nelle zone limitrofe dei paesi, e potevi raccogliere i frutti per fare il liquore di mirto in casa (ricette top secret!...ma dopo ve la passo). Oggi per trovare un arbusto di mirto che abbia i frutti, devi prendere la macchina, possibilmente un fuoristrada, se non ce l'hai ti accontenti di stare nell'asfalto, e abbarbicarti come le capre su per i pendii per trovare quel che cerchi (storia che si ripete se vai a cogliere anche  asparagi selvatici).

 

Mi meraviglia il fatto che ci siano leggi che regolamentano la raccolta di ciò che si trova in natura allo stato brado, ma che in quanto all'applicazione...beh!.... Lasciamo perdere!

Sicuramente se vado io a raccogliere il mirto ho un forestale alle calcagna, poco male! Posso illudermi di essere una pop star! 

E ora alcune ricette che spero vi siano utili:

 

Partiamo dal comune raffreddore, che si annuncia con una serie di starnuti, pizzicori al naso, l'infuso di  mirto può essere una valida prevenzione:

 

Si prende una tazzina da caffè di acqua bollente, si versa un cucchiaino di foglie (possibilmente fresche...la natura ci pensa, perché il raffreddore, generalmente, in condizioni naturali, è un'affezione tipicamente autunnale no?)

Si copre la tazzina e si lascia in infusione 15 minuti.

Addolcire col miele.

Per fare in modo che il liquido rimanga caldo (in 15 minuti fa a tempo a formare stalattiti e stalagmiti), io tengo la tazzina immersa a bagnomaria nell'acqua bollente), dopo di che si filtra e si beve. (almeno 2 tazzine al giorno)

Se poi avete esagerato con la quantità di infuso, non gettatelo, è un ottimo tonico per il viso.

 

Infatti... le bacche di mirto si possono utilizzare per una maschera:

ridurre  in poltiglia 50 gr. di frutti, aggiungere mezza tazzina di yogurt e 1 cucchiaio di olio di mandorle (in assenza anche d'oliva).

Mescolare questo composto e stenderlo sul viso pulito per 20 minuti (il tempo del vostro telefilm preferito)

Sciacquare con acqua tiepida. E dopo, bellissime come Venere!

 

Contro la tosse:

un cucchiaio di foglie in un quarto di acqua calda, far bollire per 5 minuti.

Filtrare, addolcire con miele e bere 2 - 3 tazze al giorno.

Continuare fin quando la tosse scompare, di solito 7 giorni sono sufficienti.

 

E ora la ricetta top secret del liquore...una raccomandazione: non dite a nessuno che la conoscete

(Ringraziamo Sandro G. per la gentile concessione)

 

Liquore di Mirto (fatto in casa)

 

Mezzo litro di alcool puro (spirito)

250 gr. Di bacche di mirto mature

250 gr. Di acqua

250 gr. Di zucchero

 

procedimento: Mettere a macerare il mirto (mondato e pulito, asciugato) nell'alcool, la scelta del tempo è individuale, ci sono diverse "scuole di pensiero", c'è chi dice 15 gg. c'è chi dice 30, chi 45 giorni ....la realtà è che più le bacche stanno al macero più si gonfiano e rendono il liquore corposo.

 

Facciamo a metà e 30 giorni sarà il tempo ideale (provate e fatemi sapere il risultato).

Trascorso questo periodo, con un torchio si pressa, raccogliendo il tutto in una pentola alta, naturalmente ciò che è stato ottenuto andrà filtrato.

Poi si fa lo sciroppo, portando il quarto d'acqua e lo zucchero a bollore)

Lasciare intiepidire e versare il tutto in un'altra pentola (o contenitore) dove si miscela il mirto che prima è stato strizzato e filtrato.

Una volta che è tutto pronto, si versa in bottiglie che verranno lasciate invecchiare il tempo che desiderate.

Anche in questo caso vale la regola: più invecchia, più buono diventa!

