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Parpaiola LfG n 57 Gli Armatori, le Assicurazioni i Pirati e l'arma della Fede PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
mercoledì 21 settembre 2011

petroliera savina caylyn

Salve Marista,

la Fede è una gran bella cosa.

La Fede rincuora e illumina.

La Fede rinforza lo spirito e sprona l’Uomo a compiere sacrifici inauditi a cimentarsi e a realizzare opere ciclopiche.

La Fede rinvigorisce e plasma la personalità dei fedeli fino a condurli all’immolazione estrema.

La Fede è l’arma invisibile dei credenti, più letale della spada più devastatrice di una bomba atomica, e in molti casi più funesta della verità stessa.

La Fede induce a credere, e quando uno crede, per convinzione o per tornaconto, sia nel bene, sia nel male è semplicemente imbattibile.


E quindi la Fede è una arma anche per gli equipaggi delle navi sequestrate. Ti pare poco? Prendi la Petroliera Savina  Carlyly,  di sicuro l'avete dimenticata, è da febbraio che i Pirati la tengono in ostaggio col suo equipaggio, e non si muove paglia. I moderni pirati sono poco  pittoreschi , ma pericolosi, se l'armatore non paga o gioca al ribasso, ammazzano , torturano, l'equipaggio o ,per fare prima,  buttano granate sulle petroliere ed amenità del genere. L'armatore.. è assicuratissimo, l'equipaggio ha solo l'arma della Fede, si deve accontentare e pregare.

A Napoli credono in San Gennaro, ed è giusto che sia così, nei decenni passati ci furono diversi tentativi di spiegare con le Leggi della Chimica e della Fisica il fatto della liquefazione del Sangue del Santo, senza riuscire a venir a capo del mistero in modo soddisfacente.

Molti considerano questo fenomeno un miracolo divino, mentre altri, più scettici, lo considerano nient’altro che uno scherzo da baraccone.

Sia come sia, anche se stando ai media il Sindaco di Napoli ebbe a dire che Napoli non ha bisogno di miracoli, sembra invece che i Marittimi della Moto Cisterna Italiana SAVINA CAYLYN, ICKE – IMO 9489285 dei F.lli D’Amato e con il passaggio di proprietà del 12. 06. 2008 con il n.° IMO 4084067 alla DOLPHIN TANKER srl controllata dai F.lli D’ Amato, ne abbiano invece proprio urgentemente bisogno.

Questo che ti riporto è tutto quello che si sa per ora della nave. In nota trovi la notizia di cronaca del febbraio 2011, se mai la avessi dimenticata, visto che nessuno ne parla più *

58,418-gt Italian flagged tank M/V Savina Caylin (IMO 9489285) was seized by five armed men from a small skiff 670-nm east of Socotra Island on Feb 8. There is no news on the fate of the crew of 24. 9.2.2011

La minaccia di torturare i marittimi sequestrati, così come appresa dalla Stampa Italiana non mi dice altro che i proprietari della nave non fanno che giocare in modo alquanto irresponsabile a rimpiattino con dei pirati che son talmente senza scrupoli da usare granate lanciarazzi contro Navi Mercantili e, peggio ancora, contro Petroliere Cariche di Petrolio e di Gas, per trattare sul prezzo del riscatto.

Ogni nave ha la sua bella Assicurazione, inoltre gli Armatori hanno ideato un sistema di mutua assistenza chiamato P&I (Protezione e Indennità)

In altre parole un Armatore nel caso di perdita di guadagno per cause di forza maggiore, e in questo caso si tratta di forza maggiore, viene risarcito dal comune fondo assistenziale.


L’Armatore pertanto, sempre a seconda della Polizza assicurativa pattuita, può anche non venire a perdere un dannato centesimo.


Questi Club Assicurativi sono sparsi un po’ dappertutto, ne esistono di seri, come esiste la delinquenza, tutto dipende da chi appartiene a queste combriccole di mutua assistenza.


All’inizio di queste abiette pratiche di pirateria moderna, fu ideato una aggiunta assicurativa in caso di rapimento della Nave e dell’Equipaggio.

Il valore Assicurativo era stato fissato dagli assicuratori al 1% del valore totale della nave e del carico, ovvero per un valore totale di 5 milioni di Euro, si pagavano 15 Mila US $ e avanti così in percentuale a valore.


Il conto é molto semplice: annualmente dal Golfo di Aden transitano 21 mila Unità Mercantili l’Anno, ora come in ogni cosa, data la grande richiesta e il Volume d’Affari calcolato e rappresentato in navi rapite, altri assicuratori sono apparsi sulla scena,


Come in ogni Commercio, seguendo la Legge di Mercato della Domanda dell’Offerta la quota Assicurativa in caso di rapimento di una Nave, dall’1% iniziali di diversi anni fa, è scesa agli attuali miseri 0,3%, il che sta un'altra volta a dimostrare come la concorrenza alimenti e influenzi positivamente il Mercato.


