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Batterio Killer, soia , biocarburanti , miracoli e coincidenze PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
lunedì 06 giugno 2011

batterio killerSembra che stavolta, arrivati a quota 22 morti, decine di persone in pericolo di vita e almeno altre 1526 infettate, si sia giunti a ipotizzare con una certa verisimiglianza la causa: i germogli di soia, prodotto poco usato in Italia e questo spiegherebbe la mancanza di contaminati nel Bel Paese.

Contemporaneamente arriva nelle news l'annuncio del miracolo: abbiamo già il vaccino , di questo miracolo ne scrive Debora Billi, crisis






Lieti e rasserenati ( si fa per dire) ci applichiamo a qualche ricerca sulla soia, con un po' di fastidio debbo dire, la soia da un po' di tempo è peggio del prezzemolo. Non si fa che discettare di questo alimento che trova estimatori e detrattori e al cui consumo personalmente non ho mai avuto intenzione di assoggettarmi.

Appreso che essa rappresenterebbe il 70% di tutte le proteine commestibili al mondo, ho cercato di immaginare quanta terra ha sottratto ad altre colture, quanti alberi sono stati abbattuti.

Ma la soia ha anche altri importantissimi impeghi, fa parte del minestrone delle biomasse ed infatti, interessante è stata la conferma di qualcosa di già orecchiato e dimenticato: la soia viene studiata con slancio e convinzione come materia prima per la produzione di bicarburanti da diverso tempo. Dovrebbe renderci contenti eppure...

Eppure desta apprensione la nuova sfida della scienza: ricercatori hanno re-ingegnerizzatoo i microbi per la produzione di idrocarburi e biocarburanti di quarta generazione.

Bello , bellissimo, il petrolio manca e costa troppo, eppure..

Eppure una certa diffidenza nelle pieghe del subconscio resta, il progresso tecnico non sempre porta bene a noi poveri cristi, ne è piena la storia di vittime in nome del progresso che purtroppo , sempre da mani umane , umanissime e spesso estremamente venali è amministrato.

Sta di fatto che i ricercatori hanno individuato, guarda tu che coincidenza, nella Escherichia Coli il batterio che farà vincere la lotteria per la produzione dei biocarburanti di quarta generazione. Ottimo.  

Questi batteri sono in grado di produrre delle molecole composte da cinque e otto atomi di carbonio. La ricerca genetica ha notato che inserendo alcuni geni negli E. Coli è stato possibile codificare le strutture delle proteine che convertono le sostanze assorbite dal microrganismo in alcoli che potrebbero essere utilizzati come biocarburanti Qui


In breve e più semplicemente: se noi nella produzione dei carburanti bio partiamo dalla biomassa che sia di canna, mais, soia,  fin ora è stato necessario dividere la cellulosa dagli zuccheri e lavorare poi quelli, ma se si usano batterri come quello risultato formidabile della Escherichia coli, quello lavora tranquillo a digerire gli zuccheri , si abbattono i costi e , se non ho capito male, si arriva più agevolmente spendendo meno e guadagnando di più.. dalla biomassa al butanolo Oplaà i carburanti di 4 generazione.

Tempo fa  mi sembra nel 2008 si è  avuta la diffusione del  “Il sequenziamento del genoma è il risultato diretto di un memorandum d’intesa tra DOE e USDA per aumentare la collaborazione fra agenzie impegnati e nella genomica vegetale. Siamo orgogliosi di sostenere questa grande conquista scientifica che non solo anticipa la nostra conoscenza di una chiave dei prodotti agricoli a livello mondiale, ma anche punta a realizzare nuovi approfondimenti nella produzione di biodiesel.” questo è quanto ha dichiarato il dr L. Raymond Orbach del DOE. ( fonte, Genitron Sviluppo).