 

Se non si possiede il piccolo torchio (mica facciamo il liquore tutti i giorni!) una signora del mio paese ha utilizzato un canovaccio (preventivamente sterilizzato in acqua senza detersivo), ha messo le bacche dentro poi ha cominciato a strizzare, premere, fino a far uscire il succo del mirto, poi ha messo la poltiglia in un colino e facendovi scorrere il restante alcool (quello usato per macerare le bacche), in questo modo ha sfruttato bene il tutto.

Naturalmente quel canovaccio è rimasto violetto!!!

 

E ora voglio esagerare, regalandovi la:

 

 Crema di mirto

 

1lt  di latte fresco, possibilmente di capra o pecora

1/2lt  di alcool

300g  di mirto

1 bustina di vanillina

800g  di zucchero

 

Far macerare il mirto per 15 giorni in alcool. (Procedimento simile al mirto ma qui vi suggerisco di rispettare i tempi, questa è una crema liquore, quindi il gusto è più delicato).

 

Bollire il latte con lo zucchero e la vanillina per 3 volte, (si porta a bollore, si fa raffreddare, si riporta a bollore e si rifà raffreddare, si riporta a bollore e si fa raffreddare).

 

Si passa al torchio* il mirto, si filtra, e si aggiunge al latte vanigliato zuccherato.

 

Imbottigliare, tappare e lasciar riposare fino al momento di bere. (i golosoni lo consumano non appena è freddo..! Credetemi è davvero buono!)

 

*stesso consiglio di prima se non si possiede il torchio

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  Commenti (12)
1. Scritto da Maurizio \n Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo ' target='_blank'>website, il 21-05-2012 07:02
Io lo faccio tutti gli anni con mezzo chilo di bacche e e sempre venuto buono ho cambiato le dosi con un litro di alcol un chilo di bacche era buono no come prima
2. Informazione
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 08-11-2011 13:05
Salve, più che un commento volevo sapere un'informazione che riguarda sempre una pianta di mirto, la quale i primi tempi mi metteva sempre le bacche e invece da un po di anni non le mette più, sapete da che cosa può dipendere? C'è un modo per far riuscire il frutto o ormai è andata? Spero di avere una vostra risposta e vi ringrazio anticipatamente.
3. Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 15-05-2011 14:36
pier problemi di salute ho bisogno di trovare il miele di mirto potete aiutarmi? grazi
4. essiccare
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 11-11-2010 23:23
Ciao Anna, grazie , sei gentile. Il modo migliore per seccare le bacche sarebbe il metodo antico, al sole di giorno, coperte da una garza e poi in un essiccatoio ventilato , con pareti spesse.. roba dl tempo che fu.  
ma usando il forno con molta ttenzione, si ottengono ottimi risultati: la bacche le distribuisci su griglie coperte con una tela . temperatura che non superi i 50, 60 gradi, guarda che è meglio essere attenti per non cuocerle, dipende dal forno che hai, certuni sono ottimi, ventilati , e ti permettono di regolare le basse temperature, altrimenti ti devi comperare un termometro da forno, oppure tenere il forno leggermente aperto. In ogni caso è una operazione lunga, che puoi fare un po' per giorno con un po' di pazienza, il risultato è ottimo. Quando vedi che sono ben disisdratate, falle freddare e riposare coperte da una leggera tela per 12 ore, dopo controlla che effettivamente non trasudino umidità e conservale in sacchetti di tela, è meglio, traspira ed eviti le muffe. naturalmente conserva i sacchetti in luogo asciutto e ben areato, una cucina umida rischia di farle ammuffire. Questo vale anche per le foglie, sono ottime per carni ed arrosti. Ciao Anna e buon lavoro
5. essicare le bacche
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 11-11-2010 17:17
ciao mi chiamo anna e trovo grande ammirazione per la terra sarda e la sua gente. 
vorrei sapere come essicare le bacche per poi utilizzarle in cucina. 
saluti e baci
6. Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 03-08-2010 19:55
Grazie carissima Marista,Ti farò sapere presto e visto che nè ho parecchio,lo farò anche essicare.Mi dispiace non avere le bacche al momento,però proverò a originare delle piantine dai rami che ho a disposizione.Un salutone e un bacio alla mia terra.
7. mirto
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 03-08-2010 18:18
Ciao Alessandro, felice che le ricette di mariella ti siano state utili. Conservazione: io so che lìuso è di essiccare le foglie al sole e poi metterle in vasi bn chiusi, come si fa per origano e simili, come hai letto mariella dalla sardegna consiglia un altro sistema, la tua idea non mi giunge nuova, un ristoratore sardo di Roma mi ha raccontato di usare questo sistema, mette dei rametti ben chiusi nei fogli di alluminio, le ho provate in piccoli pezzi tritate negli agnolotti, erano buone, io però non lo ho mai fatto vivendo immersa nel mirto. 
guarda che seccate al sole vengono benissimo anche le bacche e se ti interessa e non sai dove trovare una pianta da mettere sul balcone uso aromatica, con i semi viene, è un po' lunga, ma ci si riesce, ciao e fammi sapere, se hai tempo, come è andata a surgelare le foglie 
Marista
8. Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 03-08-2010 15:47
ciao,innanzitutto grazie per le tue ricette,però devo porti una domanda:Siccome oggi mi sono arrivati un paio di kg di foglie di mirto,è possibile conservarne un pò in congelatore,per usarle come spezie?Grazie e a presto
9. artigiano
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 15-02-2010 21:45
ciao vorrei sapere se si puo' fare il mirto con il miele e le dosi per eseguirlo ciao massimo
10. w la sardegna
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 05-01-2010 16:38
io innamorata da 30 anni della sardegna con tutta la famiglia:marito, 3 figli, genero, nuora, 3 nipoti ecc.da 3 abbiamo acquistato un appartamento nella splendida Chia. siamo tornati dalle vacanze di Natale con 1 sacchettino di bacche, ma saranno 2 etti lo giuro,e un rametto di foglie di mirto perche lui che ama il mirto bianco, è convinto che si faccia con le foglie, quindi ho consultato questo simpaticissimo sito. grazie ho trovato delle ottime idee. se qualcuno conosce la ricetta del mirto bianco mi faccia sapere , in gran segreto ovviamente. grazie Gabriella e fam.

