Il Tarlo: Perche la attuale crisi economica e sociale è senza via di uscita

Scritto da Marista Urru   
lunedì 01 luglio 2013
Crisi e Potere

Appunti riguardante una riflessione fra amici sui trattati e sulla possibilità che essi siano proficui e duraturi.

Un trattato durerà tanto più a lungo quanto più sarà condiviso e non "subìto" dal più debole che lo percepisca come una imposizione necessaria.

 

Perchè un patto sia davvero utile  alle parti necessitano: trasparenza delle regole, comprensibilità e certezza, regole che valgono per qualsiasi accordo.. non ultimo quello fra singolo Stato e cittadini, oltre che ovviamente agli accordi fra Stati.

 In ogni accordo inevitabilmente ci sarà una parte più forte...  e perchè l'accordo non venga  prima o poi rigettato non bisogna lasciare alla parte più forte scappatoie per barare al gioco.

 Il perchè è lampante: ne nascerebbero risentimenti insanabili e si distruggerebbero le basi su cui poggia il sistema politico. Ebbene cosa sta succedendo oggi a livello nazionale e nei rapporti fra Stati Europei? Basta pensarci un pochino..

1)il nostro Stato si sta comportando secondo il semplicissimo schema  su esposto?Il gioco vi sembra non truccato?

2) il tentativo di fare una Europa Unita si è basato e si basa sullo stesso  semplicissimo schema? Vi sembre che il gioco fra i vari Stati sia non truccato?

 

Se  rispondete NO alle due domandine comprenderete anche  che al momento non c'è alcuna via di uscita dalla crisi economica e sociale che stiamo subendo, è voluta fortemente voluta dal potere dominante che  nella storia  dell'uomo ha sempre  avuto necessità per dominare, di guerre, crisi, terrore.

Siamo al tutti contro tutti, come  era logico aspettarsi data la mancanza di solide basi, radici ,interessi comuni, sia nello Stato Italia sconquassato dall'interno, da fuoco amico direi,  e da una guerra civile mantenuta viva ad arte le oltre 60 anni permettendo di tenere in vita le categorie di "amico /nemico", un limite immenso per la stabilizzazione di un Paese economicamente forte, sia per l'Europa , nata  sulla base di trattati internazionali non inter pares ma con la logica del vincitore che assoggetta il vinto per trarne profitto, e del vinto che  logicamente  cova il rancore.

Questa logica vuole,  per esercitare al meglio il Potere, popoli divisi, ostili gli uni agli altri, secondo il vecchio principio divide et impera;   principio vecchio appunto, e pieno di falle ,  abusato e quindi ormai logoro.

Ma una certezza ci consola e dona speranza:  il mutamento dei tempi è inarrestabile, rallentabile, ma inarrestabile.. più di tanto la natura dell'uomo non la puoi  stravolgere, e se è vero che dobbiamo sempre avere uno sguardo al passato è anche vero che non dobbiamo perdere di vista il presente , guardando bene dove "mettiamo i piedi" .. intendo: guardiamo come gira il mondo intorno a noi.. non tutto è prevedibile e dominabile, per fortuna, l'uomo è creatura limitata, ma mai prevedibile al 100%.  Quelli che detengono il potere e che si autodefiniscono illuminati, sono uomini e donne come noi,  sono ricchi e spaventati,  dalla logica dei numeri:  siamo tanti tantissimi, loro  ci hanno diviso,  portato in guerra nei secoli, decimati, riportati indietro ogni volta che si alzava troppo la testa, armare, distruggere, seppellire morti, ricostruire.. i poveri riprendevano la loro lotta per conquistare un minimo di benessere, i ricchi aumentavano nella ricostruzione e nei nuovi patti, la ricchezza.

Una gran comodità le guerre, si prendevano i  figli dei poveri a fare da bassa forza, e li si sbatteva al fronte riempendoli di concetti tipo patria, eroismo ecc... dietro  c'era il potere economico  che tirava le fila, l'industria bellica, quella chimica.. e questo in sostanza da sempre.

I tempi cambiano, i giovani  sono eroi già se si laureano e trovano un lavoro, i figli dei poveri hanno  gli strumenti per essere informati, sanno bene  chi e cosa c'è dietro le guerre.. il giocattolo è usurato ed allora.. arriva un altro tipo di guerra, il potere cambia maschera e Pasolini lo registra puntualmente in "Il potere senza volto", da pagine  corsare 

Un potere che ci ha saputo circuire , ha giocato con noi come il ragno con la mosca e continua: dapprima fu il consumismo, l'illusione di un benessere diffuso, la spinta a spendere, ai mutui /truffa ,  al debito. Oggi cosa  si cerca di propagandare ?   Quale nuova forma di edonismo dopo il consumo? A cosa  i pinocchi umani sono sensibili? Oggi  forse hanno deciso di regalarci la  libertà senza freni ,  sessuale, etica, morale...  basta che  si rinunci a quella monetaria, economica, ed al desiderio insito nell'uomo, di migliorare le proprie condizioni di vita, anche per i propri figli, chi sa, lo vedremo meglio  presto verso quale tipo di  totalitarismo ci condurranno.

