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Parpaiola LfG n 65: Fine della Germania? No se milioni di desaparecidos Harz IV si svegliano PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
martedì 31 gennaio 2012
Tempi moderni e lavoro

Salve Marista,

Un  pericolo incombe sulla  Germania e come una spada di Damocle le pende sulla testa. Io lo vedo con chiarezza ed è  in tutti quei milioni di disoccupati che non figurano in nessuna statistica e che ufficialmente non esistono.
La grande menzogna federale vuole fare credere che ci  si aggirerebbe  sui 2,7 milioni di disoccupati, ma non  è così.
IL grande bluff della così detta Agenda 2000 che è riuscita a volatilizzare e far sparire oltre 5 milioni di persone, si basa su un  sistema di calcolo denominato Harz IV.
Il Signor Harz era il consigliere personale del già Cancelliere Schröder,  e già da allora era ideatore dei giochetti aritmetici al pallottoliere  per manipolare i dati sulla  vita sociale In Germania.







L’Agenda 2000  per esempio, prevede che i disoccupati a lungo termine non siano più considerati disoccupati, bensì bisognosi di assistenza sociale e pertanto sono da togliere dalla lista dei disoccupati.
All’entrata in vigore dell’Agenda 2000, grazie a questo giochetto aritmetico, come d’incanto i disoccupati a lungo termine passarono nelle liste dell’assistenza sociale, e il numero dei disoccupati di allora scese ufficialmente dai 6,3, a poco più di quattro milioni.
La perfidia di questo giochetto al pallottoliere con i dati dell’economia e prosperità Nazionale, divenne ancora più subdolo, più raffinato e malvagio, e fu perfezionato ancor di più con il passare degli anni.
In questo momento in Germania esistono a fianco della popolazione lavoratrice, solamente 2,7 milioni di disoccupati e sarebbero  in via di diminuzione.
La diminuzione della disoccupazione in Germania deriva da due fattori ben distinti, mentre una parte trova un’occupazione magari a tempo indeterminato, e pertanto giustamente è tolta dalla lista dei disoccupati, un'altra parte svanisce nel limbo di Harz.
La perspicacia teutonica indusse un Direttore Ministeriale a convincersi che chi, pur non avendone colpa, fosse da oltre un anno senza lavoro, avrebbe avuto necessariamente bisogno di un periodo di riadattamento al lavoro e in diversi casi, se abbastanza giovane, addirittura di apprendere una nuova professione.

Così fu che nella Nazione dei poeti e dei pensatori, dell’austera disciplina e ferrea volontà di fare, una giovane donna poco più che maggiorenne in cerca di apprendistato,  si vide tra le tante cose, giacché la Prostituzione qui in Germania è considerata una professione qualunque, consigliare un posto di prostituta in una Casa Chiusa, o meglio detto, in un bordello comunale.

Altre avvenenti rappresentanti del gentil sesso, sia nubili sia sposate si videro offrire anche posti di danzatrice alla sbarra nei Night Club e Cabaret.
L’avvio a questa nuova professione in questi casi aveva pure previsto un Corso semestrale di Danza a spese dello Stato, che pensa un po’ tu, quasi in un atto discriminatorio, non contemplava un corso teorico pratico per le donne disoccupate, scelte invece  a occhio e croce da solerti funzionari di Stato, con un semplice tu sì, tu no, per un eventuale impiego in un bordello comunale.
Il reinserimento nel Mercato del Lavoro poi, assomiglia a una nuova forma di schiavismo, difatti, per riabituare chi senza alcuna colpa aveva perso il posto lavoro e allo stesso tempo stimolare le Industrie e l’artigianato ad assumere nuovo personale, gli esperti ministeriali pensarono bene di introdurre con altrettanto decreto ministeriale ben discusso e ponderato dai vari deputati del Bundestag, sia al Governo sia all’opposizione, una paga base di un euro l’ora.
I datori di Lavoro non se lo fecero dire due volte e si trovarono nella felice posizione di poter assumere per un periodo di tre mesi, personale molto specializzato e motivato, per un solo Euro l’ora.
La motivazione della gente era, e lo è tuttora, soprattutto alimentata dalla speranza di potere essere assunta, alla fine del terzo mese,  sia pure a tempo determinato, ma a piena paga.
Pochi in realtà sono stati assunti a tempo pieno, mentre i più si trovano a dover ripetere il vergognoso e deprimente tirocinio di lavorare e dimostrare motivazione e interesse, sebbene qualificati culturalmente e professionalmente,  per un Euro l’ora in qualche altra Fabbrica o Cantiere.
Inutile dire che quei miseri denari guadagnati erano e sono detratti dalla quota Harz IV che prevede un massimo di 836 Euro mensili con cui ci   si deve pagare l’affitto e  tutte le altre spese che una vita sociale ai nostri tempi comporta, l’assicurazione medico/sanitaria inclusa.
Le spese per i mezzi di trasporto pubblici al posto di Lavoro sono naturalmente a carico del dipendente, al quale con decreto ministeriale varato al Bundestag e stato tassativamente proibito anche di giocare al Lotto.
Interdizione ministeriale ai disoccupati in Harz IV di giocare al Lotto e imperativa imposizione ai gestori dei botteghini di controllare se un giocatore qualunque non sia nella vergognosa bolgia dell’Harz, è tipico del pensiero e della logica teutonica, o di chi, per difetto di nascita, non ha le rotelle al posto giusto. Negli ultimi decenni al Popolo Tedesco sono state tolte tante cose: diverse dignità e libertà sociali, ma almeno quella di poter sognare, quella non se l’è lasciata togliere, e continua a giocare al Lotto, e questo è già un buon segno.
Proprio grazie ai su detti  giochi al pallottoliere,  risulta che i disoccupati ufficiali in Germania sono sotto i tre milioni, mentre in realtà la cifra arriva ben oltre ai sette milioni.
Lo stesso giochetto è stato fatto con il calcolo del debito pubblico della Germania che si aggira ufficialmente sui due mila milioni di Euro.
In realtà i duemila milioni rappresentano, secondo l’attuale bizzarro sistema di calcolo,  il debito Federale al quale però in modo stravagante e curioso, non sono stati aggiunti i debiti dei vari Stati della Federazione, gli esperti in materia dicono che pertanto il debito pubblico della Germania è oltre i settemila milioni di Euro.