Il MIRTO in Sardegna

Parlare di Mirto vuole dire: pensare all'isola sarda e associarla al  profumo ...di mirto!

E' un arbusto alto, a volte imponente, abbarbicato alle siepi spinose dei fichi d'india, o isolato in mezzo ai campi, per arrivare a sentirne l'odore devi fare lo slalom tra le cacche dei buoi che vi pascolano.

Non ha bisogno di cure importanti, cresce in qualsiasi tipo di terreno, le temperature, in Sardegna, solitamente alte, non lo ingialliscono, a meno che la mano dell'uomo non intervenga ...!!! Il vento, non lo scompone, resiste a qualsiasi intemperia. Essendo una pianta tipica della flora mediterranea può soffrire in caso di gelate. Se allevata in giardino, la pianta, da segni di insofferenza...le troppe coccole non le giovano, smette di fiorire, oppure fiorisce e non dà frutti...capita! Quindi se si possiede un piccolo arbusto, anche in vaso, sarà bene piantarlo in un terreno simile a quello in cui si trovava la "mamma" da cui è stata prelevata la talea.



E' preferibile isolarlo in un angolo assolato del giardino regalandogli una palata di terra di sottobosco e lasciarla vegetare con tranquillità, rispettando i suoi tempi.

In queste condizioni, in primavera si copre di teneri e profumati fiori bianchi, sembrano fiori di zagara, bellissimi.

Nell'antica Grecia lo impiegavano per comporre corone da dedicare a eroi e poeti.

 

Qui in Sardegna il suo uso è tutt'altro che poetico:

viene  solitamente utilizzato come pianta aromatica per carni e selvaggina arrostite.

I Maialetti, ad esempio, dopo che vengono tolti dallo spiedo, vengono sdraiati su un letto di fronde di mirto, così da aromatizzare le carni che acquistano un sapore diverso dalla solita carne arrostita.

