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La violenza giovanile prospera, e le istituzioni che fanno? PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
martedì 06 maggio 2008

La notte del 1 maggio, 5 giovani assalgono e riducono in fin di vita un ragazzo che gli avrebbe negato una sigaretta, quel giovane grafico ora è morto.

I teppisti erano tutti ultrà del Verona, legati al Veneto Fronte Skinheads. Risulta che erano già stati indagati per altre aggressioni razziste.Non bastasse, i giornali ci dicono che le loro gesta erano conosciute, che “erano monitorati”.
Se approfondiamo ulteriormente veniamo a sapere che esiste una informativa dei servizi segreti secondo la quale in Italia sono attivi 65 gruppi ultrà di ispirazione neonazista e neofascista, che mobilitano circa 55mila militanti.
Ora a me donna semplice ed ingenua mi sembra di vivere in una realtà surreale, termine che mi capita di applicare spesso alla realtà del Bel Paese perchè non saprei come definirla questa realtà, visto l’insieme dei fatti che ci troviamo a subire o comunque a conoscere da qualche tempo a questa parte.

 

Come è possibile: esistono ben 55 mila militanti di formazioni fuori legge che si ispirano ad ideologie violente, e candidamente coloro che dovrebbero vigilare ci raccontano che tutti costoro sono conosciuti e “sono monitorati”, che le autorità sapevano e monitoravano attentamente anche i futuri assassini, già rei di fatti di violenza; sai che consolazione per i genitori della vittima!!

Ma con che coraggio ci raccontano simili enormità? Perchè bisogna rendersene conto : è una enormità che si sapesse e non si facesse un tubo . Che vuol dire che monitoravano? Io nella mia infinità ingenuità mi chiedo: come mai sono state lasciate vivere e crescere sostanzialmente indisturbate formazioni di ultrà, di delinquenti che si ispiravano a principi neonazisti e neofascisti, perché si è tollerato che si espandessero? Perché sono stati lasciati liberi di delinquere, fare prepotenze, sentirsi potenti ed impuniti, fino ad arrivare ad uccidere?

Qualcosa nelle Istituzioni non ha funzionato, e non è cosa da poco: è grave che accada ciò, ma è innegabile e se ne dovrà non solo prendere atto, ma prendere provvedimenti , o no? Solo che non sento voci che si levano contro l’immobilismo colpevole delle Istituzioni.

Parole tante, indignazione, pure , ma andando al dunque resta il fatto che si sapeva e si è valutato di attendere. Ma cosa si attendeva? O meglio perchè non si è fatto nulla? E se ci fosse una carenza di leggi, nel paese dei milioni di leggi astruse , inutili, incomprensbili, una contro l’altra armata di modo che giustizia per i poveri cristi in un modo o nell’altro, non ci sia mai, non potevano perdere un po’ di tempo a mettere una pezza a questo pericoloso fenomeno?

Nessuno sembra chiederselo, capita addirittura di sentire e intuire in alcuni interventi la ricerca di come si possa sfruttare politicamente l’episodio scellerato, ma non mi sembra si vada oltre, non sembra che a nessuno interessi un fico secco del fulcro del problema: come ciè si sia arrivati a lasciar crescere a tale punto ed impunemente delle formazioni fuorilegge.

Non abbiamo ancora imparato, siamo ancora legati a logiche partigiane, neanche di fronte al morto ci fermiamo, neanche di fronte all’enormità di Istituzioni che non hanno saputo o potuto fare il loro dovere; ci fermiamo alla superficie che pure va detta e denunciata: erano Naziskin, bene erano nazifascisti, ma questa verità non può esaurire l’analisi perchè magari in un certo senso ci soddisfa che "questi" delinquenti son colorati di nero. Il dato di fatto è che sono delinquenti che oltre che ultras si autodefiniscono nazifascisti, e niente è stato fatto per scioglierli, per neutralizzarli.

Perchè sono stati lasciati liberi di crescere e prolificare? Poco o nulla importa che simile feccia stia imponendosi in altri paese europei.

Se il mio vicino invece di rasare il suo prato, lo usa da latrina, non significa che io debba subirlo passivamente, né tanto meno che debba imitare le sue abitudini.

