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Testo integrale dell'articolo del financial Times sui Giudici Italiani PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
martedì 01 luglio 2008

 

DA OLTRE 15 ANNI I GIUDICI HANNO UN LIVELLO DI POTERE UNICO IN OCCIDENTE”

Financial Times
By Christopher Caldweill

dal Giulivo riprendo:

“E’stato come assistere ad un film già visto”, inizia così, con la dichiarazione della senatrice Anna Finocchiaro presente alle esternazioni del CaW dell’ultima settimana, il corposo editoriale del Fiancial Times - per certi versi inaspettato a ragione delle espressioni di equilibro e buon senso contenute - pubblicato oggi ed avente per oggetto lo scontro tra Silvio Berlusconi e la magistratura in merito ai provvedimenti sulla sicurezza e sul cosiddetto “emendamento sposta processi”.

 
Ne riporto la traduzione del testo intero.

 

 

 

 

“Il Senato è al lavoro per la definizione d’un pacchetto di leggi sulla sicurezza che l'onorevole Berlusconi aveva annunciato nel corso della campagna elettorale. Un emendamento aggiunto dai suoi sostenitori e trasmesso mercoledì alle Camere vorrebbe sospendere i processi, ma per tutti i crimini più gravi che hanno avuto luogo prima della metà del 2002. Ciò contribuirà a focalizzare lo stato delle limitate risorse a fronte di una violenta ondata di criminalità che ha allarmato l'opinione pubblica. Ma non è tutto, tra ciò che si vuol fare. Consente inoltre di arrestare un processo a Milano che mira a scoprire se l'onorevole Berlusconi ha pagato € 387.000 ($ 601000, £ 306000) al suo avvocato David Mills, il marito separato di Tessa Jowell, ministro britannico per le Olimpiadi, al fine della falsa testimonianza che sarebbe stata data in un caso sottoposto a giudizio dieci anni fa. (ambedue gli uomini negano l’illecito.)

Il Presidente Berlusconi ritiene d’essere fatto segno da giudici appartenenti alla «estrema sinistra». Questa settimana egli ha richiesto che il giudice che presiede il processo Mills debba essere rimosso, con la motivazione che questi espresse degli attacchi alla sua politica, e quindi troppo orientato al fine di rendere un giudizio equo. (La sua richiesta è stata respinta.) Egli ha annunciato che avrebbe cercato di portare a termine una legge che prevede l'immunità da procedimenti giudiziari per gli alti membri del governo italiano. I magistrati hanno lamentato che le mosse dell'onorevole Berlusconi provocano «un danno irreparabile per lo Stato di diritto».

E 'ovvio che non hanno ragione. Spagna, Francia, Germania e l'Unione europea, tutti hanno qualche versione di immunità. L’Italia ha avuto un'immunità per i parlamentari fino a quando non è stata abolita nel 1993, a seguito una serie di azioni penali anti-corruzione. I parlamentari sostenitori del presidente Berlusconi hanno approvato un’immunità tramite una legge del 2003, ma la Corte Costituzionale l’ha annullata l'anno successivo, sostenendo (ragionevolmente) che violava la parità dei diritti fissati ai sensi della legge e (assurdamente) che avrebbe minacciato il «diritto» dei cittadini ad affrontare i loro accusatori - come imputati penali. Tale legge può essere oggetto di abusi. E’ notorio che Pablo Escobar, il barone della cocaina, per evitare l'azione penale negli anni 1980, ottenne d’essere eletto alla Camera Colombiana dei Rappresentanti. Ma in molti casi l'immunità impedisce i danni, piuttosto che consentirli.