 

Non tutti sanno che "Mirto" non è solo liquore...le foglie contengono sostanze astringenti, balsamiche, stimolanti...

Fa bene alla vista. Il suo olio essenziale è ottimo per i massaggi (alcune gocce in una base grassa neutra) giova in caso di gonfiori o fragilità capillare...

 

Per poterlo conservare:

Si raccolgono le foglie, durante l'epoca della fioritura, (maggio-giugno), si fanno essiccare all'aria protette dal sole, si conservano in sacchi di carta o di juta (devono traspirare altrimenti ammuffiscono)

Se si raccolgono le foglie, sarebbe bene evitare di spogliare i rami, ma raccogliere gli apici delle fronde,,,questa operazione non danneggia l'arbusto, al contrario, lo rinvigorisce. In ogni caso, suggerisco , prima di effettuare una qualsiasi raccolta, informare il comando dei vigili forestali, chiedendo se si possono tagliare delle fronde di mirto per proprio uso e consumo. In questo caso si resta nella legalità e nel rispetto della natura che ci circonda.

 

I frutti si raccolgono in pieno inverno, quando sono maturi e gonfi, è preferibile assaggiarli, non devono avere retrogusto amaro.

Devo premettere che il mio discorso si riferisce alla zona della Sardegna centro meridionale (Medio Campidano), alcune notizie possono essere diverse rispetto alle conoscenze delle altre zone nord o sud dell'isola!

La raccolta, nella mia zona, ha inizio in dicembre. Se schiere di famiglie limitassero al proprio fabbisogno la "razzia" di bacche, queste continuerebbero a maturare anche nel mese successivo.

Fino a 15 anni fa, uscivi di casa a fare una passeggiata, nelle zone limitrofe dei paesi, e potevi raccogliere i frutti per fare il liquore di mirto in casa (ricette top secret!...ma dopo ve la passo). Oggi per trovare un arbusto di mirto che abbia i frutti, devi prendere la macchina, possibilmente un fuoristrada, se non ce l'hai ti accontenti di stare nell'asfalto, e abbarbicarti come le capre su per i pendii per trovare quel che cerchi (storia che si ripete se vai a cogliere anche  asparagi selvatici).

 

Mi meraviglia il fatto che ci siano leggi che regolamentano la raccolta di ciò che si trova in natura allo stato brado, ma che in quanto all'applicazione...beh!.... Lasciamo perdere!

Sicuramente se vado io a raccogliere il mirto ho un forestale alle calcagna, poco male! Posso illudermi di essere una pop star! 

E ora alcune ricette che spero vi siano utili:

 

Partiamo dal comune raffreddore, che si annuncia con una serie di starnuti, pizzicori al naso, l'infuso di  mirto può essere una valida prevenzione:

 

Si prende una tazzina da caffè di acqua bollente, si versa un cucchiaino di foglie (possibilmente fresche...la natura ci pensa, perché il raffreddore, generalmente, in condizioni naturali, è un'affezione tipicamente autunnale no?)

Si copre la tazzina e si lascia in infusione 15 minuti.

Addolcire col miele.

Per fare in modo che il liquido rimanga caldo (in 15 minuti fa a tempo a formare stalattiti e stalagmiti), io tengo la tazzina immersa a bagnomaria nell'acqua bollente), dopo di che si filtra e si beve. (almeno 2 tazzine al giorno)

Se poi avete esagerato con la quantità di infuso, non gettatelo, è un ottimo tonico per il viso.

 

Infatti... le bacche di mirto si possono utilizzare per una maschera:

ridurre  in poltiglia 50 gr. di frutti, aggiungere mezza tazzina di yogurt e 1 cucchiaio di olio di mandorle (in assenza anche d'oliva).

Mescolare questo composto e stenderlo sul viso pulito per 20 minuti (il tempo del vostro telefilm preferito)

Sciacquare con acqua tiepida. E dopo, bellissime come Venere!

 

Contro la tosse:

un cucchiaio di foglie in un quarto di acqua calda, far bollire per 5 minuti.

