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Patrimonio culturale? Abbattiamolo- Palazzo Panini A Fidenza PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
giovedì 14 agosto 2008
"L'edificio in stile Liberty, realizzato agli inizi del '900 e di proprietà della società Montanari Costruzioni Srl, è stato abbattuto nonostante l'invito verbale esteso il giorno stesso al coprogettista dell'intervento a non procedere e la trasmissione al Comune di Fidenza dell'ordine di sospensione dei lavori,disposto dalla stessa Soprintendenza.
Il tutto dopo che nella medesima giornata erano stati acquisiti, in seguito alla segnalazione della sezione locale di Italia Nostra, gli elementi necessari per attivare la procedura di tutela riguardante gli immobili di proprietà privata" 
Nelle agenzie si legge una nota asciutta  da parte del ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi: si augura che «una maggiore collaborazione fra lo Stato e gli Enti Locali possa impedire in futuro simili atti».
:Il Tempo:
…richiesta di manutenzione il 22 luglio, concessione il 29 luglio e abbattimento il 4 agosto…
Ognuno ha il suo; chi dice che l’Ordinanza della Soprintendenza sia arrivata ad una determinata ora e chi ad un’altra; chi dice che l’interruzione lavori sia avvenuta subito e chi dopo. Una conferma della Teoria della Relatività di Einstein e della curvatura dello spazio. Il buco nero di Fidenza. Peccato che delle fotografie attestino la fine lavori alle ore 20,00 ca. ponendo fine alla vivace querelle scientifica.
 

Cronistoria di uno scempio in Italia:



















Italia Nostra:
«Si tratta di una palazzina di inizio Novecento pregevole esempio di architettura signorile dell’epoca, inserita in un contesto caratterizzato dalla presenza di altre costruzioni analoghe, significative di questo periodo storico e la cui ben definita identità architettonica e urbanistica va assolutamente garantita. Questa villa, insieme alle altre cui si è accennato, e al cosiddetto “casermone” (edificio di edilizia popolare risalente al 1911) è parte integrante di un ben equilibrato sistema di verde, pubblico e privato, incentrato attorno al parco delle Rimembranze inaugurato nel 1925 dal Re Vittorio Emanuele III. Temiamo che il ventilato intervento si aggiunga alla lunga serie di manomissioni che ha talvolta, più o meno gravemente, alterato la fisionomia dell’intero comparto con ristrutturazioni in contrasto con le architetture originali».

dalla Gazzetta di Parma del 4 agosto 2008
"Tutto si è svolto nel giro di pochi giorni, con l’orchestrazione tipica di chi vuol mettere la città di fronte al fatto compiuto: richiesta di manutenzione il 22 luglio, concessione il 29 luglio e abbattimento il 4 agosto".

da l'Informazione del 5 agosto 2008
Giuseppe Cerri, sindaco di Fidenza: «Quell’area non era legata a nessun vincolo, è stata comprata da un privato al giusto valore commerciale e ora realizzerà il progetto per cui l’ha acquistata. E’un suo diritto. L’unica cosa da valutare sarà l’invasività del nuovo edificio progettato, l’unica mia preoccupazione deriva da questo: non l’ho ancora visto. Il nuovo stabile si dovrà inserire nel contesto del quartiere».
da l'Informazione del 6 agosto 2008
Paolo Antonini, assessore all'urbanistica e vicesindaco di Fidenza: «Al momento siamo preoccupati sia per la presenza di una strada chiusa a causa del cantiere, le cui macerie, tra l'altro, per ora non possono essere rimosse. Sia per la ditta che ha fatto un investimento in regola e ora potrebbe vedere cambiare le carte in tavola con enormi disagi».
dalla Gazzetta di Parma del 6 agosto 2008
Ufficio Tecnico del Comune di Fidenza: «l'iter seguito per le operazioni di demolizione è legittimo e corretto».