Normalmente le trattative tra gli Armatori e i Pirati avvengono attraverso portavoce neutrali, Avvocati, magari Notai o semplici agenti Marittimi che, per conto delle varie Assicurazioni, mantengono aperti i contatti tra gli Armatori, e i Pirati.


Il Volume “d’Affari” è poco ben definito, ma secondo voci ben informate si aggira oltre i 120 Milioni annui.


Di norma una trattativa del genere avviene a breve termine, questo naturalmente dipende solamente dalla serietà della Società Armatoriale e dalla qualità e buon nome sia del P&I sia dell’Assicuratore.


A trattative terminate e a cifra di riscatto pattuita, un velivolo, in diversi casi fu impiegato un Aereo Russo, un Bimotore di pattugliamento Marino appunto un Antonov A2, che parte da Aden con il riscatto a bordo, sorvola una zona prestabilita e lascia cadere in mare il contenitore con il Malloppo.


Tutto li, normalmente non succede che questo.


Non c'è altro modo per garantire l’incolumità dell’Equipaggio.


Le voci che, stando comodamente sdraiate sul sofà di casa, invocano gloriose battaglie navali contro i Pirati, non hanno la minima idea di cosa stanno blaterando e farebbero molto meglio tacere.


Attualmente anche i Pirati hanno cambiato tattica, per ogni nave rilasciata si tengono un certo numero di membri d’equipaggio come ostaggio da “giustiziare” in caso di colpi di mano da parte delle Forze della NATO che pattugliano quelle zone.


Recentemente il Comandante delle Forze Navali NATO Stain Hagalind spiegava che a sua disposizione ci sono 35 Unita Navali, delle quali dalle 14 alle 30 sono in Pattugliamento continuo, mentre in altre occasioni, per pure ragioni logistiche, là fuori ci sono solamente dalle 6 alle 19 Unità di Pattuglia.

Il Comandante Hagalind poi concludeva dicendo che per garantire una copertura totale della zona e assicurare un pronto intervento a un’ora dalla richiesta di aiuto, avrebbe bisogno di minimo 85 Navi.

Attualmente nelle mani dei Pirati ci sono 35 Navi e oltre 560 membri d’equipaggio. I Pirati, armati fino ai denti, non hanno nulla da perdere.

Il Governo Italiano come tutti gli altri Governi può in questi casi fare ben poco, se non un bel nulla, il tutto è nelle mani dell’Armatore; al massimo il Governo, qualsiasi Governo, può far pressione presso la Società armatoriale e renderla responsabile per la sicurezza dell’Equipaggio, cosa che a Napoli senza l’intercettazione di San Gennaro,è del tutto inutile.

Rimane l’opzione delle scorte armate a bordo che si è dimostrata molto efficiente, e, secondo il mio parere, alla luce degli eventi dovrebbe essere dichiarata obbligatoria per ogni Nave Mercantile di passaggio in zone infestate dai Pirati.

L’efficacia di una pattuglia diciamo di 4 uomini armati a bordo la si può vedere considerando il caso della porta contenitori MAERKS ALABAMA , nave che credo sia matura per entrare nel Libro dei Record del Guinness, difatti la nave è stata attaccata in occasioni diverse dai pirti, minimo tre volte, e solamente grazie alla Pattuglia Armata a Bordo ha respinto ogni voltá gli attacchi.

14,120-gt US flagged container M/V Maersk Alabama (IMO 9164263) was attacked by four armed pirates between Kenya and Madagascar on Mar 8. Armed guards aboard the ship were able to repel the attack. This is at least the third time the Maersk Alabama has been attacked by pirates; the last attack was in September 2010. 9-3-11].

Ciao.

Franco

* Da Quotidiano net

Roma, 9 febbraio 2011 - La petroliera italiana attaccata e sequestrata dai pirati mentre navigava nell'Oceano indiano, a est dell'isola ymenita di Socotra, prosegue la sua navigazione verso la Somalia. A bordo ci sono 22 persone: 5 italiani e 17 indiani. Al momento non ci sono stati ulteriori contatti con i rapitori.

Dalla società armatrice, la Fratelli D’Amato, di Napoli, ieri era stato spiegato che c’era stato un contatto telefonico presumibilmente con uno dei sequestratori, ma non ci sarebbe stata alcuna richiesta di riscatto. Sulle tracce della motonave si è subito messo la fregata della Marina Militare Zeffiro che fa parte della flotta antipirateria dell’Unione Europea. Entro oggi la nave militare, che ieri si trovava ad oltre 500 miglia dal luogo del sequestro, potrebbe trovarsi in prossimità della petroliera.

