GIUSTIZIA : MODERNI GLADIATORI BESTIARII-Gigi Sabani

Scritto da Marista Urru   
marted́ 26 agosto 2008

Gigi Sabani
Il 6 Settembre 2008, tra pochi giorni, sarà un anno dalla morte di Gigi Sabani, il conduttore televisivo che ebbe la carriera stroncata da dichiarazioni fasulle di starlette pronte a tutto per aver visibilità e strappare una qualche possibilità di carriera nel mondo dello spettacolo.

Ricordiamo come la vicenda si rivelò una bufala pazzesca, una delle tante, come Sabani venisse infine risarcito e il Pubblico Ministero  sanzionato per aver rovinato una vita, una carriera.. con un terribile trasferimento per abuso d’ufficio.

Il presentatore, esposto oltre ogni ragionevole limite alla gogna mediatica , accusato di induzione alla prostituzione , vide sparire amici e conoscenti, venne emarginato e ne usci’ distrutto.

 


Che dire: certo che   se qualcuno accusa qualcun altro di reato,  si deve indagare, ma capirebbe anche un bimbo che c’è modo e modo di indagare, e  tutti sappiamo che non basta che una persona venga accusata ed additata perché si possa affermare che essa è colpevole davvero.

Esiste inoltre  anche il rispetto della persona, che purtroppo non sempre  emerge da certi comportamenti delle nostre Istituzioni, e che  viene dimenticato e calpestato chi sa quante volte, ma  se si ha a che fare con persone famose,  noi popolo bue, veniamo a saperlo e quella stessa fama assicura un bel battage pubblicitario al composito mondo che di ciò vive, però , forse per la legge del contrappasso, fa si che noi popolo distratto e giocherellone, tenuto per decenni in condizione di inconsapevole incoscienza, abbiamo cominciato a porci qualche domandina impertinente sul funzionamento di certe Istituzioni.

Comunque  Gigi Sabani, vittima di crudeltà e insensibilità  che ne hanno voluta distrutte la immagine pubblica senza ritegno,  a soli 54 anni è morto di infarto.

Consideriamo  attentamente quanti sconosciuti Gigi Sabani hanno avuto vita, lavoro, famiglia distrutte dalla peste culturale   che vuole la persona in sé non aver nessun valore, e magari neanche sono stati economicamente risarciti, grazie ad un cavillo sollecitamente inventato, senza neanche  né mai aver ricevuto pubblica ammenda né pubbliche scuse, in un sonnolento disinteresse della nostra crudele società .

La vicenda in effetti  si risolse con un nulla di fatto, Sabani venne risarcito per l’ingiusta detenzione e il pubblico ministero sanzionato con il trasferimento per abuso d’ufficio.  Sabani a 54 anni muore di infarto, fine della storia.

Ma una storia che si rispetti deve avere il lieto fine.

E  il lieto  fine c’è stato, eccome, lietissimo, non per la vittima , ma per chi aveva sbagliato dando tanto rilievo pubblico a fatti non ancora accertati.

Ricordate il severo censore il PM   che lo fece arrestare per induzione alla prostituzione,bene egli agì  sotto impulso di  da una teste  , una ragazza fidanzata di Sabani, quella che denunciò il presentatore con accuse che risultarono infondate.

 
Quella ragazza che poi risultò aver denunciato un innocente, divenne la fidanzata del pubblico ministero, i due  si sposarono e ,  senza alcuna remora , lieti della visibilità acquisita,   vendettero anche  in esclusiva le foto della cerimonia.  Parteciparono a qualche seratina mondana, si fecero vedere alle sfilate.. poi sparirono.  

Sabani, una volta riconosciuta  la sua innocenza, denunciò il suo inquisitore, accusandolo d'avere abusato del suo ufficio. Il Consiglio Superiore della Magistratura, in questo caso  fu severo (si fa per dire) avviò un severo procedimento per il trasferimento d'ufficio. Sembra strano a noi comuni mortali che se risulta che un  pubblico  dipendente nell’esercizio delle sue delicate  funzioni ha commesso un abuso con effetti  gravi oltretutto, basta che si allontani un po’, e tutto va a posto , diventa meritevole di carriera e promozioni. A Gigi sabani invece la carriera fu stroncata.

A noi sembra strano, ma non conta un tubo quel che pensiamo, noi non contiamo,  così funziona, “vuolsi così colà ove si puote quel che si vuole..”  e noi? Preghiamo, vivere in un Paese così è diventato pericoloso e difficile sotto troppi punti di vista ormai. Ci limitiamo a ricordare  le tante vittime  di cui abbiamo conoscenza, con la mente rivolta ai tantissimi signori nessuno ed ai loro familiari, con il dubbio spiacevole che già l'aver notato la stramberia dei fatti, sia troppo.


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