Brema : una fiaba per una città da fiaba

Scritto da Marista Urru   
venerdì 28 maggio 2010



brema i suonatori statua
Brema: piazza del Municipio, statua di bronzo che si ispira alla fiaba dei fratelli Grimm, " I musicanti di Brema"

Ne scrivo qui, benchè Brema mi sia purtroppo  quasi sconosciuta,  perchè si da il caso  è il luogo in cui vive un amico  mio  e di chi frequenta e legge  questo blog: Franco Parpaiola, uomo di mare che scrive da una città di mare che  vale la pena di conoscere un poco almeno.

Mi sono quindi  un minimo documentata,  e  fra le altre notizie  ho scoperto questa curiosità,  della statua dei musicanti di Brema che mi ha riportato alla mente  una delle fiabe dell'infanzia dimenticate e che qui invece hanno ben onorato.


Comunque  la piazza è bella in foto e chi ci è stato mi assicura che è bella "di persona"  Rathaus, il municipio, è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, così come la statua posta al centro della  piazza principale , Marktplatz,  statua in marmo  che raffigura  Rolando e rappresenta la libertà.

Deve esser bello viver qui, fra colori ed atmosfere romantiche del tempo che fu, indovino  osservando le foto che vi deve esser  posto per piacevoli passeggiate ed accoglienza festosa, da che lo capisco? Dalla disposizione accogliente ed aggraziata degli edifici, dagli spazi ariosi ed armonici, anche da queste cose si indovina il carattere della gente che vive il luogo






Brema  città sul fiume tutta da scoprire, città  a misura d'uomo che appare allegra e generosa. Il porto antico, bello vero?



















I musicanti di Brema Fiaba dei fratelli Grimm

 

Un uomo aveva un asino che lo aveva servito assiduamente per molti anni; ma ora le forze lo abbandonavano e di giorno in giorno diveniva sempre più incapace di lavorare. Allora il padrone pensò di toglierlo di mezzo, ma l'asino si accorse che non tirava buon vento, scappò e prese la via di Brema: là, pensava, avrebbe potuto fare parte della banda municipale. Dopo aver camminato un po', trovò un cane da caccia che giaceva sulla strada, ansando come uno sfinito dalla corsa. "Perché‚ soffi così?" domandò l'asino. "Ah," rispose il cane, "siccome sono vecchio e divento ogni giorno più debole e non posso più andare a caccia, il mio padrone voleva accopparmi, e allora me la sono data a gambe; ma adesso come farò a guadagnarmi il pane?" - "Sai?" disse l'asino. "Io vado a Brema a fare il musicante, vieni anche tu e fatti assumere nella banda." Il cane era d'accordo e andarono avanti. Poco dopo trovarono per strada un gatto dall'aspetto molto afflitto. "Ti è andato storto qualcosa?" domandò l'asino. "Come si fa a essere allegri se ne va di mezzo la pelle? Dato che invecchio, i miei denti si smussano e preferisco starmene a fare le fusa accanto alla stufa invece di dare la caccia ai topi, la mia padrona ha tentato di annegarmi; l'ho scampata, è vero, ma adesso è un bel pasticcio: dove andrò?" - "Vieni con noi a Brema: ti intendi di serenate, puoi entrare nella banda municipale." Il gatto acconsentì e andò con loro. Poi i tre fuggiaschi passarono davanti a un cortile; sul portone c'era il gallo del pollaio che strillava a più non posso. "Strilli da rompere i timpani," disse l'asino, "che ti piglia?" - "Ho annunciato il bel tempo," rispose il gallo, "perché‚ è il giorno in cui la Madonna ha lavato le camicine a Gesù Bambino e vuol farle asciugare; ma domani, che è festa, verranno ospiti, e la padrona di casa, senza nessuna pietà, ha detto alla cuoca che vuole mangiarmi lesso, così questa sera devo lasciarmi tagliare il collo. E io grido a squarciagola finché‚ posso." - "Macché‚ Cresta rossa," disse l'asino, "vieni piuttosto con noi, andiamo a Brema; qualcosa meglio della morte lo trovi dappertutto; tu hai una bella voce e, se faremo della musica tutti insieme, sarà una bellezza!" Al gallo piacque la proposta e se ne andarono tutti e quattro.

 