Da " il Potere senza volto" Pasolini

Conosco, anche perché le vedo e le vivo, alcune caratteristiche di questo nuovo Potere ancora senza volto: per esempio il suo rifiuto del vecchio sanfedismo e del vecchio clericalismo, la sua decisione di abbandonare la Chiesa, la sua determinazione (coronata da successo) di trasformare contadini e sottoproletari in piccoli borghesi, e soprattutto la sua smania, per così dire cosmica, di attuare fino in fondo lo “Sviluppo”: produrre e consumare.

L’identikit di questo volto ancora bianco del nuovo Potere attribuisce vagamente ad esso dei tratti “moderati”, dovuti alla tolleranza e a una ideologia edonistica perfettamente autosufficiente; ma anche dei tratti feroci e sostanzialmente repressivi: la tolleranza è infatti falsa, perché in realtà nessun uomo ha mai dovuto essere tanto normale e conformista come il consumatore; e quanto all’edonismo, esso nasconde evidentemente una decisione a preordinare tutto con una spietatezza che la storia non ha mai conosciuto. Dunque questo nuovo Potere non ancora rappresentato da nessuno e dovuto a una «mutazione» della classe dominante, è in realtà – se proprio vogliamo conservare la vecchia terminologia – una forma “totale” di fascismo. Ma questo Potere  ha  anche  “omologato”  culturalmente  l’Italia: si tratta dunque  di  un’omologazione repressiva, pur se ottenuta attraverso l’imposizione dell’edonismo e della joie de vivre. La strategia della tensione è una spia, anche se sostanzialmente anacronistica, di tutto questo.

 

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  Commenti (1)
1. IL POTERE NON È UN MONÒLITO
Scritto da SILVIO, il 01-07-2013 16:13
A mio parere, il potere elitario non è monolitico e, pertanto, non è corretto assimilarlo ad un branco omozigote di lupi che - al grido di “Uno per tutti e Tutti per uno” - si scaglia contro le innumerevoli greggi di pecore del pianeta per sbranarle. 
Verosimile è invece che sia frammentato in vari centri arbitrari di pressione e di forza , collegati tra loro da porte girevoli per infiltrarsi e destabilizzarsi a vicenda nonché perseguenti interessi socio-economici divergenti e spesso contrapposti. 
Nel XIX° e XX° secolo, i principali “ centri elitari di pressione e di forza” furono quattro. 
Nel XXI° secolo corrente, si ebbe una semplificazione drammatica del tipo “ O stai con me o sei contro di me “. 
Vale a dire, “ O stai col dollaro Usa o stai coi suoi nemici del clan dell'oro”.  
Tale semplificazione maturò in seguito alla constatazione di “ Standard & Poor's” che il “Federal Reserve System” non è più in mano ai Rothschilds ma è di proprietà del capitale americano. 
Ergo. Chi possiede la Banca Centrale Usa, esercita la signoria preminente su gran parte del sistema  
delle Banche Centrali del pianeta (BCE e BRI comprese).  
E i Rothschilds come reagirono ? 
Scatenarono una campagna di stampa senza precedenti contro la moneta-fiat, il dollaro, lo yen e l'euro mobilitando tutti i loro servi mediatici a favore del ripristino del gold-standard (l'oro – si sa – fece la fortuna dello “Scudo Rosso” nei tempi che furono e che non torneranno più). 
Risultati ? 
Ne cito solo alcuni, per esigenze di brevità 
Il prezzo dell'oro crollò in un mare di sangue, distruggendo investimenti ed investitori. 
Saddam Hussein pagò con la poltrona e con la vita la sua preclusione al dollaro 
Mu'ammar Gheddafi venne spazzato via e con lui tramontò il progetto del dinaro d'oro da imporre a 200 milioni di africani.  
Strauss-Kahn perse carica, onori e moglie subito dopo avere osato mettere in dubbio l'egemonia del dollaro come valuta di riserva mondiale. 
Le banche d'affari riconducibili ai Rothschilds vennero investite in prima battuta dallo scandalo Libor. 
La Svizzera venne letteralmente perseguitata dal Dipartimento di Giustizia Usa, che le inferse micidiali danni economici e d'immagine. 
L'UK (e, quindi, la “City of London Corporation”) subì un fuoco di sbarramento americano di ostilità e di insulti sino alla minaccia di porre sotto controllo il suo sistema bancario a mezzo della “Union Banking” dell'UE. 
Ma c'è molto altro ancora. 
Conclusione machiavellica.  
Che può fare l'adunco ometto armato di pistola d'oro davanti ai fucili d'assalto dei rambo a stelle a strisce se non morire ?

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