Filtrare, addolcire con miele e bere 2 - 3 tazze al giorno.

Continuare fin quando la tosse scompare, di solito 7 giorni sono sufficienti.

 

E ora la ricetta top secret del liquore...una raccomandazione: non dite a nessuno che la conoscete

(Ringraziamo Sandro G. per la gentile concessione)

 

Liquore di Mirto (fatto in casa)

 

Mezzo litro di alcool puro (spirito)

250 gr. Di bacche di mirto mature

250 gr. Di acqua

250 gr. Di zucchero

 

procedimento: Mettere a macerare il mirto (mondato e pulito, asciugato) nell'alcool, la scelta del tempo è individuale, ci sono diverse "scuole di pensiero", c'è chi dice 15 gg. c'è chi dice 30, chi 45 giorni ....la realtà è che più le bacche stanno al macero più si gonfiano e rendono il liquore corposo.

 

Facciamo a metà e 30 giorni sarà il tempo ideale (provate e fatemi sapere il risultato).

Trascorso questo periodo, con un torchio si pressa, raccogliendo il tutto in una pentola alta, naturalmente ciò che è stato ottenuto andrà filtrato.

Poi si fa lo sciroppo, portando il quarto d'acqua e lo zucchero a bollore)

Lasciare intiepidire e versare il tutto in un'altra pentola (o contenitore) dove si miscela il mirto che prima è stato strizzato e filtrato.

Una volta che è tutto pronto, si versa in bottiglie che verranno lasciate invecchiare il tempo che desiderate.

Anche in questo caso vale la regola: più invecchia, più buono diventa!

 

Se non si possiede il piccolo torchio (mica facciamo il liquore tutti i giorni!) una signora del mio paese ha utilizzato un canovaccio (preventivamente sterilizzato in acqua senza detersivo), ha messo le bacche dentro poi ha cominciato a strizzare, premere, fino a far uscire il succo del mirto, poi ha messo la poltiglia in un colino e facendovi scorrere il restante alcool (quello usato per macerare le bacche), in questo modo ha sfruttato bene il tutto.

Naturalmente quel canovaccio è rimasto violetto!!!

 

E ora voglio esagerare, regalandovi la:

 

 Crema di mirto

 

1lt  di latte fresco, possibilmente di capra o pecora

1/2lt  di alcool

300g  di mirto

1 bustina di vanillina

800g  di zucchero

 

Far macerare il mirto per 15 giorni in alcool. (Procedimento simile al mirto ma qui vi suggerisco di rispettare i tempi, questa è una crema liquore, quindi il gusto è più delicato).

 

Bollire il latte con lo zucchero e la vanillina per 3 volte, (si porta a bollore, si fa raffreddare, si riporta a bollore e si rifà raffreddare, si riporta a bollore e si fa raffreddare).

 

Si passa al torchio* il mirto, si filtra, e si aggiunge al latte vanigliato zuccherato.

 

Imbottigliare, tappare e lasciar riposare fino al momento di bere. (i golosoni lo consumano non appena è freddo..! Credetemi è davvero buono!)

 

*stesso consiglio di prima se non si possiede il torchio


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  Commenti (12)
11. Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 01-11-2009 07:02
Che voglia mi è venuta di scorazzare per le campagne della "Campania Felix" per scoprire se il mirto esiste anche qui per utilizzare le ricette della nostra deliziosa Mariella (smakkkkkkk) comunque volevo suggerire di utilizzare la ricetta della crema di mirto anche per la crema di limoncello che è molto diffusa qui a Napoli. Stesso procedimento, mettendo in infusione scorze sottilissime di limoni non trattati (senza la pellicina bianca che renderebbe tutto amaro)e poi proseguendo allo stesso modo.  
Ciao
12. ricette con il mirto
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 25-10-2009 10:09
grazie per le notizie e le ricette con il mirto! come moglie di algherese e innamorata pazza della sardegna non posso che copiare tutto e preparare i liquori con le mie bacche! ho due cespugli in giardino che sono bellissimi! (abito in lunigiana!!) ciao!!

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