LA DINAMICA - Cinque pirati, a bordo di una piccola imbarcazione, hanno sparato raffiche di mitra e lanciato alcune granate incendiarie verso la Savina Caylin. Secondo la Marina italiana, il capitano ha tentato invano di sfuggire alla cattura accelerando, cambiando improvvisamente andatura e lanciando potenti getti d’acqua con gli idranti.

L’attacco è avvenuto molto lontano dalla terraferma ed è probabile che i corsari disponessero di un’imbarcazione d’appoggio nelle vicinanze. La petroliera trasporta un carico di greggio


Continua su: http://qn.quotidiano.net/esteri/2011/02/09/456305-petroliera_sequestrata.shtml#ixzz1YbNTC5qM





 


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  Commenti (1)
1. San Gennaro e la Pirateria nostrana.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 21-09-2011 21:16
Salve Marista. 
Questa, della pirateria navale è una brutta Storia, pericolosa e crudele, quando poi in mezzo a tutto questa Palude di interessi ci si mettono pure le Amatorie italiane allora il tutto diventa ancora più squallido e misero. 
Leggevo giorni fa che ora sembra si voglia dare agli armatori italiani la possibilità di affittare componenti armati delle Forze Armate Italiane. 
Mi posso immaginare che una decina di Marò del San Marco ad esempio con un Maresciallo come Capopattuglia, armati in conseguenza all’azione da svolgere, ci andrebbe più che volentieri, caspita, come no. 
Diamo loro pure un bel gommone veloce, uno Zodiac ad esempio, e i Marò sarebbero benissimo capaci di far correre i Pirati su e giù per l’oceano Indiano da far passare loro la voglia di cerare di rapire Navi. 
 
Sarebbe Costituzionale?  
Chi sarebbe il responsabile in caso di impiego armato, chi Comanderebbe la Nave, un civile che di logistica militare non ne capisce tubo o i Marò? 
In caso di casualità tra i militari chi se ne assumerebbe la responsabilità l’Armatore? 
San Gennaro? 
La Repubblica Italiana? 
Come vedi Marista la situazione non è semplice come lo sembra essere a prima vista. 
Invocare poi colpi di Mano in territorio somalo è semplicemente pazzesco ci sono troppi ostaggi in Mano ai pirati e tutti sparpagliati in luoghi diversi e guardati a vista da gente armata fino ai denti. 
Ci sono troppi rischi e cavilli giudiziari in questa proposta, già rigettata un Anno fa dal Bundenstag di Berlino quando alcuni eroici Parlamentari fecero la stessa proposta qui in Germania. 
Scorte armate a Bordo delle Navi in transito da quelle parti sì, ma private, difatti il caso della Maersk Alabama è il classico esempio che questa sia una contromisura molto efficacie.  
E diciamo pure, un po’ più di impegno da parte degli equipaggi che con Idranti ad alta pressione e manovre di disingaggio della Nave intralciano l’operazione di ’arrembaggio della loro Nave non guasterebbe. 
La lista delle Navi che solamente con le contromisure dei loro Equipaggi e riuscirono ad evitare un abbordaggio e molto lunga. 
Nessuna scialuppa rimane a galla a fianco di una Nave che vira a tutta velocità, nessuna, e i pirati questo lo sanno. 
I Pirati però sanno anche che quando sul Ponte nessuno se ne accorge che loro sono nei paraggi, e questo solamente perche tutti stanno li col naso all’insù a sognare e ad aspettare Godot, non appena hanno lanciato una cima con un uncino a Bordo ci si arrampicano su come le scimmie e la Nave è in mano loro. 
Un'altra forma di difesa efficace, già collaudata e comprovata, è l’allestimento di un Compartimento d’emergenza blindato dove l’equipaggio si può rinchiudere e mantenere il controllo della Nave fino all’arrivo di aiuto.  
I Pirati per nessun motivo intendo uccidere un ostaggio, a loro servono i vivi non i Morti e sanno benissimo che se ne uccidono uno, questo segnerebbe la loro fine. 
In questo caso anche se sono convinto che i Pirati non molesteranno l’Equipaggio, abbiamo a che fare con tipi come De Magistris, con una Magistratura e una Città impazzita, e a mio avviso, come tale completamente degenerata, e qui solo San Gennaro può aiutare. 
Invocare l’intervento del Vulcano per il momento mi sembra un po’esagerato, son credente e come tale spero, anche se De Magistris e di parere contrario, in un Miracolo di San Gennaro, che magari con una manciata di colpi apoplettici strategicamente ben piazzati, liberi quella bella Città dai suoi aguzzini e la faccia finalmente respirare. 
Ciao.

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