Il fine dell’immunità non è quello di dare ai funzionari eletti mano libera, ma serve a proteggere il diritto dell'elettorato di essere governato da persone che hanno scelto democraticamente. Le accuse contro Berlusconi nascono da una disinteressata richiesta di giustizia o dal desiderio di una certa parte dell'elite italiana di rovesciare una scelta popolare che non le piace? A tali domande non potrà mai giungere una risposta che dia soddisfazione al pubblico. Negli Stati Uniti nel 1990, il presidente Bill Clinton è stato sottoposto ad una inchiesta dopo l'altra. Si è rivelato altrettanto importante che il sistema giudiziario fosse al di sopra dei misfatti della politica, e che i politici fossero al di sopra dei misfatti della corruzione. L’immunità potrebbe essere il modo migliore per proteggere le componenti democratiche di un governo democratico - soprattutto in un paese in cui il sistema giudiziario è altamente politicizzato. Gli Stati Uniti rimangono comunque un paese.

Così fa l'Italia, dove, per un decennio e mezzo, i giudici hanno goduto di un certo grado di potere davvero unico in Occidente. Nei primi anni Novanta quando gli italiani avvertirono che non avrebbero più avuto bisogno di tollerare la corruzione che rientrava in un patto regolare della politica della guerra fredda, giudici ambiziosi destituirono le leadership dei principali partiti in processi corruzione. C'e' stata, in effetti, una reggenza giudiziaria sui funzionari eletti, con i giudici che hanno passato al setaccio la classe dirigente della generazione successiva.

A lungo raggio, questo potere è malsano per una democrazia. E 'uno dei motivi per cui gli italiani sono venuti a diffidare della magistratura. Un sondaggio pubblicato giovedì su La Repubblica, un prestigioso quotidiano romano che si oppone a Berlusconi, ha mostrato che solo un terzo di loro (35 per cento) hanno fede nel sistema giudiziario, rispetto al 59 per cento che non lo fanno. Gli elettori del Presidente Berlusconi sono diffidenti nella stragrande maggioranza dei giudici, mentre i suoi oppositori sono per lo più soddisfatti di loro. Ciò che colpisce è che gli elettori centristi della residua Democrazia Cristiana italiana, ossia l'opposizione UDC, sono a favore dei piani dell'onorevole Berlusconi volti a sospendere i processi, dal 69 per cento, al 30 per cento. Come il quotidiano La Repubblica ha ammesso, gli italiani «pensano che la giustizia stia funzionando male». E se il prezzo [per metterci ripiego] è rappresentato da un certo genere di immunità giudiziaria per Silvio Berlusconi, essi sono disposti a pagarlo».

Una «Camera Brulla» (ndt, un Buco Nero) – lo stile dell'accumulo di casi giacenti, è il punto debole nella legittimità dell'ordinamento giudiziario italiano. La legge italiana è così dilatoria che cozza contro l’ articolo sesto della Convenzione Europea sui diritti umani. In luogo di processi veloci, l'Italia ha la cosiddetta «Legge Pinto» del 2001, al fine di compensare le persone i cui casi giudiziari si trascinano oltre il consentito. Sir John Major è stato al potere in Gran Bretagna nell'anno in cui iniziò il processo Berlusconi-Mills. Le accuse contro cui l'onorevole Berlusconi è stato in lotta, risalgono a quando l'ultima immunità di Legge del 2004 è stato rovesciata, e datava dal 1985. Quando i nemici del sig. Berlusconi avvertono che 100.000 casi non saranno sottoposti a processo e dunque congelati poiché datano più di sei anni, essi stanno involontariamente a dimostrare la fondatezza della legge, e non il contrario.

Le acrobazie giudiziarie del Presidente Berlusconi sono invariabilmente un self-serving (ndt, auto-servizio), ma non sono mai solo self-serving. Richiamano sempre la sussistenza d’un certo problema genuino, percepito in modo abbastanza grave dagli elettori che si radunano dietro a lui.

Qui sta il suo genio politico. L'Italia è nel panico in questo momento a proposito della criminalità. Panico che potrebbe essere fondato, o potrebbe non esserlo. Ma quasi tutti sono convinti che la sua legge sulla sicurezza contribuirà a dissiparlo. Una legge sull’immunità, che potrebbe essere redatta, potrebbe rendere la politica italiana meno litigiosa e più democratica. Il fatto che il signor Berlusconi potrebbe schivare un processo attraverso queste leggi, costituisce la ragione per opporvisi. Ma è l'unico motivo per l’opposizione, e non è sufficiente”.

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