Leggere & Scrivere Poesia di Anna Alessandrino CCXCVIII |
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Scritto da Marista Urru | |||||||||
martedì 26 luglio 2011 | |||||||||
Ho piedi nuovi adesso per riprendere la vita a passi lenti. Ho piedi nuovi adesso per riprendere la vita a passi lenti.
Tintinnano i suoi sussurri e tuonano per chiedermi quali stagioni ebbero i miei anni. Ci fu il tempo del temporale dico io e poi e poi soltanto parole congelate. E poi? Poi c’era l’anima mia bambina quando si allontanava di pochi passi o per lunghe giornate di cammino. A volte era pallida altre volte svaniva così per richiamarla cantavo una canzone come quella delle balene all’alba. Ho perduto poi la pelle e per guarire e rifiorire mi son trascinata come lupa nella tana dove per varcarla ancora costruii una porta nuova. Ho tessuto ruvide camice per l'inverno e fili rossi di passione su bianchi abiti da ricamare in mille fiori rosso sangue. Sono stata sabbia sensibile all’onda e brivido improvviso nella sera sono stata sole che il respiro incenerisce quando cade e passo controvento per non gelare al fiume. All’Amore ho dato i fianchi miei di donna e in un seno ho portato vita nell’altro morte. E con i mille occhi della notte stellata dalla notte stellata ho poi guardato il mondo.
Forse non ci fu solo il tempo del temporale forse non basta un arcobaleno a dirmi quando ad altri l’arcobaleno basta.
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