DOMANDE

Ora io mi chiedo,  eventualmente quali manipolazioni genetiche sono state  compiute sulla soia in vista di questa interessante caratteristica del batterio della escherichia coli?Non è poi tanto pergrino sospettare che   altre interessanti manipolazioni di ingegneria genetica siano state operate  nella soia, probabilmente è l'ignoranza che mi rende sospettosa ma a pensare male.. con quel che segue

Quali eventuali necessarie attenzioni sono state prese  perchè semi geneticamente modificati  in vista di sperimenti per il biocarburante non  contaminassero soia per uso alimentare umano e animale?

  Uno studio interessante  sul batterio della Escherichia Coli

 

di Mike Adams, the Health Ranger
NaturalNews.com

(NaturalNews) Anche se la gara per dare la colpa ai vegetali è attualmente in corso in tutta l’UE, dove un ceppo di E. Coli super resistente sta facendo ammalare pazienti e riempendo gli ospedali in Germania, praticamente nessuno sta parlando di come l’E.coli è magicamente diventato resistente a otto diverse classi di farmaci antibiotici e poi, improvvisamente, è apparso nella catena alimentare.

Questa particolare variante dell’E.coli è un membro del ceppo O104, e i ceppi O104 non sono quasi mai (normalmente) resistenti agli antibiotici. Per acquisire tale resistenza, devono essere ripetutamente esposti agli antibiotici al fine di fornire la “pressione di mutazione” che li spinga verso l’immunità completa al farmaco.

Quindi, se siete curiosi di conoscere le origini di tale ceppo, potete in sostanza  analizzare in dettaglio il codice genetico dell’E.coli e  determinare con sufficiente precisione a quali antibiotici è stato esposto durante il suo sviluppo. Questo passo è stato fatto (vedi sotto), e quando si guarda la decodificazione genetica di questo ceppo O104 che ora minaccia i consumatori di prodotti alimentari in tutta l’UE, emerge un quadro affascinante di come è stato generato.

Il codice genetico rivela la storia

Quando gli scienziati del Robert Koch Institute in Germania hanno decodificato la struttura genetica del ceppo O104, hanno trovato che è resistente a tutte le classi e le combinazioni di antibiotici:

• penicilline
• tetraciclina
• acido nalidixico
• trimetoprim-sulfamethoxazol
• cefalosporine
• amoxicillina / acido clavulanico
• piperacillina-sulbactam
• piperacillina-tazobactam

Inoltre, questo ceppo O104 posseiede una capacità di produrre particolari enzimi che gli conferiscono quella che potrebbe essere chiamata “superpotenza batterica” nota tecnicamente come ESBL:

“I Beta-Lattamasi a Spettro Esteso  (ESBL) sono enzimi che possono essere prodotti dai batteri e li rendono resistenti alle cefalosporine, ad esempio, cefuroxima, cefotaxime e ceftazidime – che sono gli antibiotici più utilizzati in molti ospedali”, spiega la Health Protection Agency del Regno Unito ( http://www.hpa.org.uk/Topics/Infect…).

Per di più, questo ceppo O104 possiede due geni – TEM-1 e CTX-M-15 – che “hanno fatto rabbrividire i medici dal 1990″, scrive The Guardian (http://www.guardian.co.uk/commentis…). E perché fanno rabbrividire i medici? Perché sono così mortali che molte persone infette da tali batteri sperimentano l’insufficienza critica di un organo e semplicemente muoiono.

Creare biologicamente un superbatterio mortale

Come, esattamente, nasce un ceppo batterico  che è resistente a più di un dozzina di antibiotici in otto classi di farmaci differenti ed è caratterizzato da  due mutazioni genetiche mortali, nonché dalla capacità di produrre enzimi ESBL?

In effetti c’è un solo modo in cui questo accade (e uno solo) – si deve esporre questo ceppo di E. coli a tutte le otto classi di farmaci antibiotici. Di solito questo non avviene contemporaneamente, naturalmente: prima si espone alla penicillina e si trovano le colonie superstiti che sono resistenti alla penicillina. Poi si prendono le colonie sopravvissute e si espongono alla tetraciclina. Le colonie superstiti sono diventate resistenti sia alla penicillina che alla tetraciclina. Poi si espongono a un sulfamidico e si raccolgono le colonie sopravvissute, e così via. Si tratta di un processo di selezione genetica effettuata in un laboratorio con un risultato desiderato. Si tratta essenzialmente di come alcune armi biologiche sono costruite dall’esercito degli Stati Uniti nella sua struttura di laboratorio a Ft. Detrick, nel Maryland (http://en.wikipedia.org/wiki/Nation…).