dalla Gazzetta di Parma dell'8 agosto 2008
Avv. Massimo Rutigliano, in nome e per conto dell'arch. Alberto Gilioli: «1) Il Comune di Fidenza ha correttamente autorizzato l’intervento di demolizione in quanto conforme alle norme urbanistiche ed edilizie. 2) Il Comune di Fidenza non aveva alcun potere di sospendere i lavori per consentire alla Soprintendenza di verificare se vincolare o meno l’immobile. Se ciò il Comune avesse fatto, avrebbe commesso un illecito costituente reato. La legge infatti attribuisce alla Soprintendenza, e non già al Comune, tale potere di sospensione. Ciò è tanto vero che la Soprintendenza ha disposto tale sospensione dei lavori, ancorché tardivamente rispetto alle finalità da essa perseguite. 3) Il Comune, intervenuto il provvedimento di sospensione della Soprintendenza, ha immediatamente assicurato la sua collaborazione, inviando la polizia municipale per i conseguenti rilievi. 4) Se assicurare il rispetto della legge, il rifiutare la commissione di reati, equivale a "protervia" risulta agevole replicare che il rispetto della legge e la non commissione di reati costituiscono un dovere per un pubblico ufficiale qual è l’architetto Gilioli ed il carburante che la alimenta è la consapevolezza dei diritti e dei doveri di tutti, nessuno escluso.»

da l'Informazione dell'8 agosto 2008
Luciano Serchia, soprintendente beni culturali Parma e Piacenza: «Il problema è che non è possibile pensare che un Comune come Fidenza, dove i bombardamenti della guerra hanno distrutto la parte più rilevante del suo patrimonio architettonico, consenta la demolizione di questo villino liberty. Quanto meno c'è stata una disattenzione da parte del Comune».
dalla Gazzetta di Parma dell'8 agosto 2008
"Sulla Palazzina Panini demolita a Fidenza qualche giorno fa, il giallo s’infittisce. Dalla Soprintendenza, infatti, è stata inviata una relazione alla Procura della Repubblica di Parma, in cui si spiega l’esatto svolgimento dei fatti e in cui si mettono in luce eventuali dubbi sulle azioni portate avanti dall’impresa di costruzione Enrico Montanari e il Comune di Fidenza. Tanti, infatti, i punti oscuri che non tornano alla Soprintendenza per i beni architettonici di Parma. A cominciare dagli orari della demolizione: teoricamente i lavori si sarebbero dovuti concludere attorno alle 16, ora in cui è arrivato il fax contenente l’ordinanza di sospensione dell’intervento al Comune e alla proprietà dell’area. Ma alcuni testimoni sono pronti a giurare che nel cantiere del movimento ce n’è stato almeno fino alle otto di sera".

Maurizia Bonatti Bacchini, storica dell'arte: «L'ex Panini sorge in una zona di Fidenza con un'accentuata fisionomia Liberty, quando si fanno interventi di questo tipo bisognerebbe agire nel rispetto dell'identità culturale della città, che non è fatta solo del centro storico medievale, ma anche dei quartieri che segnano l'espansione di Fidenza nel primo Novecento. L'edificio in questione, non era importante come singola identità, quanto come parte di un'identità di quartiere. In quel palazzo ho notato evidenti decorazioni in stile Liberty che potevano essere mantenute - oggi l'architettura offre la possibilità di salvaguardare l'esistente valorizzandolo, e qui si potevano preservare alcuni elementi come le decorazioni o la facciata, senza precludere una riqualificazione dell'edificio. Il fatto che abbiano abbattuto il palazzo è un modo per eludere i problemi e scavalcare dei vincoli che vengono visti come negativi, solo per il fatto che manca sensibilità su questi argomenti».

