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Bini Smaghi : torna la bubbola europea della produttivit PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
lunedì 03 marzo 2008
Ecco che ritornano le bubbole della produttività. Ricordate nel 2007 il buon Trichet che ci raccontava?
Il presidente della BCE allora sosteneva che se il costo del lavoro avesse conservato un basso livello di crescita, sarebbe aumenta la occupazione. Le parti sociali dovevano quindi dimostrarsi “responsabili” e fare accordi salariali che non portassero aumenti della inflazione.
Si deve aumentare la produttività sul lavoro, sosteneva il grande Economista, ma senza alzare i salari, pena aumento della inflazione.

Mi chiedevo allora quale ratio guidasse tali illuminati discorsi, mi dicevo : se produciamo di più mentre i consumi interni languono, visto che le famiglie dei salariati si fanno la fame e che nel Bel Paese la sinistra miope e settaria si è adoperata per sfiancare quel che restava del ceto medio, chi compera?

A me pareva un film gia’ visto: i magazzini pieni di merce e le casse vuote, ricordi infausti di già vissuto, parola di casalinga sessantatreenne;  non prendo stipendioni, non potrei andare in televisione a pavoneggiarmi, ma come chi sa quanti/e signor nessuno, già sapevo quello che sti super pagati cervelloni non possono capire, perché la pancia troppo piena ottunde le capacità intellettive : l’aumento della produttività in una simile congiuntura, è inutile.
Le finanziarie fanno il loro lavoro per farci indebitare tutti, spendono miliardi in pubblicità,ci tampinano per farci comperare ciò che vogliono, ma non ci possono spremere oltre .

Sta di fatto che non si vive di sole esportazioni, e se la ricchezza si concentra in pochi, se il danaro non circola, aiutati in questo anche dalle dissennate politiche di odio sociale della sinistra che con gioia idiota ha mirato a soffocare il ceto medio, l’economia non tira : i ricchi non hanno bisogno di “consumare” più di tanto, e , cari soloni di sinistra, se non si consuma, è inutile produrre, e se non si produce, gli operai vanno a casa, poi toccherà ad altre categorie, non temete visto che non regge a lungo un paese con un trenta per cento di straricchi gaudenti sia pure con aggiunta di Corte appecorata al seguito.

Infatti eccoci nella mota fino al collo, e stavolta la canzoncina della produttività per bloccare la gente comune ce la canta Bini Smaghi, membro del consiglio esecutivo della Banca centrale europea. "I salari devono crescere in linea con la produttività, uno deve guadagnare quel che produce". "Sappiamo che l'aumento dei prezzi dell'energia e dell'agricoltura in questa fase è inevitabile e deve essere pagato da tutti".
"In Italia la produttività è rimasta piatta per 10 anni e non dobbiamo sorprenderci se i nostri salari sono più bassi che nel resto d'Europa. Se non produciamo di più è difficile guadagnare di più".

Quindi ecco la ricettina dell'illustre economista: " i consumatori debbono stare attenti a quel che comprano"; bella, ma a me pare una vecchia ricetta andreottiana, rinverdita a suo tempo da Berlusconi, solo che ora sappiamo donde traevano simili perle di saggezza : dal potere bancario che tutto decide

E se in Italia la produttività è rimasta piatta da 10 anni di chi è la responsabilità?

Non è cosa da poco sapere chi sono i maggiori responsabili della odierna congiuntura.
Non sono una economista, ma ci arrivo a capire che per produttività si intende la quantità di beni e servizi prodotti da un lavoratore nella unità di tempo, mi sembra quindi che fra i vari fattori che la influenzano ci sia non secondaria la politica aziendale. Quindi le aziende qualche responsabilità ce la hanno ( Montezemolo che ne pensa?)

Produrre molte unità, non basta, è necessario che il prezzo di quel che produciamo sia competitivo, questione annosa , problema dibattuto e mai affrontato.

La burocrazia italica, pigra, famelica, inefficiente e troppo spesso corrotta ha grosse responsabilità, ma la politica continua a fare finta di occuparsene per lasciare tutto irrisolto, e tutti sappiamo il come ed il perché, anche se quelli che dovrebbero parlare e “fare” fanno gli gnorri.

Quindi la burocrazia e la politica inetta, qualche responsabilità la hanno.

Le aziende in questo indegno casino come si regolano? Investono forse in tecnologia e ricerca? No di certo : sono avide e/o demotivate da burocrazia e malavita ( anche finanziaria). Ciononostante i capitani di industria, i super burocrati e i dirigenti prendono emolumenti assurdi, nella misura di milioni e milioni di euro, anzi a dire il vero i loro emolumenti aumentano sempre più.
Mi spieghi allora Bini Smaghi per esempio come mai si tollera che gente che ha affossato e fatto fallire grosse imprese (FS, Alitalia ecc..), che cioè ha prodotto perdite, becca stipendi di milioni di euro, in costante crescita, se davvero come lui dice “uno deve guadagnare quello che produce”, e mi sembra ragionevole, cosa in realtà producono costoro, visto che le loro aziende perdono e molto, ma gli vengono ugualmente pagati emolumenti principeschi e per giunta sempre più elevati a fronte di… di cosa di grazia? Ci si spieghi di che diavolo ci stanno parlando, qua i conti non tornano affatto : Aziende, burocrazia, dirigenti, sindacalisti, politici, Finanza creativa... tutti responsabili in qualche modo e tutti ugualmente impuniti e superpagati con i nostri soldi, e la ricetta sarebbe quella di fermare gli stipendi, bloccare le pensioni, rapinare la pensione ad un buon numero di cittadini con mille marchingegni, alzare la tassazione, ridurre i servizi e simili criminali amenità, mentre ci rimambiscono con le ninne nanne veltroniane o con i vari comizi insensati che da ogni dove ci piovono addosso ?

I conti non tornano e i nodi , nonostante le ninne nanne e i giochetti delle tre carte, vengono sempre al pettine, non si illudano, il conto arriva sempre, si vadano a leggere la storia se trovano il tempo tra una festa ,  una gita in barca, un viaggio alle Cayman

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