Anche se il processo reale è più complicato di questo, il risultato è che la creazione di un ceppo di E. coli  resistente a otto classi di antibiotici richiede ripetute, prolungate esporsizioni a tali antibiotici. E’ praticamente impossibile immaginare come questo possa accadere del tutto spontaneamente nel mondo naturale. Ad esempio, se questo batterio è nato nel cibo (come ci è stato detto), allora da dove ha  acquisito tutta questa resistenza agli antibiotici in considerazione del fatto che gli antibiotici non sono utilizzati nelle verdure?

Quando si considera la prova genetica che ora è di fronte a noi, è difficile immaginare come questo possa accadere “in natura”. Mentre la resistenza a un antibiotico singolo è comune, la creazione di un ceppo di E. coli che è resistente a otto diverse classi di antibiotici – in combinazione – sfida semplicemente le leggi della permutazione genetica e combinazione in natura. In poche parole, questo ceppo di superbatteri e.coli non avrebbe potuto essere creato in natura. E questo lascia solo una spiegazione per cui in realtà proveniva da: il laboratorio.

Progettato e poi rimesso in libertà

Le prove ora puntano verso il fatto che questo ceppo mortale di E.coli è stato progettato e poi  rilasciato nella catena alimentare o in qualche modo è usciito da un laboratorio finendo nelle scorte alimentari inavvertitamente. Se non siete d’accordo con tale conclusione – e siete sicuramente benvenuti – allora siete costretti a concludere che questo superbatterio octobiotico (immune a otto classi di antibiotici) si è sviluppato in modo casuale per suo conto … e questa conclusione è molto più spaventosa della spiegazione della “bioingegneria”, perché significa che superbatteri octobiotici possono semplicemente apparire ovunque e in qualsiasi momento senza motivo. Questa sarebbe una teoria davvero molto esotica.

La mia conclusione ha effettivamente più senso: questo ceppo di E. coli è stato quasi certamente costruito e poi immesso in forniture alimentari per un fine specifico. Quale potrebbe essere tale fine? E ‘ovvio, spero.

E in funzione il solito metodo problema,  reazione,  soluzione. Prima si causa  un problema (un ceppo mortale di Escherichia coli nel rifornimento alimentare). Poi si aspetta  la reazione del pubblico (enorme clamore in quanto la popolazione è terrorizzata dall’E. Coli). In risposta a questo, si mette in atto la soluzione desiderata (il controllo totale della fornitura globale di cibo e la messa fuori legge di germogli crudi, latte crudo e verdure crude).

E’ tutto quì, ovviamente. La FDA ha invocato lo stesso fenomeno negli Stati Uniti quando ha fatto pressione per la sua recente “Legge di Modernizzazione per la sicurezza alimentare” che in sostanza, mette fuori legge le piccole aziende organiche familiari  a meno che non lecchino le scarpe alle autorità di regolamentazione della FDA. La FDA è stata in grado di schiacciare la libertà agricola in America aggiungendo il timore diffuso che ha seguito la diffusione di focolai di E.coli nella catena alimentare statunitense. Quando le persone hanno paura, ricordate, non è difficile far loro accettare qualsiasi livello di regolamentazione tirannica. E rendere la gente spaventata dal loro cibo è una cosa semplice … pochi comunicati stampa del governo inviati via e-mail ai media mainstream affiliati,  è tutto quello che serve.


Nella mia totale ignoranza mi rafforza i sospetto sulla soia transegenica ( più o meno tutta quella in circolazione) e gli studi sui biocarburanti. Spero di essere sconfessata  da una realtà meno vergognosa

 

 

 


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