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Finalmente un Nobel fuori del solito coro PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
venerdì 12 ottobre 2007

Ammetto, non ho letto nulla di Doris Lessing, se non qualche stralcio riportato in articoli e scritti  che si occupavano di femminismo, e anche molto tempo fa, quando  litigavo con quella   parte del movimento femminista  che a me pareva sul finire degli anni 70 , si stesse semplicemente facendo sfruttare da ben individuati  Socialisti che promettevano la pensione alle donne lusingandole ed illudendole,  una assurdità sotto ogni punto di vista, chiaramente  irrealizzabile, già si avvertiva la necessità di svalutare la lira ( lo avessero fatto!); mi hanno ovviamente  insultata, ma  ci sono abituata, ed  il tempo è galantuomo,  mi ha dato ragione, era effettivamente una cavolata, e lo sapevano, serviva solo  a certe femministe per avere visibilità e buttarsi in politica, come è avvenuto regolarmente, e a certi socialisti per avere una manciata di voti in più. Politici: sempre gli stessi.

 

Torno alla Lessing, mi piace anche la motivazione del Nobel: ” Narratrice epica della esperienza femminile, che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa”


Appunto, è importante la motivazione,  in questo caso si rimarca indirettamente  quel che sarebbe ora di capire : che senso ha dividere la società in una sterile lotta uomo-donna? Il limite più grande delle femministe è stato questo e la Lessing,  donna  acuta, cinica, intelligente, ha avuto il merito di aver colto  non solo che il movimento femminista si stava perdendo, ma anche questa necessità di unire  una civiltà scioccamente ancora divisa da odio , astio, sterile e dannoso, uomo contro donna, donna contro uomo


Riconosce  lei stessa che  : (ANSA)“ per raggiungere la vera parità dei sessi si deve risolvere il problema della cura dei figli, che resta a tutt'oggi relegato al ruolo materno, ne  evince la necessità che  le donne si  concentrino sul cambiamento di quelle leggi obsolete che le riguardano, invece di disperdere "molte energie" in insulti inutili a danno dei maschi.

 In un un mondo in cui i media stanno abituando tutti a livelli altissimi di violenza, in una sorta di silenzioso lavaggio del cervello, la ricetta di Lessing è di affidarsi alla risata: "la risata è qualcosa di molto potente e solo le persone civili, le persone libere ed emancipate, sanno ridere di se stesse". Ma è soprattutto dalla letteratura e dalla storia che per Lessing ciascuno di noi dovrebbe imparare come essere un cittadino ed un essere umano, avendo il coraggio di esprimere opinioni che si discostano da quelle della massa.”  .

Sembrano cose banali e non lo sono se ancora siamo al punto in cui siamo, una società divisa, “quote rosa” avvilenti e stupide, donne aggressive, uomini frustrati e spesso violenti. Un Nobel attento alla valenza sociologica , al contenuto degli scritti, alla figura della scrittrice, che a leggere ed a sentirla parlare in TV, sembra coerente con quanto scrive, e non è poco di questi tempi.

Non è certo una persona qualunque, non è una conformista, è una che canta fuori del solito coro, sentite :

Di DIO dice :”è più antico delle religioni”, una ovvietà? Come tutte le cose vere, sembra ovvia e semplice, ma dobbiamo tenerla presente, che  crediamo o no in Dio.

Delle femministe dice: “donne farisaiche e presuntuose, un movimento autocompiaciuto, tutto teso a pavoneggiarsi” Io le ho conosciute, come darle torto?

Dei comunisti, tra i quali militò, fino a sposarne uno dice per conoscenza diretta  nel 2002 : “ Vittime rammollite del sogno più dolce, quello di replicare il paradiso in terra … assassini con la coscienza pulita, pronti a sterminare milioni di uomini e poi commuoversi per il destino di cani e balene”

 
E questa ultima opinione mi colpisce particolarmente, mi riporta un ricordo di infanzia : mia madre era a Roma durante l’occupazione Nazista, come tutti soffrì molto, ma più che della fame, mi raccontava di quegli uomini giovani, dal viso inespressivo, tanto presi dal loro sogno, da non considerare le persone , e lei dice che era terribile leggerlo su quei visi da assassini esaltati, ed era impressionante vederli commuoversi per una melodia o piangere per un passero  azzoppato e magari ammazzare con indifferenza  un ragazzino  perché ebreo. Quel che racconta la Lessing è una ennesima riprova che i due orrori che il novecento ci ha regalato Nazismo e Comunismo, sono in un certo senso due facce di una medaglia, due espressioni del male e del fanatismo che possono allignare nell’uomo quando abiura  alla sua umanità , quando il fanatismo lo porta negare   il legame con i suoi simili per farsi  Dio e Giudice.

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