Tornando a noi : prendiamone atto, qualcosa nel Paese non ha funzionato e non funziona, se simili soggetti hanno potuto portare avanti vaneggiamenti simil/tifosi e fare proselitismo di ideologie violente ed assassine indisturbati. Qualcuno ne dovrebbe rispondere al paese, credo; mi piacerebbe che di questo si parlasse seriamente.

Poi volendo allargare, “mutatis mutandis”, il campo sulla violenza giovanile, abbiamo un esempio di bullismo a Viterbo.

Anche fatti come quelli di Viterbo danno da pensare, qui abbiamo genitori apparentemente assenti, figure sfocate , al massimo allibite come quelli dell’unico fermato.

I compagni di scuola hanno trasformato in torcia la testa di un ragazzino di 15 anni. E’ stato arrestato il bullo- capo, un quattordicenne ora in comunità di recupero, mentre gli altri due torturatori, non avendo ancora 14 anni, non sono punibili. Tutta la scena, definita raccapricciante dalle forze dell’ordine, è stata filmata con un videofonino.

E qui si ripropone la solita litania : ma sti genitori che cavolo fanno? Allibiti quelli del torturatore, assenti a quanto pare quelli della vittima che avrebbe mostrato i segni delle sevizie alla sorella, ma mamma e papà non si sono accorti di nulla? Un figlio viene torturato, gli si bruciano sigarette sulle braccia, gli si bruciano i capelli , e se il Preside non se ne fosse accorto, la cosa sarebbe passata inosservata, stando almeno a quello che riporta la Stampa. No comment!

I figli , e non è il primo episodio che ce lo fa sospettare, troppo spesso non vengono guardati “monitorati” da mamma e papà.

Davvero che società siamo, che Paese sostanzialmente crudele siamo diventati? Anche l’indifferenza verso i propri figli, il non volersi spennacchiare il cervello con i problemi dei nostri adolescenti, con le loro pulsioni , con i loro sogni.. è crudeltà ed è crudeltà figlia della ignoranza.

Spieghiamo di che ignoranza parlo, per evitare fraintendimenti: ignoranza nel senso di ignorare i propri doveri, il come ed il perché si è deciso di mettere al mondo dei figli. Come e perchè si decide di formare una famiglia, e che responsabilità questa scelta comporta.

Ci sono infatti , e la cronaca ce li ha mostrati, genitori super colti, super inseriti nella società, delle gran belle teste pensanti , tanto intenti a pensare che risultano .. super indifferenti verso i figli i quali, come giovani germogli abbandonati, al primo stormir di vento, al primo problema, al primo dolore, arrivano soli ed impreparati, e spesso imboccano nella totale indifferenza e inconsapevolezza dei genitori, strade pericolose con esiti disastrosi per se stessi e per gli altri.

Ecco cosa siamo diventati : una società cattiva, indifferente, solidale a parole e nelle piazze, ma inconsapevole dei doveri che accompagnano ogni individuo e quindi va da sè, inconsapevole dei diritti che sostengono ogni individuo.

Mi vien da pensare che forse si potrebbe ricominciare a creare un tessuto sociale, ritornando a dare ad ogni persona il suo giusto valore, i suoi diritti, ai quali corrisponderanno di per sè dei doveri, forse semplicistico, ma da non scartare a priori , credo.

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  Commenti (2)
1. i nostri giovani
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 09-05-2008 18:26
Ciao Dama Verde. Concordo: si dovrebbe tuiiti fermarsi e far un passo indietro, per il bene dei nostri giovani tutti, recuperare un minimo di buon senso, meditare e cercare di capire a quali valori in questo sfacelo possiamo ancora aggrapparci. Chi sa se noi blogger possiamo in qualche modo accompagnare questo cammino
2. La violenza giovanile prospera ...
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 09-05-2008 12:05
Sono incubi veri e propri questi fatti e si prova un gran dolore ad assistere a questa violenza, impotenti come siamo. 
La società dovrebbe fare un passo indietro, fermarsi un attimo e cercare di recuperare almeno qualcuno di quei valori tradizionali, per i quali ha un senso vivere. 
Ciao.

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