I più in Germania queste cose le sanno: i pennivendoli e i ciarlatani televisivi, gli eccelsi e dotti economisti, tutti conoscono la magnitudine e la gravità del problema occupazionale ed economico in Germania, ma nessuno ne parla.
La paura e l’orrore che la Germania si porta appresso, è di doversi veder costretta ad ammettere di essere stata per la terza volta consecutiva e in poco meno di un Secolo, ancora una volta  seviziata e sodomizzata dal proprio stesso sistema, come  a ben vedere  lo furono e lo sono tutt'ora gli Italiani, e questa realtà rende paranoici la maggior parte dei politici in entrambi i Paesi.
Frau Merkel, mi ricorda tanto la brava massaia contadina che metteva i suoi risparmi in una capiente calza di lana dentro il  materasso di paglia, solo per accorgersi col tempo che tutti i suoi risparmi erano stati mangiati dai topi o, qual dir si voglia, dai ratti.
A Big Mama Angelina in Europa non rimane che un piccolo levantino, viscido e untuoso e ambiguo, come sicuramente senza paura di sbagliare si può definire Sarkozy, e alcuni Stati limitrofi alla Germania che per semplice interesse politico e tornaconto economico la sostengono.

Ultimamente è stato ufficialmente annunciato che la Cancelliera dalla Repubblica Federale di Germania, prenderà parte alla campagna elettorale per la rielezione di Sarkozy. Che pena.
Nonostante tutti i problemi interni, la Signora Merkel, trova il tempo per andare a mettere il naso negli affari interni degli altri, più massaia e lavandaia di così!

Mi è difficile pensare però  che la Signora Merkel con tutta quella banda di mocciosi e vecchi opportunisti, demagoghi e rimbambiti, che sì e imbastita su al Bundestag abbia ormai un’altra scelta.
 Difatti, per la Signora Merkel e il suo Governo, con una politica economica basata sui giochetti aritmetici ideati dalla Nomenklatura Tedesca, e in modo così maestrale portati avanti a spada tratta da tutti gli odierni interessati, l’alleanza con la Francia di Sarkozy è una questione molto importante, se non addirittura di primaria importanza per la  sopravvivenza politica di tutti loro.
Difatti questa è per lei e i suoi, l’ultima effimera e irrazionale spiaggia, e questo, per il Paese dei Poeti e dei Pensatori, invece è troppo poco.

Diamo per l’ultima volta una guardata all’articolo di Jan Fleiaschhaur pubblicato dagli strilloni dello Spiegel.

Sì, ma la sua parentesi sulla razza si offriva a dei fraintendimenti. Cosa intendeva sostenere esattamente?

Non intendevo dire che tutti gli italiani sono come Schettino. Degli Schettino ci sono anche in Germania, così come in tutto il mondo. E poi sono perfettamente consapevole che in questa tragedia ci sono persone che si sono comportate in modo molto diverso, come il comandante della capitaneria di porto (De Falco, ndr). Ma non è questo il punto. L'inchino, il voler fare “bella figura” e impressionare gli altri: queste sono qualità che si ritrovano più spesso tra gli italiani che tra i tedeschi. Conosco pochi tedeschi che si farebbero venire in mente di fare l'inchino per salutare la mamma.

Sì, ma qui torniamo di nuovo agli stereotipi...


La cosa interessante è che le persone che mi hanno scritto per protestare lamentano una stereotipizzazione degli italiani. Al tempo stesso, però, sottolineano gli aspetti positivi degli italiani: anche questi sono stereotipi. Non si possono però combattere gli stereotipi negativi con quelli positivi: sono pur sempre stereotipi. E poi anche sui tedeschi ci sono molti luoghi comuni: tutte le battute sulla Merkel o sui tedeschi funzionano solo perché ci sono gli stereotipi. A proposito: se avessi detto che gli italiani sono dei grandiosi amanti non avrei ricevuto neanche una lettera di protesta. Mi è capitato spesso di venire in Italia ed è degno di nota ascoltare gli stereotipi degli italiani del nord nei confronti di quelli del sud.