Ma non potevano raggiungere Brema in un giorno e la sera giunsero in un bosco dove si apprestarono a passare la notte. L'asino e il cane si sdraiarono sotto un albero alto, mentre il gatto e il gallo salirono sui rami, ma il gallo volò fino in cima, dov'egli era più al sicuro. Prima di addormentarsi guardò ancora una volta in tutte le direzioni, e gli parve di vedere in lontananza una piccola luce, così gridò ai compagni che, non molto distante, doveva esserci una casa poiché‚ splendeva un lume. Allora l'asino disse: "Mettiamoci in cammino e andiamo, perché‚ qui l'alloggio è cattivo." E il cane aggiunse: "Sì, un paio d'ossa e un po' di carne mi andrebbero anche bene!" Perciò si avviarono verso la zona da cui proveniva la luce e, ben presto, la videro brillare più chiara e sempre più grande, finché‚ giunsero davanti a una casa bene illuminata dove abitavano i briganti. L'asino, che era il più alto, si avvicinò alla finestra e guardò dentro. "Cosa vedi, testa grigia?" domandò il gallo. "Cosa vedo?" rispose l'asino. "Una tavola apparecchiata con ogni ben di Dio e attorno i briganti che se la spassano." - "Farebbe proprio al caso nostro," disse il gallo. "Sì, sì; ah, se fossimo là dentro!" esclamò l'asino. Allora gli animali tennero consiglio sul modo di cacciar fuori i briganti, e alla fine trovarono il sistema. L'asino dovette appoggiarsi alla finestra con le zampe davanti, il cane saltare sul dorso dell'asino, il gatto arrampicarsi sul cane, e infine il gallo si alzò in volo e si posò sulla testa del gatto. Fatto questo, a un dato segnale incominciarono tutti insieme il loro concerto: l'asino ragliava, il cane abbaiava, il gatto miagolava e il gallo cantava; poi dalla finestra piombarono nella stanza facendo andare in pezzi i vetri. I briganti, spaventati da quell'orrendo schiamazzo, credettero che fosse entrato uno spettro e fuggirono atterriti nel bosco. I quattro compagni sedettero a tavola, si accontentarono di quello che era rimasto e mangiarono come se dovessero patir la fame per un mese.

 

Quando ebbero finito, i quattro musicisti spensero la luce e si cercarono un posto per dormire comodamente, ciascuno secondo la propria natura. L'asino si sdraiò sul letamaio, il cane dietro la porta, il gatto sulla cenere calda del camino e il gallo si posò sulla trave maestra; e poiché‚ erano tanto stanchi per il lungo cammino, si addormentarono subito. Passata la mezzanotte, i briganti videro da lontano che in casa non ardeva più nessun lume e tutto sembrava tranquillo; allora il capo disse: "Non avremmo dovuto lasciarci impaurire" e mandò uno a ispezionare la casa. Costui trovò tutto tranquillo andò in cucina ad accendere un lume e, scambiando gli occhi sfavillanti del gatto per carboni ardenti, vi accostò uno zolfanello perché‚ prendesse fuoco. Ma il gatto se n'ebbe a male e gli saltò in faccia, sputando e graffiando. Il brigante si spaventò a morte e tentò di fuggire dalla porta sul retro, ma là era sdraiato il cane che saltò su e lo morse a una gamba; e quando attraversò dl corsa il cortile, passando davanti al letamaio, l'asino gli diede un bel calcio con la zampa di dietro; e il gallo, che si era svegliato per il baccano, strillò tutto arzillo dalla sua trave: "Chicchiricchì!" Allora il brigante tornò dal suo capo correndo a più non posso e disse: "Ah, in casa c'è un'orribile strega che mi ha soffiato addosso e mi ha graffiato la faccia con le sue unghiacce e sulla porta c'è un uomo con un coltello che mi ha ferito alla gamba; e nel cortile c'è un mostro nero che mi si è scagliato contro con una mazza di legno; e in cima al tetto il giudice gridava: ‘Portatemi quel furfante!' Allora me la sono data a gambe!" Da quel giorno i briganti non si arrischiarono più a ritornare nella casa, ma i quattro musicanti di Brema ci stavano così bene che non vollero andarsene. E a chi per ultimo l'ha raccontata ancor la bocca non s'è freddata.

 

FINE

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  Commenti (1)
1. La Passeggiata.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 28-05-2010 23:10
Brava, son rimasto a bocca aperta, veramente questa si che è una bella sorpresa. 
Oggi poi per Strada qui a Bremen c’erano delle giovani studentesse italiane sui 15 anni assieme alle loro insegnanti in visita alla Città. 
Stetti li a guardarle un poco e poi mi accorsi che dall’altra parte della Strada c’erano anche giovani studenti dell’Ucraina. 
La Città ha molto da offrire, e molte comitive di studenti vengono da ogni parte d’Europa anche dalla Russia e dalla Cina. 
Il mese di Agosto poi, e da diversi anni ormai, la Città organizza una Festa cittadina chiama “La Strada”; per una quindicina di giorni, giovani attori e giocolieri si esibiscono in Piazza oppure “An der Schlachte” dove si tengono anche degli Open Air Concerti. 
E per i più piccoli c’è sempre un teatrino delle marionette da qualche parte dove possono ascoltare la Fiaba dei 4 Musicanti, o un palcoscenico dove viene presentata da attori in erba e studenti. 
Di lato al Palazzo Governativo in Piazza di fronte al Rolando, c’è un tombino con una piccola feritoia per dieci Cent i bambini si possono ascoltare i 4 Musicanti che si fan sentire cantando. 
Veramente, dal punto culturale Bremen fa molto per gli abitanti, le Famiglie ed i giovani, basta volersi ingaggiare, tutti grandi e piccini, non hanno che l’imbarazzo della scelta. 
Tutto questo unisce e coinvolge e amalgama la Gente insieme. 
Noi vecchietti però non andiamo ad ammirare i giullari e i mangiafuoco, che si esibiscono in Piazza sai, a noi piace passeggiare, al riparo dal Sole, sotto i Platani della Schlachte…. 
Dai una guardata qui se non l’hai già fatto www.schlachte.de è una passeggiata molto interessante, non è molto lunga, ma lo può diventare…. 
Ciao 
PS.Mica lo hanno ancora tappato quel dannato buco la sai.

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