Luciano Serchia, soprintendente beni culturali Parma e Piacenza: «Alle 8.30 di lunedì Italia Nostra ci ha avvisato dell’intenzione a demolire il palazzo. Nella stessa mattina abbiamo contattato il Comune per avere la documentazione per valutare se la palazzina possedeva realmente i requisiti storici per meritare un atto di tutela. Il Comune ci ha fornito quindi il progetto. Dopo una riunione abbiamo inviato, alle 16.25, il fax contenente la richiesta di sospensione dei lavori al Comune e alla proprietà, perchè avevamo constatato che palazzo Panini possedeva i requisiti storici segnalati da Italia Nostra. Ma poi abbiamo scoperto che ormai le ruspe avevano iniziato a funzionare. E il primo pezzo che avevano buttato giù era proprio il corpo centrale, quello su cui avevamo segnalato un interesse storico».

da l'Informazione del 9 agosto 2008

Sandro Bondi,
Ministro dei Beni Culturali: «Mi auguro che una maggiore collaborazione fra lo Stato e gli Enti Locali possa impedire in futuro simili atti».

Nota del Ministero dei Beni Culturali: «L'edificio in stile Liberty, realizzato agli inizi del '900 e di proprietà della società Montanari Costruzioni Srl, è stato abbattuto nonostante l'invito verbale esteso il giorno stesso al coprogettista dell'intervento a non procedere e la trasmissione al Comune di Fidenza dell'ordine di sospensione dei lavori, disposto dalla stessa Soprintendenza. Il tutto dopo che nella medesima giornata erano stati acquisiti, in seguito alla segnalazione della sezione locale di Italia Nostra, gli elementi necessari per attivare la procedura di tutela riguardante gli immobili di proprietà privata».

da l'Informazione del 13 agosto 2008
Paolo Antonini, assessore all'urbanistica e vicesindaco di Fidenza: «Il Comune ha fatto più di quello che gli spettava, se ci sono state delle mancanze non devono essere attribuite al Comune di Fidenza, ma devono essere attribuite ad altri. L'esperienza di questi giorni, deve farci riflettere: occorre più collaborazione tra enti e associazioni, noi siamo aperti a tutte le soluzioni».
da parmaok.it del 13 agosto 2008
Giuseppe Cerri, sindaco di Fidenza: «non posso dire nulla sull'intervento concreto: non ne so nulla, era tutto in mano agli uffici tecnici. Non sapevo nemmeno che la Soprintendenza stesse analizzando la questione. Ho saputo tutto anch'io quella stessa mattina. Serve che qualcuno chiarisca chi ha ragione e chi ha torto, facendo emergere le responsabilità. Io, addirittura, speravo non si arrivasse a questo punto, mi dispiace sia stata demolita».

da l'Informazione del 14 agosto 2008
Luciano Serchia, soprintendente beni culturali Parma e Piacenza: «Questi episodi continueran­no ad accadere se non vi sarà da parte del­l'amministrazione comunale un sussulto di coscienza civica che porti gli stessi amministratori a rivedere la propria strumenta­zione urbanistica in chiave di tu­tela e valorizzazione del loro pa­trimonio. Lo stato di conservazione at­tuale sta­bilisce il discrimine tra l'ora in cui l'impresa ha ricevuto dal Co­mune l'ordine di sospensione dei lavori e il mo­mento in cui sono effettivamen­te cessati i lavori di demolizio­ne. Il problema di fondo è che il piano, in modo del tutto incomprensibile, prevede la possibilità di demo­lire e ricostruire certi palazzi del centro storico. Chiederemo al Co­mune di censire tut­ti gli edifici che hanno rilevanza storica identitaria in modo da predisporre una variante gene­rale al piano, e salvare altre co­struzioni dalla sventure capitate negli ultimi giorni alla palazzina liberty».

 Fonte : Gazzetta di Parma del 15 agosto 2008

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  Commenti (2)
1. Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 20-08-2008 08:55
Chiedo scusa, sono abituata a mettere sempre il link, come un wxcursus sul sito dimostra, vi ringrazio per avermi fatto notare la dimenticanza
2. Scritto da diariodifidenza website, il 20-08-2008 08:20
Netiquette vorrebbe che quando si “prelevano†post o parti di post altrui si citi quantomeno la fonte. 
In questo caso: http://www.diariodifidenza.it/2008/08/palazzo-panini-cronistoria-per-parole.html 
Grazie

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