Crede insomma che si tratti solo di un fraintendimento?


La maggior parte di quelli che mi scrivono non conoscono il tedesco e sono dunque legati  all'interpretazione del mio testo fornita dai media italiani, un'interpretazione che è però errata. Molti lettori vedrebbero le cose in modo molto più rilassato se potessero leggere il mio commento in lingua originale.
 
L'Ambasciatore in Germania sa perfettamente il tedesco. E ha protestato con una lettera.


Forse ha voluto prendere posizione per via delle proteste dei suoi connazionali.

Reagirà all'editoriale delGiornale?

No, sarebbe autoreferenziale. Il mio prossimo editoriale riguarderà un argomento del tutto differente. Il mio era un commento po' ironico e canzonatorio. Lo si sta rendendo molto più serio di quanto fosse. A proposito: quando scrivo dei tedeschi li critico allo stesso modo e sono allo stesso modo ironico.

Tutto questo, viene da molto lontano, ed è la scaturigine dell’articolo che urla e reclama spiegazioni, non la puerilità del contenuto o il suo valore giornalistico.
L’articolo in sé non vale una cicca, è povero e assolutamente privo di senso o valore giornalistico. È più una tirata da Grand Hotel, più riconducibile verso il senso di protagonismo e spin mediatico della Casa Editrice Springer, che giornalmente si manifesta ridicole ma sempre tendenziose tirate di Bild-Zeitung, che agli eredi di Rudolf Augstein.
Queste cose contro gli Italiani nell’odierna Germania sono all’ordine del giorno.
Si ascoltano ogni mattina alla televisione dalle 05:30 h in poi.
Gli araldi di questo iniquo lavaggio del teutonico cervello a scapito degli Italiani sono i moderni ciarlatani tv tedeschi.
In prevalenza di origine straniera, slava o turca che sia, costoro sono gli scribacchini e i ciarlatani di terza o quarta fila, balzati in prima fila per mancanza di personale di redazione veramente capace.

Converrai con me quando dico, guardando alla Stampa debenedettiana, che questo fenomeno è dolorosamente acuto anche in Italia.

Giornalmente, dopo il lavaggio del cervello mattutino dal mezzodì in poi,  il posto da lavandaie, lo prendono le nonnette della tv, tutte navigate eccelse ciarlatane, provette elene della parola e gaudenti propagatrici della verbal goduria.
Guai se non ci fossero codeste veline, velini e velinati vari.

La Gente della Strada, gli Harz IV ai quali è stata tolta la dignità proibendo loro perfino di giocare al Lotto, si potrebbero svegliare dal torpore mentale causato dal continuo lavaggio  delle meningi.
Tutti costoro, autentici desaparecidos Tedeschi che non figurano in nessuna statistica, quelli che commiserando la loro situazione di disoccupati cronici senza futuro, di buon mattino si piantano davanti alla TV e costernati ascoltano, da ben istruiti ciarlatani, che la causa della loro situazione si trova oltralpe nel Bacino del Mare Nostrum, potrebbero prima o poi  cominciare a usare il cervello e a ragionarci sopra.


Questo è il vero terrore che corre rampante tra le file dei politici e ciarlataneria mediatica varia: la rabbiosa reazione della Gente della Strada  qualora  si accorgesse di essere stata  di nuovo tradita.
Temono la rabbia di chi, anche lavorando a tempo pieno, e certuni con più di un’occupazione, non ce la fa ad arrivare con dignità alla fine del mese ed è costretto a rivolgersi alle Cucine Parrocchiali per garantire almeno un pasto caldo al giorno ai propri figli.
 Il giorno che a tutti questi milioni di persone, il costante lavaggio del cervello portato avanti con maestria da settimanali come lo Spiegel, e tutta da tutta la Stampa tedesca, venisse a mancare, le cose cambierebbero in meglio.
Se come dicevo una violenza mentale simile qui in Germania, dovesse sparire dai giornali e dalla tv allora i latitanti della Società tedesca, i disoccupati cronici e gli emarginati, svegliandosi di soprassalto come da uno stato d’ipnosi, darebbero subito il  via ad un nuovo processo di Norimberga e per prima cosa appiccherebbero il fuoco al Bundestag e alle varie redazioni di settimanali come lo Spiegel, con tutti gli inquilini dentro.

Riporterebbero di prepotenza e a pieno diritto in Germania i  posti di Lavoro loro rubati ed esportati lontano dai troppi levantini e untori vari, sia politici, industriali o sindacali che siano e riprenderebbero  il loro posto di vero Motore della prosperità europea, vedresti che  tornerebbero a essere un esempio di responsabilità e sobria vita sociale come lo erano negli Anni 80.
Ciao.
Franco
 





 



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