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25 Aprile.. si "festeggia" la liberazione o la cambiale? PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
sabato 26 aprile 2014


Giuseppina Ghersi fu "giustiziata" a 13 anni  da questi  "liberatori , dopo averla violentata, colpevole di esser stata premiata dal Duce per un tema di Italiano. Eriocamente ci "liberarono " di una pericolosa terrorista..come ognun può vedere...


Dicono che fummo liberati...ed in un certo senso non hanno torto, realmente fummo liberati dai nazisti e realmente fu spazzato via il fascismo, ma può un popolo vinto festeggiare? Può un popolo che è stato umiliato,oltraggiato oltre ogni sopportabilità..festeggiare ? Io me lo sono chiesto presto, sin da quando i miei vollero raccontarmi, sia pure con tutte le cautele che poi col tempo caddero, i fatti d'allora come li videro e li vissero, spogliati da ogni accenno alla politica. Storie di uomini,donne e bambini che soffrirono la guerra, la presenza di eserciti stranieri e poi ,come ciliegia sulla torta, subirono sulla loro carne già martoriata , una atroce folle e criminale guerra civile, costellata di morti, torture, assassini, ruberie, delazioni.
 Ascoltavo e mi pareva che quell'inferno di cui parlavano non potesse esser roba di questo mondo..cosa diavolo c'era da festeggiare.. e come facevano gli adulti, dopo tutto questo abominio, a festeggiare ad applaudire genericamente eroi se poi nei fatti non tutti furono davvero eroi. .. da bambina reagii infine disinteressandomi di questa follia inspiegabile. Mi fu facile perchè in casa mia non si festeggiava e non si criticava nessuno, mi raccomandavano solo di non ciarlare troppo su cose che non sapevo bene e che erano ancora troppo vicine e vive nel ricordo ..io non c'ero, quindi dovevo solo capire che ”una guerra rompe gli equilibri, sconvolge le menti e non sai come e cosa ha vissuto il tuo vicino, il silenzio è il rispetto migliore, il modo più rapido di riallacciare i legami con la vita normale dopo l'incubo, dimenticare è il miglior partito”


E così gli Italiani hanno cercato di dimenticare, coprire.. disinformare, per poter riprendere a vivere, e si festeggia una liberazione che segnò in fondo una sconfitta.. seguita dalla costruzione di un solco di dolore ed odio che molti cercano ancora di tenere in vita.  In  realtà, col senno di poi,  a me pare si tratti solo di una terribile cambiale sul futuro di questo paese..che pesa ancora con tutte le sue distorsioni ed il suo veleno mortale; se poi si volesse trasportare queste considerazioni sul piano politico-economico, mi sa che non sono tanto lontana dal vero.


In fondo cosa è successo? L'Italia attonita e stordita dalle sofferenze, diventa campo di battaglia di eserciti stranieri, ed era abbastanza abituata a questo, come era abituata a non esser padrona della sua terra, ad esser serva di qualcuno, sempre. E così la povera Italia stringe i denti e si dice felice..vuole esser felice,basta poco: sigarette gettate alla folla, cioccolate..calze di seta.. musica..un ballo..qualche ricevimento, carne in scatola.. coperte calde.. si deve esser felici, si deve poter ricominciare. E' comunque una Italia vinta, dolorante e umiliata straziata, sporcata come una donna violentata, rimuove il fatto d'esser stata vinta..èfelice..è liberata,anche in questo modo si rimuove l'orrore, il dolore della guerra civile sino a negarla sino a festeggiare la Resistenza, sino a ricercare con certosina pazienza atti di eroismo di abnegazione per dire ai figli che no, non tutto era marcio, non tutto era orrore, non tutto era degrado, ruberie di case svuotate, di mobilia bruciata, di donne sgozzate, violentate , bimbi uccisi..di poveri corpi quasi morti infoibati, no,anche noi Italiani abbiamo avuto i nostri eroi,non ci furono solo fame, tradimenti, delazioni, ci furono altruismi sublimi, bontà, e solidarietà, non ci fu solo il marcio emerso grazie alla follia del male importata da fuori,non ci fu solo disonore, viltà, fame,accese dalla paura e dall'orrore in cui ci fecero vivere, dovevamo cercare il buono, il bene , che ci riscattasse, ed infatti per decenni andammo in cerca di questi atti eroici, di questi segnali di bontà, una ricerca che fu medicina: ne avevamo bisogno, come d'un lavacro che ci togliesse di dosso il marciume,.il puzzo della guerra , del sangue, della umiliazione e della paura, del terrore, della sottomissione seguita poi dalla perla della guerra civile.. dovevamo autoassolverci e fu un lungo lavoro,ancora oggi cerchiamo, inconsapevolmente credo, di cancellare le tracce dell'abisso in cui fummo precipitati.


Così ci ha lasciato quella maledetta guerra, così ha lasciato l'europa, vinta e insozzata, ormai incapace a unirsi come si vorrebbe, per fare un corpo unico nella giusta ricerca di un bene comune finalmente. Ma non ne siamo capaci, e prendiamone atto.


Ancora siamo allo iato tra vincitori e vinti, agli odi sotterranei, alle divisioni, Coviamo in noi questo nodo, come una perla velenosa che lentamente uccide l'ostrica che la racchiude che ,la nasconde come un peccato inconfessato ed inconfessabile, indeboliti da un male nascosto di cui vergognarsi,noi indegni d'esser Stato sovrano,indegni d'esser liberi, indegni di esser padroni di noi stessi, della nostra economia, delle nostre scelte. Vinti, più vinti fra tutti i Paesi d'Europa, vinti persino più dei tedeschi

.

Malaparte nelle ultime righe del suo capolavoro “la pelle”, quando racconta di aver rifiutato di seguire l'amico americano Jimmy che lo esorta a lasciare l'Europa. Per andare in America

  • L'Europa è un mucchio di spazzatura -.... un povero paese vinto. Vieni con noi. L'America è un paese libero.

  • Non posso abbandonare i miei morti....i vostri morti ve li portate in America.....Sono morti ricchi, felici,liberi. Mai miei morti non possono pagarsi il biglietto per l'America, sono troppo poveri........Saranno sempre schiavi, soffriranno sempre la fame e la paura, anche da morti......Se tu sapessi che Cristo giace fra loro,fra quei poveri morti,lo abbandoneresti?

  • Non vorrai darmi ad intendere - disse Jimmy - che anche Cristo ha perso la guerra?

  • E' una vergogna vincere la guerra - dissi a voce bassa.













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