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Io non odio _ Pasolini e Malaparte non sono contrapponibili PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
domenica 20 gennaio 2008
Riportavo stanotte su Reset netsons  un breve  scritto da Malaparte :"Io sono orgoglioso di essere italiano, ma mi vergogno d'essere un cittadino dello Stato italiano...",  che si trova ora nel mio sito in Home, mi sembrava di  straordinaria attualità, ma ecco che è arrivata la "puntura" pronta dell'amica Doriana.

Sapevi Marista che Malaparte, la miglior penna del fascismo a detta di Gobetti, e vicino alla fine della vita, camera caritatis dico io, lasciò in eredità la sua splendida villa di Anacapri alla Repubblica Popolare cinese?
Era il 1975 e Pasolini scriveva:l'Italia di oggi è distrutta esattamente come l'Italia del 1945. Anzi, certamente la distruzione è ancora più grave, perchè ci troviamo tra macerie di valori: valori umanistici e, quel che più importa, popolari."
Pari e patta

Doriana

Copertina del volume  Mondadori : Opere scelte.


La ho trovata una strana posizione quella di usare Pasolini in contrapposizione a Malaparte.

So bene che non posso  anzitutto fregiarmi del titolo di intellettuale, sono una persona semplice,  e sono rimasta stranita : quel "pari e patta", mi era incomprensibile,  e tale mi resta. Io non riesco a cogliere contrapposizione nel pensiero di due intellettuali,  vedo la cultura come una sinfonia suonata a più mani, una armonia di pensieri,  voci, culture ed esperienze, un arricchiemento dello spirito e della mente che si giova della pluralità.

Io non odio mai  chi pensa e crede in qualcosa in cui io non credo, chi soffre e  vive, anche se vede, pensa soffre e vive  diversamente da me, merita rispetto . Io non odio e basta.

Quindi a fatica ho raccolto i ricordi delle mie passate letture cercando di spiegarmi perchè non li vedo contapposti :  Malaparte e Pasolini, mi sono cari entrambi.

Confesso, sono consapevole di non avere il bagaglio culturale che desidererei , me ne è mancato il tempo,  e  data l'ora tarda e la ruggine accumulata negli anni sulla mia minicultura non potuta  neanche coltivare perchè il lavoro e gli affanni del vivere me lo hanno impedito, faccio un po' fatica ad esprimere il mio pensiero,  ma credo di poter a buon diritto esprimere un mio piccolo  punto di vista, ripeto ,  non vedo contrapposti i due autori,  il mondo del pensiero e dell'arte sono grandi, c'è posto per  chiunque sia capace di esprimere qualcosa di valido che sopravviva all'usura del tempo.

Non apprezzo il pensiero unico, ma  da sempre nella differenza di due pensieri ,  nelle diverse angolazioni in cui una questione viene vista, io vedo un arricchimento e davvero non riesco a sposare battaglie di impoverimento e censura culturale, è più forte di me.

Quel "pari e patta" di Doriana mi lascia interdetta e spiazzata, mi sa di  una contrapposizione che non esiste  se non in chi non vuole aprire la mente privandosi della libertà del sapere, rischiando l'impoverimento intellettuale e culturale
Non vedo contrapposizioni ad escludendum tra  Il "Cristo Proibito" di Malaparte ( confesso di averne solo letto, il film non lo ho visto purtroppo),  che teorizza che gli innocenti debbono pagare ed in questo modo sarebbero loro a fare in qualche modo camminare il mondo, esprimendo  Malaparte il pessimismo e il dolore per il materialismo che si è ormai impadronito del mondo, pensiero questo  che a mio avviso lo rende attuale ,  ed  il Cristo rivoluzionario eppur intriso di poesia di Pasolini il quale  coglie da laico un difficile messaggio cristiano , quello del porgere l'altra guancia... intrigante mistero , incomprensibile ed alto messaggio cristiano, espresso da un laico (forse), quale era considerato   Pasolini.

Per Malaparte l'Europa Cristiana è finita ,  Cristo è stato proibito e,  posso sbagliare, ma questo pessimismo,  non lo ho colto in Pasolini che mi sembra invece porgerci  da laico un messaggio profondamente Cristiano, quale   appunto quello del porgere l'altra guancia,  difficilissimo da "sentire", ma forse ancor più da capire, ci vuole  grandezza di spirito, superiorità intellettuale e morale, non si può pretendere che tutti l'abbiano.

Non vedo contrapposizioni in questi pensieri, non vedo motivi di partigianeria spicciola, di  miseri
"pari e patta".

Il mondo delle idee, dei sentimenti , della cultura , è grande e meraviglioso, c'è posto per tutti quanti abbiano un  qualcosa da dire, non è un mondo ad excludendum.

Mi piace  invece da laica immaginare che esista un al di la',   immaginare le reazioni  divertite dei due Autori alle nostre piccine elecubrazioni di Italianucci divisi e lacerati oltre ogni umano limite di ragionevolezza

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