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Il mito della fenice e le voyage di Baudelaire PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
lunedì 16 novembre 2009


La leggenda dello splendente uccello di fuoco, mitico animale che risorge dalle proprie ceneri,  attrae ed affascina da sempre l'uomo.
Ha origini sciamaniche, deriva dalla tradizione mongolo-siberiana in cui il re - sacerdote sciamano in sogno o durante la danza rituale ascendeva  lungo il tronco dell'albero cosmico  su fino al sole per tornare sulla terra, diventando  così uomo - luce,   che poi altro non sta a simboleggiare che la trasformazione spirituale  dello sciamano che , passato attraverso i molteplici livelli dell'essere, diventa spiritualmente immortale.





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Re Mida e le Banche, ci sono similitudini, ma ora basta: si tornerebbe alle regole PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
martedì 12 maggio 2009


Tremonti ha accennato al fatto che le Banche somigliano a Re Mida e che sarà necessario  mettere uno stop e tornare alle buone vecchie regole.

 Speriamo bene, perché se posso immaginare che il Governo sia animato da ottime intenzioni, non mi sento di giurare sulla assennatezza di organizzazioni  che , nonostante  gli enormi privilegi di cui godono, parrebbero esser riuscite  per loro insita avidità ad impoverire noi tanto, da rischiare di fare loro la fine di re Mida, vittima della propria avidità, visto che la tanto disprezzata economia reale agonizza più di quanto si voglia ammettere, mettendo molti spocchiosi soggetti in difficoltà.


Lasciamo  Banche e politici nella loro broda e andiamo a raccontare la storia del Re avido quanto un banchiere.

Intanto diciamo che  Re Mida, esistette davvero, era un re di  Frigia che ebbe la ventura di incontrare in un bosco Sileno, giocondo precettore di  Bacco il giorno in cui il buon Sileno che  aveva preso come di consueto una solenne sbornia e si era addormentato tra l'erba, fu legato come un salame per burla da alcuni contadini .  Mida  lo aiutò, lo liberò e lo ospito, Sileno grato  promise di soddisfargli un desiderio. Il Re espresse il desiderio che ogni cosa lui avesse  toccato  si  sarebbe trasformata in oro. Fu esaudito e rischiò di morire di fame, visto che anche il cibo  si trasformava nel giallo metallo.  Fu ancora una volta fortunato : Bacco si impietosì e lo mandò a lavarsi nel fiume che da allora trasportò pagliuzze d'oro, mentre Mida tornò normale.

 

Le orecchie d'asino di Mida

 

Mida era destinato a non aver pace: dopo l'avventura  con il precettore di Bacco, ebbe  la sventura di trovarsi, quale re di Frigia, a dover giudicare di una sfida che  l'imprudente Sileno Marsia, aveva senza volere lanciato al pericoloso Apollo, questi infatti , saputo che il Sileno aveva osato dire che nemmeno Apollo sapeva suonare il flauto bene come lui, apparve a Marsia  in tutto il suo fulgore, coronato di alloro, portando la sua cetra di oro e avorio: " Accetto la sfida, giudici saranno le Muse e Mida, il re di queste terre".

 


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LEGGENDE - L'estate di San Martino PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
martedì 11 novembre 2008



La leggenda di San Martino

Era l'11 novembre e faceva un gran freddo,  piovigginava e tirava un  forte vento .

Martino  era un cavaliere quindi viaggiava   avvolto nell’ ampio mantello di guerriero. La tradizione vuole che lungo la strada incontrasse  un povero vecchio coperto soltanto di pochi stracci, sospinto dal vento, barcollante e tremante per il freddo.

Martino fu preso da sentimento di pietà , pensava: "Poveretto,  morirà per il gelo!"
Avrebbe voluto potergli dare una coperta o del danaro , ma  il cavaliere non aveva con sé nemmeno uno spicciolo, si rese conto di avere solo l’ampio mantello, e  non ci pensò su a lungo, si tolse il mantello, lo tagliò in due con la spada e ne diede volentieri una metà al poveretto.

 

 

 

 

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LEGGENDE - L’Equinozio d’autunno- contatto col mondo dell’aldilà PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
martedì 21 ottobre 2008
















L’Equinozio d’autunno, solitamente intorno al 23 settembre,  segna l’inizio della stagione autunnale , è il  giorno dell' equilibrio tra luce e buio,  si  conclude il ciclo produttivo e mentre la natura si prepara al riposo e  nel mondo contadino si effettua il secondo raccolto di frutta ,  si fa il  vino,  ci si prepara  all’arrivo del freddo e del buio dell' inverno  quando le ore di buio superano le ore di luce, unendosi in  feste e convivi  anche come augurio per il nuovo anno che in alcune tradizioni cominciava con Novembre, il 31 Ottobre era un vero e proprio Capodanno.

Nella antica Roma si celebravano i Misteri Eleusini ed il mito di Proserpina che si preparava a discendere agli inferi secondo la promessa fatta dal sua madre Demetra ad Ade



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Orfeo ed Euridice - MITO PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
mercoledì 15 ottobre 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Mito di Orfeo è forse quello che più ha fatto sognare l’universo femminile,  dopo una schiera di eroi armati e muscolosi, di avventurieri e guerrieri senza paura, di dei  capricciosi e senza cuore, ecco un personaggio mite, che non impugna la spada e non fa stragi : il bell’Orfeo, che non per niente è figlio di Apollo e della dolce Calliope, la Musa della poesia epica che, figlia di Giove e di una certa Mnemosine, fu amatissima dal padre fra tutte le Muse per la sua calma, sicurezza e saggezza.

Viene raffigurato con la amatissima cetra nell’atto di cantare, e il suo canto era dolce, gli accordi delicati, tanto che persino le belve ammansivano per ascoltarlo e gli alberi si sradicavano per seguirlo. Partecipò alla avventura pericolosa degli Argonauti ed il suo apporto fu fondamentale: quando la nave Argo si insabbiò sulla spiaggia, egli cantò… e la nave da sola scivolo’ sulle acque.

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LEGGENDE - I Rosoni simbolismi PDF Stampa E-mail
Scritto da Marista Urru   
martedì 23 settembre 2008























Rosone- Nord di Notre Dame

I rosoni di Notre Dame di Parigi rappresentano il sole cinto dei suoi dodici petali che sono i dodici segni dello zodiaco.
Fortissimo è il simbolismo espresso dai rosoni medievali che arricchiscono molte nostre Chiese.
In pietra o in vetro, ci ricordano che vi è un mondo spirituale in cui le religioni Occidentali e quelle  Orientali si incontrano, e non dovremmo a mio avviso mai dimenticarlo.

I nostri rosoni altro non sono che un mezzo di comunicazione tra umano e divino , la cui luce penetra nel luogo di preghiera ad illuminare ed arricchire lo spirito interiore dell’uomo.



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